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DI ANTONELLA RANDAZZO

Nel nostro paese esistono diversi personaggi che si ergono a denunciare gli aspetti più paradossali della nostra politica. Queste persone appaiono oneste e autorevoli, ma analizzando meglio i contenuti delle loro argomentazioni emerge che accanto a molte cose vere, ci sono anche contenuti mistificati, non detti o travisati. L’effetto è quello di far apparire il nostro paese peggiore di ciò che è, come se la classe politica rispecchiasse i cittadini. Inoltre, questi personaggi, facendo leva sulle naturali tendenze esterofile degli italiani, tendono a far apparire paesi stranieri, come gli Stati Uniti o altri paesi europei, come esempi da seguire.
Ad esempio, Marco Travaglio nella “Lezione di legalità dall’Albania” su Passaparola (vedi
www.youtube.com)
denuncia le leggi inique e altre assurdità del governo italiano, ma non fa luce su tutta la verità circa la situazione del sistema.
Dice Travaglio:
“Furio Colombo ieri scriveva: ‘Nella campagna elettorale degli Stati Uniti, espressioni come ‘guerra fra politica e giustizia’ insomma le stupidaggini che scrivono i Panebianco, i Sergio Romano, gli Ostellino, i Galli Della Loggia, i Pierluigi Battisti, il plotone anti toghe del “Corriere della Sera” sono intraducibili. Sul “New York Times” non si riuscirebbe nemmeno a tradurli in lingua inglese. Infatti i due candidati dei grandi partiti americani che si fronteggiano alle elezioni non hanno alcuna posizione sulla giustizia salvo le garanzie e i diritti umani e civili di tutti i cittadini. Non l’hanno e non devono averla perché tutto è già stabilito dalla Costituzione Americana, e inoltre perché i candidati delle elezioni sono in corsa per ottenere il potere esecutivo, non il potere giudiziario. Quando il presidente e la signora Clinton sono finiti sotto inchiesta per bancarotta – su una piccola proprietà dell’Arkanso gestita insieme con soci infidi – l’America non si è fermata un istante. Non c’è stato alcun convegno… Il presidente… si è ben guardato dal denunciare persecuzioni. Eppure il procuratore che lo aveva convocato era Kenneth Starr, un esponente del partito repubblicano a lui avverso. Quando i Clinton sono poi stati assolti nessuno ha parlato di teorema svuotato come una bolla di sapone – come dice il portavoce di Berluscon Bonaiuti, a proposito dei processi di Berlusconi. Hanno semplicemente detto – i Clinton – ‘è finita bene’. Hanno ricominciato e sono stati sottoposti ad altre sette inchieste.”
Allora io e tre colleghi, Pino Corrias, Peter Gomez e Marco Lillo, abbiamo preparato questo libretto che esce oggi e si chiama “Bavaglio”… Ci siamo andati a studiare i sistemi stranieri perché quello che sta succedendo in Italia è talmente grave da richiedere un surplus di menzogna rispetto a quelle che ci vengono somministrate quotidianamente. Quindi ci stanno martellando sul fatto che in tutto il mondo c’è l’emergenza della guerra della magistratura contro la politica e all’estero i politici si mettono al riparo perché in tutto il mondo – ci dicono – ci sono il Lodo Alfano, il Lodo Schifani, … non c’è paese al mondo che conosca sistema d’immunità che ci stanno per regalare a rate prima per le quattro cariche – per le faccende urgenti – poi per tutti gli altri parlamentari come si vuole prevedere per la ripresa autunnale.
Cominciamo a vedere alcuni flash tratti dal libro. Il Parlamento Europeo dovrebbe essere il nostro punto di riferimento: al Parlamento europeo c’è una norma approvata l’anno scorso, una brutta norma che prevede che il Parlamento possa chiedere di sospendere qualche procedimento a carico di un europarlamentare. Questo non significa però che i processi ai parlamentari si bloccano autonomamente: deve intervenire il Parlamento per bloccarne uno. E quando lo può bloccare? Lo può bloccare, spiega il socialista tedesco Rothley che ha fatto da relatore a questa norma, quando ci siano dietro l’indagine sul parlamentare, azioni repressive arbitrarie e ostacoli frapposti dal potere esecutivo sul libero esercizio del mandato elettivo. Cosa vuol dire? Che se c’è una magistratura collegata al governo che vuol perseguitare un oppositore, allora il Parlamento europeo lo deve proteggere. Questo per quali paesi vale? Vale per quei paesi in cui la magistratura è il braccio operativo del governo, le procure sono dipendenti dal ministro della giustizia e quindi può capitare che qualche giudice particolarmente servile e zelante voglia addirittura colpire qualcuno soltanto perché si oppone al governo a cui è legato e nel quale vuole, magari, fare carriera.
Non è il nostro caso perché noi siamo l’unico paese al mondo che può vantare… una magistratura che non è collegata al governo. Tant’è che qui sono spessissimo membri del governo che chiedono protezione contro le indagini fatte dalla magistratura. Quindi accusano la magistratura di essere troppo indipendente dal governo, il sogno di tutti gli altri paesi democratici. L’immunità eiropea col sistema italiano non c’entra e mai può capitare che il governo usi un magistrato per colpire un oppositore… In Franci il parlamentare è un cittadino come un altro… L’unico tutelato è il Capo dello Stato… il che ha consentito a Chirac di non avere il processo durante la sua presidenza, ma appena uscito. Infatti è sotto processo, tra l’altro per una sciocchezzuola, per aver fatto assumere, quando era sindaco di Parigi alcuni impiegati che in realtà erano attivisti del suo partito. In pratica li pagava il comune ma lavoravano per il partito. Una cosa che accade in Italia comunemente… Vorrei concludere con un paese che sta diventando un faro di legalità e di eguaglianza dal quale prima o poi dovremo prendere anche noi: l’Albania. Nella Costituzione albanese… all’articolo 72 si legge: “Il mandato del deputato termina o è invalido…” e c’è una serie di casi in cui il parlamentare decade dal suo mandato. A, B, C, D, E, assenze, indennità varie, conflitti di interesse – ci sono persino i conflitti di interesse puniti in Albania! – e alla lettera F si dice che il deputato decade… speriamo che gli albanesi vengano presto a civilizzarci”.

