A partire da ieri, lunedì 25 aprile, una serie di attacchi ha colpito la regione separatista della Transnistria, ufficialmente conosciuta come Repubblica Moldava di Pridnestrovian (PMR), costringendo il presidente Vadim Krasnoselsky a mettere la regione in allerta terroristica.
La lunga striscia di terra confinante con l’Ucraina è stata infatti teatro di due giorni di bombardamenti, il primo dei quali avvenuto ieri pomeriggio, e che ha visto coinvolto l’edificio del Ministero della Sicurezza di Stato nella capitale Tiraspol, preso di mira con granate a propulsione a razzo.
Nello stesso giorno, un incidente è stato segnalato anche a pochi chilometri dalla capitale, e precisamente nel villaggio di Parkany, dove gli attuali rapporti parlano di due esplosioni.
Questa mattina invece due esplosioni sono state segnalate presso il villaggio di Maiac, nel distretto di Grigoriopol, a seguito delle quali due delle più potenti antenne del centro radiofonico, che trasmettono la radio russa, sono state disattivate.
Sullo sfondo di questi eventi le autorità della Transnistria hanno introdotto un livello rosso di minaccia terroristica, mentre il Cremlino ha commentato il tutto parlando di preoccupazione elevata. Secondo l’addetto stampa del presidente Dmitry Peskov, le autorità russe stanno seguendo da vicino l’evolversi della situazione.
RIA Novosti ha riportato alcune dichiarazioni di una fonte rimasta anonima, secondo cui l’attacco terroristico contro il Ministero della Sicurezza di Stato sarebbe stato compiuto da tre persone provenienti dall’Ucraina.
“Secondo le nostre informazioni, i tentativi di escalation sono collegati con le forze all’interno della Transnistria, che sono favorevoli alla guerra e sono interessate a destabilizzare la situazione, ma continuiamo a raccogliere informazioni”, ha controbattuto la presidente moldava Maia Sandu, dopo la riunione del Consiglio Supremo di Sicurezza.
La Transnistria, in gran parte di lingua russa, ha dichiarato l’indipendenza dalla Moldova durante lo scioglimento dell’Unione Sovietica, ma da allora è rimasta per lo più non riconosciuta dalla comunità internazionale.
Una forza di pace russa è di stanza lì per garantire la pace dopo un conflitto armato avvenuto nei primi anni ’90. Attualmente appare chiaro, per la sua vicinanza alla città di Odessa, che più di un interesse russo ruota intorno alla regione.
Massimo A. Cascone, 26.04.2022
Fonte:
https://www.rt.com/russia/554537-russia-transnistria-situation-reaction/