ANTONIO MENEGHETTI. DALL'ONTOPSICOLOGIA ALL'ONTOPOLITICA

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DI MIGUEL MARTINEZ
Kekebek

Tempo fa, abbiamo parlato qui di Massimo Fagioli, il capo di una curiosa ma influente psicosetta.

Delle manipolazioni di Massimo Fagioli non gliene sarebbe importato nulla a nessuno, se il Maestro non avesse avuto tra i suoi adepti Fausto Bertinotti. E quindi, nel teatrino della politica, la presenza di Fagioli è diventata una scusa per ridicolizzare la sinistra.

Da tempo, leggiamo con interesse delle avventure di un altro guru, l’ex-frate francescano Antonio Meneghetti, il fantastico inventore dell’Ontopsicologia, un profeta dalle camicie sgargianti e petto villoso che cerca di liberare l’umanità dal controllo che segretamente esercita su di essa un gruppo di extraterrestri.

Antonio Meneghetti, ontocapo dell’Ontopsicologia

Tali extraterrestri sfruttano un meccanismo presente nelle “strutture neuronali cerebrali” denominato il “monitor di deflessione“. Come ha spiegato l’ontopsicologa Adriana Roncella parlando al Convegno Mondiale di Ontopsicologia a Mosca:

Nell’arco di dodici anni di dura esperienza personale e di serrata analisi ho potuto verificare che il monitor di deflessione non è una realtà individuale, circoscritta alla singola unità uomo. Esiste in realtà un unico monitor, un unico sistema informatico che collega in rete tutti i cervelli a livello planetario.

Attraverso questa rete informatica cerebrale, messa a punto a livelli di elevata perfezione tecnologica, un popolo non umano è in grado di programmare e coordinare con precisione matematica tutti i circuiti cerebrali individuali, preorientando ogni modalità e relazione affettiva, emozionale e di pensiero. È un sistema informatico che infiltra capillarmente ogni struttura sociale, in grado di utilizzare e modularsi su tutte le modalità di interazione interumana e su mediazioni di strumentazioni tecnologiche.”

La professoressa Roncella racconta di come si è scontrata frontalmente in piscina con un altro nuotatore; grazie all’insegnamento di Antonio Meneghetti, è riuscita a capire come sono andate realmente le cose:

Questi popoli non umani riescono quindi ad utilizzare anche personae con funzione robotica e a telecomandarle, direzionandole contro bersagli determinati.”

Tra parentesi, per chi ancora credesse che certe cose riguardassero solo frange marginali, ricordiamo che la dott.ssa Roncella è cardiochirurgo e “dirigente medico di 1° livello presso la U.O. di Emodinamica – osp. S. Filippo Neri di Roma.”

Dice Antonio Meneghetti di se stesso:

«È esempio invidiabile di elegante scaltrezza nel continuo vortice impresso dalla globalizzazione all’intero pianeta»… «Qualcuno lo ha definito come unico genio del nostro pianeta».

Per salvare il mondo dagli extraterrestri, Antonio Meneghetti istituisce ovunque corsi di leadership. Che servono sia per incassare molto denaro (che, come si vedrà, viene sapientemente reinvestito in mezzo mondo) che per piazzare i propri adepti in posizioni strategiche nell’economia, nella politica e nei media.

Come di Massimo Fagioli, anche di Antonio Meneghetti e dell’ontopsicologia non ne avrebbe parlato nessuno (a parte l’eroico sito di Joseph Inca), se Meneghetti non fosse legato al centrodestra, e in particolare a Marcello Dell’Utri.

Marcello Dell’Utri è in primo luogo lo zio di Araba Dell’Utri, cui questo blog ha dedicato alcuni articoli; in secondo luogo, è anche uno dei più noti esponenti del centrodestra. In particolare, Marcello Dell’Utri si è dedicato al tentativo di creare una cultura di destra in Italia.

La faccenda, all’incirca è questa.

Una società denominata Ovo sta costruendo, a Milano, un’enciclopedia di videoclip, la Ovopedia. I videoclip, a quanto pare, saranno venduti poi alle televisioni oppure immessi in rete. Nel consiglio di amministrazione della società c’è Paolo Mazzoni, che L’Espresso descrive come un uomo di Berlusconi; e il 47% del capitale della Ovo appartiene a una finanziaria della Fininvest.