Ma di quale paese parlano i vari Furio Colombo e Marco Travaglio?
Forse dovrebbero fare un ripassino di Storia per tener conto che il nostro paese è di fatto una colonia statunitense, occupato militarmente ed economicamente, e che le autorità occidentali (europee o statunitensi) non possono dare alcuna lezione di civiltà né agli italiani né ad altri. I genocidi commessi da queste persone presentate da Colombo come “a modo”, non si contano.
Si utilizza il pretesto delle leggi inique proposte da questo governo per esaltare un’improbabile “civiltà” degli ex presidenti statunitensi e si citano da esempio paesi come l’Albania.
Va benissimo l’ironia di Travaglio, ma, attenzione, dire che alcuni fenomeni iniqui e illegali siano “sciocchezzuole” soltanto perché il sistema attuale ci costringe a subirli è una cosa moralmente gravissima. La corruzione, il conflitto di interessi, il clientelismo, l’assumere personale di partito e farlo pagare ai cittadini sono fenomeni assai gravi, e non bisogna minimizzarli. Da ciò possono derivare altri fenomeni, come le persecuzioni ai lavoratori statali per costringerli al prepensionamento per assumere personale di “partito”, oppure la creazione di società pseudo-statali per poter assumere personale che lavora per il gruppo politico.
Questi fenomeni, caro Travaglio, non vanno banalizzati soltanto perché il sistema attuale, basato proprio sulla corruzione e sulla mafia, li vuole spacciare come “normali” o inevitabili.
Personaggi come Travaglio e Colombo denunciano la corruzione di Berlusconi ma tendono a giustificare altri fenomeni altrettanto gravi per far ingoiare il “rospo” ai cittadini italiani. I loro argomenti tendono a far apparire l’Italia come il paese peggiore del mondo, e addirittura prendono a baluardo paesi come gli Stati Uniti e l’Albania.
Ricordiamo che il presidente Clinton, mostrato tanto pacato e rispettoso della giustizia, è un criminale contro l’umanità, come tutti i presidenti statunitensi e molte autorità europee. Egli approvò nel 1996, la “deregulation”, una legge che rese possibile grandi concentrazioni di proprietà nel settore delle comunicazioni, rendendo impossibile una vera democrazia, dato che oramai le stesse persone controllavano un numero enorme di mass media. Ad esempio, la Clear Channel Communications è diventata la più grande proprietaria di stazioni radio degli Usa. Gestisce ben 1.233 emittenti che trasmettono nei 50 Stati del paese, ed è seguita da più di 100 milioni di americani. La Clear Channel C
ommunications è un’enorme piattaforma propagandistica a favore del governo americano. Trasmette moltissimi programmi patriottici a favore della guerra in Iraq e a favore delle politiche degli ultraconservatori.
Clinton, come altri presidenti statunitensi, ha dato prova molte volte di essere contrario alla democrazia e favorevole a sistemi dittatoriali. Ad esempio, egli creò uno stretto rapporto con l’allora presidente russo Boris Eltsin, a tal punto che i due ormai agivano in perfetta armonia. Le scelte dittatoriali di Eltsin erano non soltanto approvate dagli Usa, ma auspicate e suggerite. E quando Eltsin decise di utilizzare le maniere forti per rafforzare il suo potere, i potenti di Washington lo appoggiarono decisamente. Il 3 ottobre del 1993 il Parlamento russo venne preso a cannonate, a significare che una “nuova era” stava sorgendo nel paese. Un’era di prepotenze, di saccheggi, di corruzione e di grave impoverimento per il popolo. Secondo stime in difetto, i morti del bombardamento del Parlamento furono almeno un centinaio.
Nel 1994, Clinton impedì che l’Onu mandasse le forze di pace per contrastare il genocidio in Rwanda. Il giornalista David Corn scrisse:
“Bill Clinton e la sua amministrazione hanno reso possibile il genocidio di 500.000/800.000 ruandesi nel 1994. Negando ogni responsabilità e senza un briciolo di vergogna, l’amministrazione Clinton si è rifiutata di muovere un dito per evitare il genocidio in Ruanda”.(1)

