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La Redazione

 

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AFGHANISTAN: UN'EROICA RESISTENZA CHE CI SVERGOGNA

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A cura di God
Il 5 Ottobre 2007
54 Views

blankDI GABRIELE ZAMPARINI
The Cat’s Blog

Quindi il volto del Grande
Fratello si sbiadì nuovamente ed invece si stagliarono in lettere
maiuscole marcate i tre motti del Partito:

LA
GUERRA E’ PACE
LA LIBERTA’ E’ SCHIAVITU’

L’IGNORANZA E’ FORZA

[George Orwell, 1984]

Il fantoccio dell’Afghanistan Karzai ha offerto ai talibani

“un’alta posizione
in un ministero del governo come un modo per porre fine alla
crescente ribellione”

nel paese.

La
famigerata propaganda sui colloqui di pace, così efficace per le menti
occidentali, è qualcosa alla quale gli afgani sembrano essere
immuni.

La Reuters ci ha
informato
:

Karzai ha detto che il Presidente degli USA
George
W. Bush ed il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon avevano
entrambi sostenuto l’idea di colloqui di pace quando li ha
incontrati negli USA questo mese.

Il
portavoce dei Talebani
Qari
Mohammad Yousuf ha detto alla Reuters da una località segreta che
colloqui con Kabul erano impossibili.

“Il
governo di Karzai è un governo fantoccio. Non ha nessuna autorità,
perciò perché dovremmo sprecare il nostro tempo e la fatica”, ha
detto Yousuf.

“Finché gli americani e le truppe della NATO non saranno fuori dell’Afghanistan
dei colloqui con il governo Karzai non saranno possibili”. (…)

“Da
una parte, l’America ha messo il nome del nostro capo in una lista
di ricercati e ci chiama terroristi e dall’altra parte Karzai parla
di colloqui di pace. E’ una barzelletta”, ha detto Yousuf.

Dimenticate i

Neo-Con, i Neo-Dem, i Neo-Lib ed i Neo-Matti. Il ruolo che
demonizzazione e deumanizzazione dei (molti, molti, molti…) nemici
dell’Impero hanno giocato nell’appoggiare l’imperialismo ed il
colonialismo può essere compreso più facilmente in quegli scrittori,
giornalisti, intellettuali e pianificatori di movimenti pacifisti
liberal e progressisti occidentali che ricorrono sempre ai diritti
umani, ai diritti delle donne, alle violazioni dei diritti dei gay
del nemico del mese dell’Impero come ragione perché noi, le
persone illuminate, non possiamo certamente simpatizzare, tanto meno
appoggiare gli “altri” popoli che cercano di difendersi e
resistere contro guerre di aggressione ed occupazioni, vale a dire,
il colonialismo e l’imperialismo.

La
parola “resistenza” non viene mai usata, come la comprensione per
quei combattenti della resistenza non viene mai espressa da parte
della stessa gente che esprime sempre così generosamente simpatia e
solidarietà per le “nostre truppe”.

La deumanizzazione e la demonizzazione degli “altri” è alla radice
del


movimento
pacifista mamma mia
, i cui

influenti
pianificatori ci danno lezioni sul perché il movimento pacifista non
accetta e non può accettare la resistenza irachena.

Per
la resistenza in

Afghanistan – un paese che non aveva nulla a che fare con gli
attacchi dell’11 settembre
a New York e Washington – il
problema non sorge nemmeno. La Guerra Giusta è proprio
quella, Giusta, e Cindy Sheehan [per la quale nutro un
profondo rispetto] può quindi scrivere sulle “nostre truppe”


nei termini
seguenti
:


La maggior parte dei nostri
soldati sono coraggiosi e cercano solamente di sopravvivere in
condizioni irragionevoli e voglio onorare pubblicamente i nostri
giovani che hanno avuto rubate le loro vite dalla macchina bellica

in
Afghanistan e mandare le mie sentite condoglianze alle loro
famiglie. Neanche l’impero del male di Bussh&Co può corrompere o
sminuire i sacrifici forzati dei nostri figli. Le nostre truppe
disposte in Afghanistan devono sapere che il movimento pacifista USA
le sostiene operando anche per portarle a casa.

Una delle poche voci che hanno sempre avuto l’onestà intellettuale
ed il coraggio di chiamare la resistenza afgana con il suo vero nome
“combattenti della resistenza” – è


Marc W. Herold
,
un docente all’Università del New Hampshire che documenta gli
effetti della benevolenza degli americani e della NATO verso il
popolo dell’Afghanistan.

Lo scorso anno terminai il mio articolo


September 11,
Afghanistan and “the survival of civilization”
con una
domanda retorica: Perché non urliamo “Oggi siamo tutti afgani,
iracheni, libanesi e palestinesi”?

Un anno più tardi, le carneficine di iracheni, afgani e palestinesi
sono eseguite in modo più efficiente che mai e sembrerebbe che siamo
diventati invece più americani, più britannici, più europei…e
molto meno esseri umani.

In tutti questi decenni che hanno segnato l’ascesa di uno dei più
brutali imperi della storia, certamente il più pericoloso proprio
per la sopravvivenza della Vita su questo pianeta, i movimenti
contro la guerra occidentali non hanno mai posto fine a nessuna
guerra di aggressione e non hanno mai portato a casa le “nostre
truppe” dai molti posti nei quali erano state trasportate con le
molte menzogne che

Washington ed i suoi vassalli hanno utilizzato per salvare Libertà,
Democrazia, Diritti Umani… La resistenza afgana sicuramente lo sa.

Versione originale:

Gabriele Zamparini
Fonte: http://www.thecatsdream.com/
Link
04.10.2007

Versione italiana:

Fonte: http://freebooter.interfree.it/
Link: http://freebooter.interfree.it/ahrit.htm

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