Mentre il 53% del capitale della Ovo appartiene proprio alla setta di Antonio Meneghetti; e la società è presieduta da un adepto di Meneghetti, Andrea Pezzi.

L’articolo dell’Espresso analizza bene gli aspetti finanziari, ma scade nella più totale confusione quando si tratta di descrivere cosa voglia Meneghetti: tanto all’Espresso interessa solo criticare Berlusconi per interposta persona. Il titolo demenziale e mistificatorio dell’articolo, infatti, è “Silvio riscrive la storia“.

Comunque sembra di capire che l’Ontopsicologia miri a creare un immenso repertorio da immettere nel sistema satellitare e digitale, che porti il modo di pensare di Antonio Meneghetti in tutte le case.

Meneghetti ha il contenuto, per quanto bizzarro.

La Fininvest ha i mezzi economici e tecnici.

E Marcello Dell’Utri ha un gigantesco scatolone vuoto, la Cultura di Destra, che Meneghetti può riempire come gli pare.

Racconta l’Espresso:

“Già nel 2006 Meneghetti ha potuto presentare il suo libro più importante (‘La psicologia del leader’) alla quarta convention dei circoli giovani di Dell’Utri, mentre Pezzi nel 2005, grazie alla fortissima sponsorizzazione dell’ex assistente personale del Cavaliere e attuale parlamentare Deborah Bergamini, ha ottenuto un programma su RaiDue, ‘Tornasole’, in cui Meneghetti, suscitando lo sconcerto del critico televisivo del ‘Corriere della Sera’, Aldo Grasso, è stato tra gli ospiti d’onore.”

D’altra parte, l’accostamento tra ontopsicologia e destra liberista – a parte gli extraterrestri – è molto chiaro. In una recensione molto lucida della trasmissione Il Tornasole, un certo Gerbos riassume così l’ideologia meneghettiana espressa dal conduttore:

un sano egoismo è necessario per l’affermazione personale; le donne sono un intralcio al raggiungimento del proprio ‘progetto di vita’; i soldi costituiscono l’unica misura del successo individuale; le mamme (e le famiglie) sono da allontanare per riuscire nella vita, se ti ammali o se ti casca un sasso in testa è colpa tua che non sei coerente con il tuo ‘progetto di natura’.

Ho la vaga sensazione che tra qualche anno, molti sentiranno parlare del Monitor di Deflessione.

La parte più interessante dell’articolo pubblicato dall’Espresso è la scheda sull’ontopsicologia, che mi sembra sia sostanzialmente esatta [tranne che il vero nome della fumosa ditta di Luca Morotti è The Hemp Company]. Eccola.


Per il ministero dell’Interno in Italia gli adepti sono poco più che 500. Fra loro figurano alcuni psicologi, molte donne, possibilmente giovani e carine, qualche avvocato, due giornaliste, e persino un paio di ex giudici onorari e consulenti di tribunali.

Molti sono poi i personaggi legati al mondo della tv. Andrea Pezzi a parte, a Milano c’è un’intera casa di produzione che si muove sul mercato seguendo i dettami dell’ontopsicologia. Ancora più forte e qualificata è invece la presenza in Russia, dove all’Università statale di San Pietroburgo, alla discipina inventata da Tonino Meneghetti da Avezzano, 72 anni portati con nonchalanche, è stata persino dedicata una cattedra nell’ambito della facoltà di Psicologia.

Tra i seguaci russi di Meneghetti ci sono capitani d’azienda, militari, il figlio di un importante banchiere, e molta gente comune che spera di far carriera nel selvaggio mondo del capitalismo ex sovietico applicando i dettami delle sue teorie leaderistiche. Alcuni ex adepti con cui ‘L’espresso’ ha parlato, favoleggiano di un incontro del ‘professore’ con Vladimir Putin, avvenuto nel 2000, poco prima dell’elezione dell’ex agente del Kgb a presidente.

La notizia, ovviamente, non trova conferme, ma la dice lunga dell’aura di mistero di cui Meneghetti ama circondarsi. Che è facile percepire in Brasile, dove l’ex frate, seguendo i principi dell’ontoarchitettura, un’altra tra le tante discipline da lui fondate, ha costruito la comunità di Recanto Maestro, con tanto di albergo e di università per accogliere pazienti e studenti. Qui il ‘professore’, descritto come un tipo in apparenza spiritoso e alla mano, indice spesso riunioni intorno a una grande pietra ribattezzata ‘Genius loci’, che a volte si concludono con pianti liberatori collettivi.