Inoltre, egli, il 20 agosto del 1998 fece bombardare la parte Nord-est dell’Afghanistan, dicendo che lì c’erano i campi di addestramento di Osama Bin Laden. Ma le vittime, 21 morti e trenta feriti, erano tutte afghane e pachistane.
Nel 2000, Clinton chiese l’inasprimento delle sanzioni contro l’Afghanistan, in vista di una futura nuova invasione. Le sanzioni furono confermate da Bush junior, nel gennaio del 2001, e provocarono la morte di centinaia di persone, soprattutto vecchi e bambini.
Questi e altri crimini di cui Clinton è responsabile sono ormai tristemente noti, ma sembra che né Colombo né Travaglio ne abbiano notizia, dato che parlano di Clinton e del sistema statunitense come di un esempio per noi tutti.
Denunciare la corruzione imperante oggi in Italia senza rivelare chi sono coloro che garantiscono e proteggono tale sistema, anzi, addirittura elevare queste stesse persone ad esempio, è ripugnante. Specie se questi giornalisti italiani suscitano fiducia e hanno ampio spazio mediatico, al contrario di quelli che la verità la dicono per intero.

Il sistema giudiziario statunitense è assai diverso rispetto a quello italiano, e molto più sottomesso al sistema. Le persecuzioni giudiziarie subite da Clinton derivavano da personaggi del sistema stesso, con l’obiettivo di limitare l’operato del presidente, specie negli anni in cui egli aveva come consigliere l’economista Joseph Stigliz, che cercò di attuare una politica più favorevole ad un vero sviluppo economico, naturalmente avversata dagli altri. Non si trattava dunque di giudici veramente indipendenti dal sistema, che avevano l’intento di fare il proprio dovere, ma di uso strumentale della giustizia, molto comune negli Stati Uniti, anche se i vari Colombo sembrano non accorgersene.

