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La Redazione

 

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12 MODI PER INCASSARE CON IL COLLASSO DELLA TERRA

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A cura di Das schloss
Il 3 Luglio 2010
142 Views
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DI PAUL B. FARRELL
MarketWatch

Il nostro pianeta “caldo, schiacciato, affollato” – e morente – è la prossima grande crisi

Immaginate una società segreta, nome in codice “Avatar 2154”, basato sulla data della “Guerra del 2154” tra le armate dei “Sec-Ops” dalla “Eaarth”, fondata dalla “Resources Development Corporation” [“Società per lo Sviluppo delle Risorse”, ndt], contro le tribù indigene “Na’vi” della luna Pandora.

Il motivo della guerra sono i diritti minerari sull’unobtanium di Pandora, una nuova e potente risorsa energetica di cui la “Eaarth” ha bisogno per essere salvata, dove la rapida crescita della popolazione ha esaurito le limitate risorse naturali, con la conseguente morte della civiltà. Ovviamente questa è una metafora delle odierne minacce globali.
Scopi di Avatar 2154: massima sicurezza e protezione del benessere per le generazioni future dei membri delle élite di Wall Street, Washington, AD della Corporate America e dei 400 di Forbes [i 400 uomini più ricchi del mondo secondo la rivista americana Forbes, ndt]. Avatar 2154 sostiene segretamente coloro che negano il cambiamento climatico, ovvero gruppi di riflessione, ricercatori accademici e politici che rifiutano l’evidenza dei dati scientifici. Questo sforzo è necessario quando si fanno sentire voci di alto rango, come Al Gore e Bill McKibben, e c’è bisogno di nuova propaganda per attaccare i loro sforzi per promuovere iniziative sul clima globale.

Ad esempio, McKibben, economista ambientale, ha pubblicato di recente “Eaarth: Making a Life on a Tough New Planet” [“Eaarth: Vivere su un Nuovo Rude Pianeta”, ndt]. Rude? Peggio. La Terra è morta.

E la visione di McKibben della nuova Terra che abbiamo creato è squallida. Nessuna ottimistica speranza super tecnologica di una “rivoluzione verde”, come nel libro di Tom Friedman “Hot, flat & Crowded” [“Caldo, schiacciato e affollato”, ndt]. Ricordate, vent’anni fa “The End of Nature” [“La Fine della Natura”, ndt] di McKibbens fu uno dei primi libri che mettevano in guardia sul surriscaldamento globale, il cambiamento climatico, un pianeta che muore. Il suo nuovo “Eaarth” è un lamento funebre. Lo scorso anno, nella rivista Foreign Policy, McKibben ha sintetizzato così il suo inflessibile messaggio:

“Dobbiamo agire ora, ci dicono, se vogliamo salvare il pianeta dalla catastrofe climatica. Il guaio è che potrebbe essere troppo tardi. La scienza è ferma, il danno è già iniziato. Adesso l’unica domanda è quando la smetteremo con i giochi politici e abbracceremo le poche opzioni imperfette che si rimangono”.

Smettere con i giochi politici? Mai. Ricordate le sconfitte di Kyoto e Copenaghen? I recenti disastri della miniera di carbone? La catastrofe della BP nel Golfo? E quando la tanto attesa legge Kerry-Lieberman di mille pagine sul cambio climatico è risalita in superficie la scorsa settimana, è stata subito etichettata come un “regalo per inquinatori”. I politici adorano giocare.

Alla fine, “la Terra stessa ci obbligherà a piegarci a nuove regole”

La verità è che i politici non si fermeranno mai in tempo. Di conseguenza, i membri dell’Avatar 2154 devono essere completamente coscienti del fatto che “abbiamo aspettato troppo a lungo”, il pianeta sta davvero morendo. La Terra si trova su un sentiero di autodistruzione irreversibile. Washington non “smetterà alcun gioco politico”. Non può: ci sono troppi “interessi speciali” che combattono per la loro “equa” divisione del jackpot di 1.7 trilioni di dollari del bilancio del governo federale… Troppi azionisti nelle società quotate in borsa che richiedono profitti sul mercato rialzista e una continua crescita economica… E troppi lobbisti che fanno enormi guadagni a breve termine ignorando gli avvertimenti a lungo termine di McKibbe, Gore e altri.

