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La Redazione

 

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C' STATO IN GIOCO UN SABOTAGGIO INDUSTRIALE

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A cura di Das schloss
Il 20 Maggio 2012
111 Views
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NEL DISASTRO DEL SUPER JET IN INDONESIA?

DI WAYNE MADSEN
strategic-culture.org

Sulla base delle aggressive tecniche commerciali impiegate in passato dall’alleanza di società americane, Comunità dell’Intelligence USA e Pentagono, gli esperti aereonautici in Asia si stanno chiedendo apertamente se il recente disastro del nuovo Sukhoi Super Jet 100 in Indonesia sia stato il risultato di un maggiore sabotaggio industriale ingegnerizzato per proteggere il lucrativo mercato dell’aviazione militare e civile della Boeing, alle spese di una rinascente industria aeronautica russa…

L’aereo passeggeri Sukhoi trasportava potenziali clienti indonesiani, come pure giornalisti e dipendenti dell’azienda Sukhoi quando si è schiantato sulla cima del Monte Salak, nei pressi di Jakarta. Dei circa 50 passeggeri e membri dell’equipaggio non ci sono stati superstiti. Un affidabile giornalista indonesiano ha confidato che l’unica copia del manifesto passeggeri era a bordo dell’aeromobile quando è avvenuto il disastro. Oltre ai membri dell’equipaggio e ai funzionari della Sukhoi, a bordo c’erano anche dei rappresentanti di compagnie aeree indonesiane, nonché giornalisti locali e cittadini francesi, italiani (*) e statunitensi. Dopo 21 minuti di volo dimostrativo, il pilota ha richiesto ai controllori di volo il permesso di scendere da 10.000 a 6000 piedi di quota. Sebbene ci fosse una leggera pioggia, le condizioni metereologiche non erano pericolose. La ragione della richiesta del pilota di scendere non è nota. Poco dopo la discesa dell’aereo, i controllori di volo hanno perso il contatto con l’aeromobile. Gli osservatori a terra hanno riferito che l’aeromobile pareva “instabile” prima dello schianto. L’aereo non è decollato dall’aeroporto internazionale di Sukarno-Hatta, ma da un altro aeroporto locale, quello di Halim Perdanakusuma, che è condiviso con la base aerea di Halim dell’aereonautica militare indonesiana.

È ad Halim che le truppe delle Forze Speciali USA hanno addestrato le loro controparti indonesiane in varie tattiche aeree, che possibilmente hanno compreso il “meaconing, intrusion, jamming and interference” (MIJI), tattiche di guerra elettronica ideate per interferire con i sistemi di navigazione degli aerei. Parte dell’addestramento ha luogo ogni anno come parte dell’ EXERCISE COPE WEST, sponsorizzato dal comandante del US Pacific Command di Hawaii. L’esercitazione dell’anno scorso, COPE WEST 10, si è concentrata su operazioni militari simulate contro l’aereonautica dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese, che usa aerei caccia progettati e autorizzati dalla Sukhoi, compreso il Sukhoi 27 e il Sukhoi 30.

Il Sukhoi aveva un prezzo molto inferiore a quello delle sue controparti della Boeing, ovvero $35 milioni di dollari per aereomobile ed era la prima offerta di aerei commerciali della Russia dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Tre nuove compagnie aeree indonesiane, la Kartika Airlines, la Sky Aviation e la Queen Air avevano già inoltrato ordini per 48 SuperJet e c’erano altri 170 ordini da tutto il mondo. Lo schianto del SuperJet ha messo in dubbio la viabilità e l’attrativa dell’aeromobile per gli attuali e i futuri clienti.