In Italia abbiamo vari casi di giudici davvero indipendenti, come la Forleo e De Magistris, che fanno paura alle autorità statunitensi perché tendono a rivelare ciò che il sistema è alla radice, ovvero le tecniche di corruzione, massoniche e mafiose.
Dunque, la magistratura è diventata un problema per i politici italiani non già soltanto per esigenze di Berlusconi, ma per la protezione dell’intero apparato di potere, e tale situazione non è da considerare avulsa rispetto alla morsa del potere statunitense, che non ci lascia mai, ed è alla base del fenomeno massonico e di quello mafioso.
E’ ovvio che dietro ogni corrotto c’è un corruttore. E se la nostra attuale classe politica è corrotta significa che qualcuno con un notevole potere finanziario, economico e mediatico ha scelto di imporre tale sistema controllando dall’alto i partiti e decidendo le candidature politiche. Questo è ovvio, eppure i vari Travaglio e Colombo non lo notano, e si prodigano a criticare l’operato del governo senza scoperchiare gli altarini alle autorità statunitensi. Anzi, curandosi di far apparire queste ultime di gran lunga migliori di ciò che sono.
Occorre ricordare a Travaglio, brevemente, che anche la nostra Costituzione ha conservato una certa qualità, e che l’Albania, negli ultimi decenni è un paese devastato dalla mafia e dalla corruzione.
Prendere ad esempio l’Albania soltanto perché un articolo della loro costituzione è ben fatto significa dare uno schiaffo morale al popolo albanese (oltre che a quello italiano), che negli ultimi anni più volte ha protestato contro la miseria e il potere mafioso, che rendono questo paese oggi assai simile al nostro Sud.
L’Albania è uno dei paesi in cui maggiormente i vertici politici sono corrotti e si ergono a proteggere la mafia (come le nostre autorità).
Specie dal 1991, i traffici illeciti sono lievitati e la corruzione ha dilagato. L’idea del guadagno facile ha creato una realtà di corruzione e altri crimini. Le autorità occidentali, proteggendo traffici mafiosi e cercando possibilità di sfruttamento di risorse e persone, hanno rafforzato tale sistema, scatenando le proteste del popolo. Nel 2000, in una statistica fatta da Transparency International sulla percezione che i cittadini hanno del grado di corruzione nel paese, l’Albania era all’84° posto fra 99 paesi.
In Albania, le accuse di corruzione hanno riguardato quasi tutti i personaggi politici più importanti, compreso il presidente. Le condanne sono state pochissime, e molti personaggi sono rimasti al loro posto. Per questo motivo i cittadini albanesi hanno alimentato sfiducia nel sistema giudiziario. In realtà c’è stata, nel periodo 1994-95, un’”epurazione” con cui il governo Berisha si sbarazzò dei magistrati più indipendenti, accusandoli di essere “oppositori” e sostituendoli con giovani laureati disposti a sottomettersi al governo. Ciò produsse l’effetto di rendere il sistema giudiziario albanese inefficiente e facilmente manipolabile dal governo.
Ma questo Travaglio sembra non saperlo, e ci vuole far credere che un paese con tali caratteristiche possa costituire un esempio per noi, che invece qualche magistrato onesto ancora lo abbiamo.

Travaglio e Colombo, essendo persone molto conosciute e considerate autorevoli hanno una notevole responsabilità nell’informare gli italiani su ciò che succede in Italia e nel mondo. Dare un’informazione parziale, per non toccare chi il sistema lo ha creato e lo rafforza a suon di bombe, di corruzione, di mafia e di saccheggi, è gravemente immorale.
Chi non denuncia l’intero sistema, è complice di coloro che torturano e uccidono civili inermi per conservare il potere.
Far credere che i presidenti americani possano costituire un esempio e non raccontare la verità sul nostro paese e sui paesi esteri, rimanendo a denunciare soltanto le leggi inique che sono la punta dell’icesberg del sistema, significa fare male il proprio lavoro di scrittore e giornalista.
La verità prima o poi viene a galla, ma si ricorda che dovrebbero dirla (tutta) coloro che hanno ruoli mediatici, e non i piccoli blogger su Internet.

Antonella Randazzo
Fonte: http://antonellarandazzo.blogspot.com/
Link: http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/07/castronerie-varie.html

23.07.08

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NOTE

1) Censored 2000, cit. Graziano Walter, “Hitler ha vinto la guerra”, Arcana, Roma 2005, p. 124.

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