DI DMITRY ORLOV
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Questa potrebbe sembrare una strana linea di pensiero quella di inseguire per smentire tutto ciò che gli altri stanno dicendo. Alcuni pensano che il 2015 sarà una prosecuzione del 2014 con alcuni cambi incrementali (sempre una scommessa sicura, ma che consegue in una lettura noiosa) mentre altri allertano circa il rischio di una guerra nucleare tra USA e Russia (sempre una possibilità, alla pari di un asteroide che colpisca la Terra o l’esplosione di una supernova nelle immediate vicinanze galattiche). Ma tutto ciò è sempre più o meno la stessa solfa. La domanda interessante da porsi è: come è cambiata la situazione nel 2014, se effettivamente l’ha fatto?
A mio parere, lo sviluppo veramente interessante del 2014 è che il mondo nella sua interezza (con alcune piccole eccezioni) è diventato più lucido sul tema di cosa siano gli Stati Uniti e di come si pongano come impero globale. Ormai è assodato che:
• Gli USA sono un impero malvagio, che non cerca di governare il mondo in senso stretto, ma di distruggerlo per un proprio vantaggio a breve termine.
• Gli USA stanno crollando, sia come impero sia come nazione, e nessun tipo di raggiro, caos, tortura e omicidio potranno salvarli.
• Gli USA sono ancora abbastanza potenti e possono causare danni ingenti nella loro caduta. Questi vanno contenuti, mentre vengono stilati dei piani per una soluzione internazionale alla loro dipartita.
Guardando indietro al 2013 e a prima, queste sensazioni erano già salite a galla, ma sussurrate. La differenza è che nel 2014 sono diventate opinione comune e la loro affermazione è scaturita anche da podi presidenziali. Per di più non si è trattato solo di ritorsioni verbali. Io non sento una singola voce sostenere che gli USA sono una forza benevola in crescita, che non farebbero mai male ad una mosca e che saranno per sempre il centro dell’universo. Sì, qualcuno può ancora pensarlo, ma è difficile dare credito a questa “idea”.
Ci sono ancora alcuni baluardi: Regno Unito, Canada ed Australia in particolare, ma lì la realtà è distorta dai loro media nazionali in mano a Murdock. Per quanto ne so dalla gente di quei paesi, sono quasi tutti nauseati dai modi asserviti agli USA dei loro leader. Così come in UE, l’immagine della politica comune mostrata da Bruxelles è quasi totalmente una finzione. Nel cuore delle nazioni occidentali i leader commerciali sono quasi tutti a favore di una stretta collaborazione con la Russia e contro le sanzioni. Lungo i confini, intere nazioni sembrano sul punto di cambiare fazione. L’Ungheria – che non è mai stata grande amica della Russia – ora sembra più pro-sovietica che mai. La Bulgaria, sembra sia sul punto di un ritorno di fiamma. Persino i Polacchi si grattano la testa e si chiedono se una stretta collaborazione con gli USA sia nel loro interesse nazionale.
Un altro grande cambio che ho notato è che una grande percentuale delle menti pensanti negli USA non credono più ai loro media. C’è un filone comune tra i messaggi virali, che si diffondono via Twitter e altri social media. I messaggi di nicchia devono, per definizione, essere seminascosti. Ma lo scorso anno qualcosa è successo: alcune volte ho diffuso una storia per colmare un buco nella diffusione dei media statunitensi riguardo l’Ucraina e la risposta è stata inimmaginabile, con la comparsa di centinaia di migliaia di nuovi lettori. Per di più molti di loro sono tornati a leggere altre notizie. Per me significa che quello che ho da dire, ben lungi dai messaggi mainstream, non è più di nicchia, e che i blogger hanno un ruolo sempre più importante nel coprire le falle informative lasciate dai media nazionali.