In occasione della sua ultima visita in Indonesia il presidente Obama ha siglato un accordo con la Lion Air indonesiana per la vendita di 230 Boeing con una garanzia di prestito di $22 bilioni di dollari della US Export-Bank (EX-IM Bank[EXIMBANK (Export-Import Bank) la Banca americana per l’Esportazione e l’Importazione. N.d.t]). Obama ha detto che l’accordo per la fornitura dei Boeing alla Lion Air avrebbe creato 110 000 posti lavoro in America. Tuttavia, l’ingresso della Sukhoi nel lucrativo mercato dell’aeronautica commerciale indonesiana, che ora ha un numero di competitori per la Garuda Indonesian Airlines, parzialmente di proprietà statale e perseguitata dal suo record di sicurezza, ha rappresentato una minaccia per gli affari della Boeing nel paese e per l’affare con la Boeing realizzato da Obama.

La Lion Air è di proprietà dei fratelli Kusana e Rusdi Kirana, che erano precedentemente agenti di viaggio. Il pessimo record di sicurezza della compagnia aerea ne ha causato il bando dell’Unione Europea per il carente record di manutenzione e per la poca trasparenza corporativa ed alcuni dei suoi piloti sono stati implicati nel traffico di stupefacenti. Una relazione del 15 febbraio 2012 della Reuters sul biennale Singapore Air Show, a cui Rusdi era presente, indica che si sa molto poco sui fratelli Kirana, a parte il fatto che Kirana è stato anche un ex venditore di macchine da scrivere per la Brother. I fratelli hanno fondato la Lion Air poco più di dieci anni fa.

Al Singapore Air Show ha partecipato Ralph “Skip” Boyce, presidente della Boeing per il sud-est asiatico, che ha spinto offerte commerciali, per il Boeing 787 Dreamliner, il Boeing 737-MAX e il Boeing 747-8 Intercontinental, come pure per aerei militari, quali il KC-135R Stratotanker e il caccia F-15. Boyce è l’ex ambasciatore americano in Indonesia e Tailandia e vice capo di missione a Singapore. Boyce è stato criticato dall’opposizione in Tailandia per la sua opposizione alle “Red Shirts” contro il governo, durante il governo militare in Tailandia. Tuttavia, i contatti di Boyce all’interno dell’establishment del governo e del mondo degli affari in Tailandia gli hanno consentito di assicurarsi un ordine per 77 aeromobili Boeing da parte della Thai International Airways. Boyce è stato inoltre criticato da alcuni nella stampa indonesiana per aver presumibilmente nascosto i dettagli dell’attentato terroristico del 2002 a Bali, in cui sono rimasti uccisi cittadini indonesiani e turisti stranieri.

L’ingresso della Sukhoi nel lucrativo mercato asiatico con il più economico SuperJet è stato ovviamente visto dalla Boeing come una minaccia per i suoi affari nella regione. Aiuta inoltre la Boeing il fatto che Obama abbia assicurato la garanzia di prestito della EX-IM Bank per l’acquisto di aereomobili Boeing da parte della Lion Air.

In aggiunta, la mancata introduzione della Lion Air della sua offerta iniziale di azioni al pubblico (IPO) di $1 bilione di azioni, a causa del crollo finanziario globale, ha messo la compagnia aerea economicamente in pericolo. Anche la sua principale competitrice, la Garuda, ha ritardato la sua emissione di azioni, causando un’importante increspatura nel mercato indonesiano dell’aviazione. C’è l’effettiva possibilità che senza le garanzie di prestito di Obama per l’affare della Boeing, la Lion Air sarebbe potuta essere costretta alla bancarotta.

L’America non esita ad impiegare il sabotaggio industriale contro i suoi competitori, specialmente se si tratta dell’Asia.

In una “car wars” senza precedenti con il Giappone, l’amministrazione Obama non ha esitato ad intraprendere il sabotaggio contro il Giappone attraverso un’operazione preorganizzata diretta contro il produttore giapponese di automobili Toyota. Nel 2010 il segretario repubblicano ai trasporti di Obama, Ray LaHood, ha condotto un’aspra campagna contro la Toyota per problemi con certi pedali di accelerazione, che non erano neppure prodotti dalla Toyota, ma dalla società CTS con sede nell’Indiana (precedentemente conosciuta come la Chicago Telephone Supply).