Dopo aver citato un rapporto del Pentagono del 2003 – “dato che la portata della terra si riduce, potrebbero emergere delle guerre disperate vecchio stile per il cibo, l’acqua e le forniture di energia” – McKibben propone tre soluzioni: ridurre le emissioni di CO2, placare la nostra ossessione da crescita economica e tornare ad un modello di agricoltura locale sostenibile. Ma, pur convenendo nella sua recensione sul New York Times, persino l’avvocato Paul Greenberg non intravede molte opportunità per le idee di McKibben di poter cambiare le opinioni o rovesciare il destino della Terra:

“In assenza di un’autorità generale, una sorta di Lenin ambientalista,” le soluzioni di McKibben “resteranno delle scelte di uno stile di vita hipster, piuttosto che qualcosa che possa cambiare il gioco mondiale”. Ma alla fine, afferma Greenberg, “la Terra stessa sarà quel Lenin ambientalista, un severo dittatore ambientale che ci forzerà a piegarci a nuove regole”.

Si, alle nuove regole saranno costretti i politici egoisti… gli Amministratori Delegati di Wall Street ossessionati dai bonus ed i frequentissimi commercianti a breve termine… i 95 milioni di investitori di Main Street.

12 settori: opportunità di investimento prima del “collasso della Terra”

Ad oggi la Terra conta 6.5 miliardi di abitanti. L’ONU ha stimato che entro il 2050 si raggiungeranno i 9.1 miliardi. I 400 milioni di americani competeranno per le risorse in esaurimento. Il “loro” numero già supera il “nostro”. Il rapporto è di 22 a 1. E’ dura. La crescita della popolazione oggi è “la madre di tutte le bolle”, più pericolosa del surriscaldamento globale, della povertà, persino del picco del petrolio. La crescita demografica provocherà una moltitudine di catastrofi come mai nella storia del mondo. Ed ecco perché.

Basta ricordare il monito dell’antropologo Jared Diamond in “Collapse: How Societies Choose to Fail or Succeed” [“Collasso: Come le Società Scelgono di Fallire o Avere Successo”, ndt]: “Uno dei dati storici più sconvolgenti è il fatto che tantissime civiltà collassano”. Molte civiltà “condividono una curva di declino netta… la morte di una società può cominciare anche solo una decina o una ventina di anni dopo aver raggiunto il suo apice in termini di popolazione, benessere e potere”.

L’equazione di Diamond della fine dei giochi, divisa in 12 parti, è molto semplice e si addice perfettamente allo scenario bellico mondiale del Pentagono: “Più individui richiedono più cibo, spazio, acqua, energia ed altre risorse”. Ma ricordate, dei dodici elementi di questa “formula del collasso”, la popolazione controlla i due principali. I dati sono presi da Diamond, McKibben ed altre fonti:

1. Crescita della popolazione: il tabù dei politici e degli economisti

La rivista Scientific American definisce la popolazione come “la strategia più trascurata ed essenziale per raggiungere un equilibrio duraturo con l’ambiente”, il nuovo “tabù dei politici”. Così la ignorano. Attenzione: se tutte le nazioni consumassero le risorse agli stessi ritmi dell’America, le 6.3 miliardi di persone del mondo avrebbero bisogno dell’equivalente di 6 pianeti per sopravvivere. Ora, ci siamo?! il sogno americano è diventato l’incubo senza fine di un plotone di esecuzione auto-distruttivo globale.

2. L’impatto della popolazione ed il nuovo sogno americano

Diamond avverte: gli ottimisti “credono che il mondo possa sopportare il doppio della popolazione”. Ma loro “considerano solo l’aumento del numero di esseri umani e non la media dell’aumento dell’impatto pro capite”. I paesi sviluppati “consumano 32 volte più risorse… e disperdono 32 volte più rifiuti rispetto agli abitanti del Terzo Mondo”. C’è una gara in atto: “le persone a basso impatto stanno diventando persone ad alto impatto”, aspirando “agli standard del Primo Mondo”: Quindi date un’occhiata alle 10 variabili sulle risorse su cui è basata l’equazione di Diamond “Collapse of Eaarth and End of Civilization” [“Collasso della Terra e Fine della Civiltà”, ndt]… l’ultimo stadio per il genere umano, dopo il fallimento del sostentamento locale agricolo di McKibben.

3. Picco del petrolio: carbone e gas sono i prossimi

Bill Gross della Pimco vede una “rottura notevole” nel “modello di crescita” del mondo. La sua nuova strategia guarda oltre l’odierno punto di svolta del “picco del petrolio”. “Gli utili societari saranno statici”. La spesa dei consumatori crollerà. Le economie rallenteranno in modo naturale. Il Foreign Policy Journal mette in guardia dai “7 miti dell’energia alternativa”: i biocarburanti, il vento, il sole ed il nucleare non saranno mai abbastanza. Mai.