Ovviamente i media mainstream hanno ancora un ruolo importante. Ad esempio, non ho idea di quanto sia grande il fondoschiena di Kim Kardashian – ma so che è grande nei media. Può cantare? Se state cercando informazioni autorevoli su questioni importanti, allora i media statunitensi sono dalla vostra parte. Ma per le questioni non legate alle chiappe, mi sembra che gli statunitensi che mandano avanti la politica nazionale e il circo mediatico abbiano infranto una regola fondamentale, di cui a quanto pare si sono dimenticati, perché era stata per la prima volta esposta da uno di loro, di nome Abe Lincoln: “Si possono ingannare tutti qualche volta, e qualcuno può essere ingannato sempre, ma non si possono ingannare tutti per sempre”. In caso qualcuno là fuori nel regno dei media sia stufo di avere vita facile e di scrivere cose utili solo per pulire una Kardashian qualsiasi, ci sono alcuni punti da cui dovrebbe discostarsi:
• La disuguaglianza economica è destinata a continuare a crescere, fino a che il giocattolo si rompa, perché è l’unico modo per continuare a far stare in piedi la baracca della bolla finanziaria mentre l’economia vera, reale e produttiva in realtà sta agonizzando. I ricchi non possono fisicamente spendere tutti i loro soldi nell’economia reale. D’altro canto i poveri si devono accontentare di investire in oggetti di lusso, che non possono usare allo stesso tempo, per cui molti di essi se ne stanno in un angolo a diventare obsoleti, oppure di trasformare i loro soldi in ricchezza di cartapesta di diverse tipologie – e ciò, ovviamente, è d’aiuto alla bolla finanziaria. In ogni caso, se sei in una bolla finanziaria non puoi fare altro che farla stare in piedi, fronteggiando gravi limitazioni di terra, energia, acqua potabile, metalli preziosi e altre risorse essenziali per l’industria, poi la migliore scommessa è di fare il Robin Hood al contrario e rubare ai poveri per dare ai ricchi.
• Il caos mondiale deve essere mantenuto perché è l’unico modo per cui la macchina bellica statunitense possa giustificare le propria esistenza. È una macchina costosa, ma non particolarmente efficiente. (Il nuovo jet F-35 da solo è costato in sviluppo più di un trilione – ma è già un progetto fallimentare e potrebbe non andare mai in produzione). Ma in spregio di questo sfarzoso dispendio l’esercito USA non è in grado di conseguire vittorie decisive in nessun conflitto, contro qualsiasi avversario, non importa quanto debole o impoverito e il suo unico risultato è sempre una guerra perpetua di bassa intensità che può riprendere foga in qualsiasi momento. Ciò nonostante, può ancora spaventare i deboli e i poveri ed usa queste minacce a suo vantaggio finanziario. Ma l’unico modo per cui queste minacce siano efficaci è distruggere nazioni a intervalli regolari: “Ma che bella nazione! Sarebbe terribile che finisse come la Libia!”. Un confronto militare con una qualsiasi delle vere potenze militari – Russia, Cina, India, persino l’Iran – è, ovviamente, fuori questione, perché una singola e umiliante sconfitta militare per gli USA (che sarebbe inevitabile dato il tabellino di marcia contro avversari più piccoli e deboli) sarebbe sufficiente a minare l’intero programma del militarismo USA.
• Come un altro statunitense (Dwight Eisenhower) una volta disse: “Se non puoi risolvere un problema, ingrandiscilo”. Ma sarebbe ragionevole risolverne qualcuno una volta ogni tanto; non si può ingigantire ogni problema che si presenti per sempre. Quali problemi hanno risolti gli Stati Uniti di recente? Sta accadendo qualcosa di buono in Iraq, Afghanistan, Libia, Siria o Ucraina? No, peggio che mai. Novità rispetto alle riforme finanziarie che sarebbero servite all’inizio del quasi totale crollo del 2008? No, e ce n’è un altro di grande entità che si avvicina sotto forma dei tafferugli che potrebbero seguire al calo del prezzo del greggio. Qualcosa di notevole dal punto di vista della riforma del sistema sanitario? No, è più straripante e costoso che mai. Il debito degli studenti può essere ripagato? No, senza speranza. Uno sforzo per ridurre le emissioni, ritardare (non più evitare) la sommersione della costa est? No, nemmeno la minima speranza. Problemi con un debito galoppante o debiti governativi senza fondi a sostegno? No, nessuno sforzo nemmeno in quella direzione. La nazione è ancora diretta verso la bancarotta e il collasso? Sistemi controllati, andiamo avanti a tutto gas!
La vostra attitudine a viaggiare può essere diversa dalla mia, ma ho scoperto che una grande quantità di persone in giro per il mondo (non necessariamente negli Stati Uniti) è molto informata riguardo questi temi. Tutto ciò mi fa essere ottimista per questo 2015.
Dmitry Orlov
Fonte: http://cluborlov.blogspot.it
Link: http://cluborlov.blogspot.it/2015/01/2015-grounds-for-optimism.html
06.01.2015
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione FA RANCO