LaHood ha iniziato la campagna anti-Toyota dell’America dichiarando che tutti i proprietari di auto Toyota dovevano smettere di guidare i loro veicoli riportandoli ai rivenditori per essere riparati. Per la gioia della General Motors e della Ford, allora in difficoltà, LaHood ha fatto di ogni erba un fascio nei suoi commenti sulla Toyota. Il problema riguardava solo una piccola frazione dei veicoli Toyota che avevano un pedale di accelerazione prodotto negli USA. La questione dell’acceleratore è risultata nel ritiro volontario di milioni di veicoli Toyota, compresi i popolari modelli Camry e Corolla, da parte dello stesso gigante automobilistico giapponese.

LaHood stava attuando un’operazione della Casa Bianca per appropriarsi di un’importante porzione della quota di mercato della Toyota consegnandola alla General Motors e alla Ford. L’amministrazione Obama, attraverso il suo salvataggio della GM, è diventata una virtuale società automobilistica e ha deciso di giocare duro economicamente con il Giappone, proprio come sta facendo adesso contro la Russia per conto della Boeing.

   
I predecessori di Obama alla Casa Bianca non si sono tirati indietro dall’intraprendere spionaggio industriale per incrementare la fetta di mercato dell’America. Nel 1995, il presidente Bill Clinton ha autorizzato l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale (NSA) a spiare società come la Toyota e la Nissan durante le negoziazioni commerciali con Tokyo per le importazioni di automobili lussuose giapponesi negli Stati Uniti. Anche George H. W. Bush ha usato la NSA per spiare l’Indonesia durante le negoziazioni tra l’allora governo del presidente Suharto e la giapponese NEC per un importante contratto multimilionario per le telecomunicazioni. Bush ha condiviso l’intelligence con la AT&T, concorrente della NEC per il contratto indonesiano. Sotto pressione da parte di Washington, Jakarta ha deciso di dividere equamente il contratto tra la NEC e la AT&T.

Un ex membro del Congress americano ha confidato di non essere mai stato soddisfatto della spiegazione per l’improvvisa morte nel febbraio 2010 del suo amico e potente presidente della House Defense Appropriations Subcommittee, il rappresentante della Pennsylvania John Murtha per un’infezione a seguito di un’operazione di routine alla cistifellea presso il Bethesda Naval Hospital di Washington DC. Murtha è stato un attore influente nella competizione tra la Boeing e la European Aeronautic Defence and Space (EADS) per l’assegnazione di $35 bilioni di dollari per la fornitura all’aeronautica americana di versioni militari di aerei della Boeing o della Airbus che servissero da aerocisterne per il rifornimento di carburante durante il volo. Murtha è stato sostituito come presidente dal rappresentante Norman Dicks dello Stato di Washington, che era noto come il “parlamentare dalla Boeing”. Un anno dopo la morte di Murtha, la Boeing si è aggiudicata il contratto con l’aeronautica americana.

Quando si tratta di sabotaggio e spionaggio, l’abilità degli Stati Uniti di spingersi molto oltre, fino all’omicidio, non deve mai essere sottovalutata. Il lurido passato parla da sé.

Titolo originale: “Was Industrial Sabotage at Play with Super Jet crash in Indonesia?

Fonte: http://www.strategic-culture.org
Link
12.05.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MICAELA MARRI

(*) Indonesia: no italiani su aereo caduto
(ANSA) – ROMA – Non c’erano italiani a bordo del Sukhoi Superjet 100, l’aereo scomparso ieri in Indonesia e il cui relitto e’ stato rinvenuto stanotte in una regione montuosa situata a sud di Giacarta. Lo rendono noto fonti della Farnesina.
Fonte: www.ansa.it
10 Maggio 2012 09:12

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