4. Crisi alimentare e povertà

Nel documentario “The End of Plenty” [“La Fine dell’Abbondanza”, ndt] il National Geographic avverte che sta aumentando la povertà mondiale persino nella nuova “green revolution”. L’ONU definisce la crisi alimentare mondiale uno “tsunami silenzioso”. I prezzi aumentano di 2 dollari al giorno, mettendo in difficoltà i 2.7 miliardi che vivono in povertà. Uno studio congiunto della Banca Mondiale e delle Nazioni Unite “ha concluso che gli immensi aumenti di produzione causati dalla scienza e dalla tecnologia negli ultimi 30 anni non sono riusciti a migliorare l’accesso al cibo per la maggior parte della gente povera del mondo”. Fallito.

5. Guerre per l’acqua

Diamond avverte: “I problemi riguardanti l’acqua hanno distrutto molte civiltà precedenti, ed oggi oltre un milione di persone non ha accesso ad acqua potabile sicura ed affidabile”. Un Ministro inglese prevede che entro il 2015 due terzi del mondo vivrà in paesi con carenza idrica. Si, le sempre maggiori guerre per le risorse definiranno la vita dell’uomo sulla Terra.

6. Erosione dei terreni agricoli

I terreni coltivabili “vengono portati via dall’erosione idrica ed eolica ad un ritmo più veloce di quello della formazione del suolo che oscilla tra le 10 e le 40 volte”, ancor più nelle foreste dove il ritmo di erosione del suolo oscilla tra “le 500 e le 10.000 volte” rispetto al tasso di ricambio.

7. Distruzione delle foreste

Stiamo distruggendo ad un ritmo allarmante gli habitat naturali e le foreste pluviali. Metà delle foreste mondiali originali sono state convertite in zone urbane. Un ulteriore quarto sarà trasformato nei prossimi 50 anni. Sia la Cina che l’India stanno progettando 500 nuove città. Inoltre, ci aspetta una nuova era di super-incendi da 100.000 ettari l’uno.

8. Tossicità chimica

Le industrie “rilasciano rifiuti chimici tossici nell’aria, nel suolo, negli oceani, nei laghi e nei fiumi”, un’infinita valanga di pesticidi, insetticidi, detergenti e plastiche.

9. Surriscaldamento solare

Diamond avverte: stiamo usando “metà della capacità fotosintetica della Terra”, che si esaurirà nel 2050. In “Plundering the Amazon” [“Il Saccheggio dell’Amazzonia”, ndt] Bloomberg avverte che le grandi aziende come Alcoa e Cargill “hanno eluso le leggi ideate per prevenire la distruzione della più grande foresta pluviale del mondo… derubando la Terra del suo migliore scudo contro il surriscaldamento globale”.

10. Perdita dello strato di ozono

“Le attività umane producono gas che si disperdono nell’atmosfera”, provocando la distruzione del nostro strato protettivo di ozono, insieme al disgelo del metano artico.

11. Scomparsa della diversità

“Le specie selvagge, le popolazioni e la diversità genetica è stata persa” e “una vasta percentuale di ciò che resta scomparirà in mezzo secolo” nella lotta per la sopravvivenza.

12. Specie aliene

La globalizzazione ha trasferito molte specie in territori non autoctoni con conseguenze inattese, “depredando, infettando, parassitando e mettendo fuori combattimento” i nativi.

Si, abbiamo molte scelte davanti a noi, come dice Diamond. Questi dodici elementi sono connessi tra loro, inevitabili e auto-distruttivi. E poiché il comportamento umano ed i giochi politici non cambieranno mai abbastanza in tempo, e dato che alla fine i sacrifici degli ambientalisti come McKibben e Gore saranno in fin dei conti inefficaci misure tappabuchi, che al massimo possono ritardare l’inevitabile, la conclusione è ora ovvia: il “collasso della Terra” è garantito.

Questo è il messaggio centrale dei membri di “Avatar-2154”: nessuno può salvare il pianeta o la civiltà umana.

Quindi: i membri di “Avatar-2154” possono prepararsi per la resa dei conti, proteggendo i loro cari ed i loro eredi in due possibili modi. Breve termine: continuare ad ammassare capitale, investire in compagnie che sfruttano le opportunità di profitto nei 12 settori segnalati da Diamond, mentre si godono la “bella vita”, vivendo “nell’eterno presente”, come praticato dai grandi maestri dello Zen e del Tao.

Lungo termine: assicurarsi di avere una fattoria isolata, sicura, auto-sufficiente dove fare pace insieme alla propria famiglia con il destino finale della Terra. Namasté [saluto indiano, ndt].

Titolo originale: “12 ways to cash in on the ‘collapse of Eaarth'”

Fonte: http://www.marketwatch.com
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18.05.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO

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