Belgio: in aumento contagi post vaccino e terapie intensive

Il Direttore sanitario di un ospedale di Anversa ha detto a un giornalista che tutti i pazienti in terapia intensiva erano vaccinati.

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Jeanne Smits (Parigi) – LifeSiteNews – 15 novembre 2021

 

Mentre l’Austria, alla ricerca di un capro espiatorio, da lunedì e per 10 giorni metterà i non vaccinati in lockdown controllato dalla polizia, sempre più prove indicano una realtà scomoda per i promotori del vaccino sperimentale Covid: non solo i “vaccinati” vengono di nuovo contagiati dal virus SARS-CoV-2, ma possono anche essere contagiosi, sviluppare forme gravi di Covid-19 e finire in terapia intensiva.

Il Belgio è un caso emblematico. In un’intervista video all’inizio di questo mese, il Dottor Kristiaan Deckers, Direttore sanitario dell’ospedale Gasthuiezusters di Anversa (GZA), ha ammesso che “al momento ‘tutti’ i pazienti in terapia intensiva con Covid, sono “effettivamente vaccinati“.

Dopo aver constatato che in Belgio il numero di ricoveri è in aumento, il giornalista di ATV ha presentato le parole di Deckers facendo appello a “coloro che credono che le unità di terapia intensiva siano ora piene di pazienti non vaccinati” a ripensarci.

In questo momento, qui stiamo effettivamente vedendo una grande maggioranza delle cosiddette reinfezioni post-vaccinali. Ciò è diverso da qualche settimana fa, quando avevamo una maggioranza di persone non vaccinate in terapia intensiva. Al momento, non è più così. I pazienti che abbiamo ora nell’unità di terapia intensiva del GZA – ho controllato ieri – sono in realtà tutti vaccinati”, ha detto.

Il giornalista ha aggiunto che la maggior parte di questi pazienti aveva condizioni di base che rendevano il loro sistema immunitario più vulnerabile, e la loro età media era di 55-60 anni.

Tuttavia, il vaccino sperimentale avrebbe dovuto “proteggere” proprio le persone in quella fascia d’età, almeno dalle forme più gravi di Covid-19. E, naturalmente, nessuno sa chi li ha infettati. Secondo l’attuale sistema di lasciapassare sanitario, in Belgio i “vaccinati”, che possono essere contagiosi, non devono fare il test contro il virus prima di visitare persone molto vulnerabili.

Secondo la televisione nazionale belga RTV.be, una situazione simile si sta sviluppando nella regione di Kempen dove il Direttore dell’ospedale generale di Turnhout, Jo Leysen, ha detto che sempre più pazienti Covid che vengono ricoverati in ospedale sono “vaccinati”. “So che a volte si sentono altre voci, ma la grande maggioranza dei pazienti che stiamo ricoverando in questo momento sono persone vaccinate“, ha dichiarato. Ha anche fatto notare che le degenze ospedaliere non sono così lunghe come prima, con in media un recupero più veloce.

All’inizio di questo mese l’agenzia ufficiale di statistica sanitaria in Belgio, Sciensano, ha pubblicato i dati mostrando che il 64% dei pazienti ricoverati “a causa” della Covid tra il 21 ottobre e il 3 novembre era “completamente vaccinato”. Lo status vaccinale di un ulteriore 14% dei nuovi pazienti Covid era “sconosciuto”. Il 54% dei pazienti in terapia intensiva durante lo stesso periodo era “completamente vaccinato”, secondo Sciensano.

Pedro Facon, il “commissario al coronavirus” dell’amministrazione belga, ha notato che le statistiche “dimostrano che il vaccino dà protezione, e ancora di più che protegge contro le forme più gravi della malattia”, perché “il 74,4 per cento” della popolazione in Belgio è ora completamente vaccinata e una percentuale minore dei “vaccinati” è attualmente in ospedale o in terapia intensiva.

Tuttavia, questi numeri danno pochi dettagli oltre all’età e allo stato vaccinale dei pazienti Covid. È interessante notare che tra i pazienti di età pari o superiore ai 65 anni, il tasso di infezione è infatti più alto tra i completamente vaccinati, con 454/100.000, che tra i parzialmente vaccinati o non vaccinati, 329,9/100.000.

Facon ha ammesso che ciò potrebbe essere dovuto al profilo sanitario di questa parte della popolazione e al fatto che i vaccinati hanno più contatti con altre persone senza osservare le misure di sicurezza.

Secondo Sciensano, il “vaccino” protegge i pazienti dalle forme più gravi di Covid, il che è evidente [nonostante il] numero di casi in rapido aumento da metà ottobre. Anche i ricoveri in terapia intensiva e i decessi attribuiti alla Covid stanno aumentando, ma molto più lentamente. Se questo sia dovuto al fatto che la variante Delta, o indiana, è meno grave delle versioni precedenti del virus è una questione che meriterebbe di essere sollevata ma non lo è, perché se questo fosse vero, la narrazione “vaccino” si sgretolerebbe ancora di più.

In Belgio, come nella maggior parte degli altri Paesi europei, non viene praticato alcun trattamento precoce per la Covid.

Anche in altri Paesi, le reinfezioni post-vaccinali stanno diventando la regola. A Singapore, dove circa l’83% della popolazione è “completamente vaccinata”, i test positivi sono aumentati in modo sensazionale dalla metà di agosto e hanno raggiunto il picco alla fine di ottobre. Contemporaneamente, il numero di vaccinazioni complete è raddoppiato tra la metà di luglio e la fine di agosto.

Nello Stato americano del Vermont, il 90% della popolazione adulta è “completamente vaccinato”, ma i “casi” giornalieri hanno raggiunto un massimo storico pochi giorni fa. Lo stesso scenario si è verificato a Waterford, Irlanda, dove è stato vaccinato un incredibile 99,7% della popolazione adulta: è stato recentemente riportato che la città irlandese aveva il più alto tasso di “infezione” del Paese.

Il quotidiano francese FranceSoir ha elencato alcuni cluster Covid noti in Francia il 10 novembre. Un grande ospedale di Bordeaux, con obbligo vaccinale da metà settembre, aveva 15 operatori sanitari “positivi” e sei pazienti Covid completamente vaccinati. Circa 40 operatori sanitari e pazienti completamente vaccinati sono risultati positivi nell’ospedale locale di Puy-en-Velay.

Anche le case di riposo hanno dei cluster: recentemente 20 residenti, tutti vaccinati, sono risultati positivi in Vandea, così come quattro dipendenti vaccinati. A Saint-Calais, nel nord-ovest della Francia, un terzo dei residenti, tutti vaccinati, è risultato positivo e cinque di loro sono morti. Non c’era alcuna possibilità che i pazienti anziani potessero essere stati infettati da persone esterni non vaccinate.

Il giornalista scientifico Xavier Bazin, che ha scritto l’articolo di FranceSoir, ha ricordato che le persone che sono state sottoposte a questo vaccino sperimentale hanno esattamente la stessa carica virale dei non vaccinati e sono altrettanto contagiose.

 

Link: https://www.lifesitenews.com/news/breakthrough-infections-and-icu-treatment-for-the-vaccinated-on-the-rise-in-belgium/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa

Scelto e tradotto da NICKAL88 per ComeDonChisciotte

 

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