DI MARZIAN
ComeDonChisciotte
La libertà è il bene supremo solo per quelli che sono animati dalla volontà di essere eretici
(Emile Cioran, scrittore e filosofo rumeno)
In queste calde giornate estive, alcuni occidentali crassi e opulenti (tra i quali il sottoscritto) possono addirittura permettersi di stare a pontificare su varie questioni davanti a un computer. Beh, iniziamo:
#1. Onestà intellettuale: 11 settembre, “terrorismo islamico” e tutto il resto
Mi sembra evidente che, nel mondo nell’informazione alternativa, si stia delineando una spaccatura tra i siti “di sinistra” e quelli che perseguono invece l’onestà intellettuale. I primi, pur se spesso in buona fede e con l’apporto di persone splendide, tendono ad avere delle “premesse” che impediscono loro di vedere la realtà secondo un disegno più ampio.Per cominciare, i siti “di sinistra” ignorano sistematicamente quelle che vengono definite in modo spregiativo “teorie della cospirazione” riguardo il terrorismo islamico, ossia le analisi che su base storica, logica e tecnica spiegano i più noti attentati terroristici degli ultimi anni (11 settembre, Madrid, Londra, Bali, etc) come lavori dei vari servizi segreti. Quando qualcuno evidenzia che il numero di coincidenze che avrebbero dovuto avere luogo l’11 settembre è matematicamente impossibile, ecco che questi viene tacciato come “fanatico della cospirazione”, da lasciare a crogiolarsi nel suo mondo malato.
Oppure potremmo parlare di Saddam Hussein, che era un “feroce dittatore” punto e basta. Se qualcuno s’azzarda a far notare che l’ex Presidente dell’Iraq non era responsabile per il massacro di Halabja, che il suo governo aveva dato all’Iraq un sistema energetico, sanitario e scolastico efficiente e di alto profilo (embargo e bombardamenti Usa a parte), oltre alla costituzione più moderna e laica del mondo arabo, dove erano riconosciuti i diritti delle donne, per non parlare di quella cosa a cui è sottoposto ora, che “persino Kafka non oserebbe chiamare processo” (Gabriele Zamparini)… ecco che si è “sostenitori di un dittatore” e non si ha più diritto di parola.
Ho fatto due esempi che mi sembrano oggi di particolare importanza, ma potrei andare avanti a lungo. Il punto è chiedersi se si vuole essere delle persone veramente aperte che cercano la verità oltre la propaganda, oppure se per il proprio “buon nome” ci si deve ingabbiare in schemi preconfezionati che devono adattarsi al politically correct.
#2. Contro Ratzinger
Noi occidentali abbiamo un brutto vizio chiamato imperialismo. Quando questo non si esprime sotto forme militari od economiche, lo fa perlomeno in modo culturale.
I popoli arabo-islamici hanno un background socio-culturale completamente diverso dal nostro e sono loro (non noi) a venire massacrati a centinaia di migliaia dalle bombe dell’Occidente Libero.
Nonostante questo, nei siti “di sinistra” si tende a dare ampio spazio a quello che pensiamo noi Occidentali, ad intervistare Noam Chomsky o i soldati statunitensi. Per liberarci dall’imperialismo dobbiamo capire che, in questo riguardo, quanto pensiamo noi Occidentali non ha alcuna importanza. E’ essenziale lasciare spazio ai popoli che aggrediamo, far parlare i blogger dei paesi arabi o i militanti dei movimenti che tanto facilmente possiamo definire “terroristici”, da Hamas, a Hizbullah alla Resistenza Irachena.
#3. Intanto…
Leggete Uruknet. Forse il miglior esempio di onestà intellettuale nella rete.
#4. Radicalità
E siamo sempre noi Occidentali a dover capire che portiamo la responsabilità per le azioni criminali e genocide dei nostri governi. E’ necessario, oltre che essere qui la voce dei popoli da noi aggrediti, fare tutto quello che è in nostro potere per fermare le aggressioni in essere ed impedire quelle future. Insomma, abbiamo assoluto bisogno di una cosa chiamata radicalità.
Perché non c’è niente di peggio che essere moderati. I moderati sono uno dei peggiori cancri della società. Come diceva Dario Fo: “Il moderato è forte con i deboli e debole con i forti. Il moderato finge di risolvere i problemi senza affrontarli! […] Il moderato non cambierà mai nulla”.
No, non è questa l’ora dei moderati. E’ l’ora di mettere in discussione il diritto ad esistere degli stati, di rifiutare la “democrazia rappresentativa”, di infrangere le leggi e finire in galera, per esempio disarmando strumenti di morte come fanno i militanti di Weapons of Mass Destruction Here Plowshares. E’ ora della disobbedienza civile e della non-violenza radicale, non dei partiti politici e delle manifestazioni autorizzate.
Come conclude il mitico Miguel Martinez nella sua pagina dedicata proprio ai “moderati”:
Non sono un moderato, al-hamdu lillah!
— Marzian Boy (dalla regione di Cyndonia Mensae)