Cariche di mistero appaiono anche le comunità italiane degli ontopsicologi.

A Pissignano in Umbria Meneghetti ha acquistato vicino alle fonti del Clitunno un intero borgo mediovale, le cui abitazioni, fino a qualche anno fa decorate con simboli esoterici come la luna e il sole nero, vengono rivendute ai seguaci.

Un po’ come accade a Marudo, a pochi passi da Sant’Angelo Lodigiano, dove è in via di ultimazione la ristrutturazione di un’enorme cascina, la cui facciata è abbellita da gigantesche strutture in metallo che richiamano alla mente l’ingresso di una chiesa. A produrle è stato lui, il ‘professore’, che è anche un ontoartista, ovvero un esponente dell’omonima scuola pittorica ovviamente da lui stesso fondata. Convinto che il denaro non sia lo sterco del demonio, ma un mezzo per misurare la qualità dei leader, Meneghetti con gli anni è diventato ricco.

Possiede decine e decine di immobili a Roma, Cagliari, in provincia di Lodi e in Umbria.

Ha aperto una fondazione in Svizzera, è titolare di gallerie d’arte e di un’azienda di confezioni (non per niente ha creato l’OntoModa) che produce abiti di discutibile gusto rivenduti ai simpatizzanti anche a più di 2 mila euro. Compare in alcune immobiliari e soprattutto controlla Foil (Formazione ontopsicologica interdisciplinare leaderistica), un’azienda che dal 2001 organizza a Milano corsi per manager (quelli per i politici sono invece di appannaggio dell’associazione ontopsicologica).

Dal punto di vista econonomico Meneghetti è spesso affiancato da Luca Morotti, che fino a metà del 2007 è anche stato uno degli amministratori di Ovo. Morotti gode di qualche notorietà in Svizzera, non tanto per le sue iniziative immobiliari nell’est Europa, ma perché è ‘socio gerente’ della The Hempt company (Thc), un’azienda, poi chiusa dalle autorità elvetiche, che si occupava di commercializzare la canapa indiana e i suoi derivati.

La cosa non deve stupire: sul punto ‘il professore’ ha idee chiare. Il problema, si legge nei suoi libri, non è chi produce o vende le armi o la droga. Il problema è l’utilizzo che si fa delle pistole o delle sostanze stupefacenti. Tutto infatti, secondo Meneghetti, è relativo. Ma c’è da chiedersi come l’ultraproibizionista Berlusconi abbia finito per entrare in una società televisiva ai cui vertici figurava un venditore di marijuana.

Insomma Meneghetti ne ha fatta di strada dai primi anni ’80, quando fu arrestato insieme ad alcuni adepti per associazione per delinquere, violenza carnale e altri reati, venendo poi prosciolto dalle accuse più gravi.

Allora i giornali lo descrivevano come un santone e ironizzavano sul fatto che nella vecchia sede dell’organizzazione, a Scandriglia (Rieti), fossero state trovate delle sedie sulle quali erano stati applicate “delle protuberanze“, da utilizzare durante la terapia. Storie vecchie destinate però a riemergere nel 1991, quando la sua giovanissima compagna muore in Sardegna in circostanze mai chiarite che gli costeranno una condanna per omicidio colposo. L’esperienza del carcere, le continue indagini lasciano però il segno nell’ex frate.

Che nel 1997, con quattro anni d’anticipo rispetto a Berlusconi scrive, in una sorta di manifesto poltico, non solo che i magistrati devono dipendere dall’esecutivo, ma anche che è necessario “fare aggiornamento pscicoterapeutico per chiunque si inoltra in una responsabilità giudiziaria o poliziesca”. Infatti “bisogna sorvegliare polizia e giudici per verificare se sono uomini maturi e non reconditi schizofrenici… perché la maggioranza sono dei latenti schizofrenici”.

Ma questa è una riforma che spetta a “Berlusconi, Bossi, Buttiglione e Fini, cioè uomini che fanno del loro meglio non soltanto per una funzionalità interna, ma anche per una leadership italiana nel mondo”. Tra di loro solo il mago di Arcore e il druido di Gemonio lo prenderanno alla lettera.

Miguel Martinez
Fonte: http://kelebek.splinder.com/
Link: http://kelebek.splinder.com/post/18268900/Antonio+Meneghetti.+Dall%27ontop
4.09.08

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