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DI CARLO BERTANI
carlobertani.blogspot.it

O che bello: Berlusconi se ne tornerà ad Arcore per qualche “bunga bunga” segreto, anzi, segretissimo fino alla chiamata per le attività sociali di redenzione: immaginiamo qualche casa-famiglia da ripulire (nel senso etimologico del termine) oppure tagliare le erbacce in un parco attiguo a qualche sua tenuta.
I giornali sbraitano: un’era è finita. Berlusconi, in realtà, cadde con la famosa lettera dalla BCE che ci chiedeva tanti, ma tanti soldi che lui non sapeva dove prendere. Il resto è stato solo inutile resistenza: gli potrei consigliare, appena può, di cambiar aria. Al suo posto non mi fiderei troppo delle rassicurazioni sul suo futuro giudiziario: fa comodo a tanti – anche agli ex fidati amici Alfano & Co. – se lei sparisse in qualche dorata galera. Allo stesso modo, lasci perdere “Forza Italia-2 La Vendetta” perché si tirerebbe addosso altri guai e passerebbe gli anni che le rimangono da un tribunale all’altro, magari ripreso da tutte le Tv mentre scende da un furgone in manette.Lasci perdere: cosa ne dice del Kenya? E del Nicaragua? Del Madagascar? Il passaporto…cose risolvibili, lei lo sa benissimo… insomma, ci sono tanti posti al mondo per trascorrere in santa pace gli anni che le rimangono…che ne dice di Pitcairn? Sì, l’isola del Bounty! Pensi, non hanno nemmeno un porto ma un semplice approdo e, il postale che passa ogni tanto da lì, deve trasbordare tutto sulle lance perché in altro modo non ci si arriva!
Purtroppo – la devo avvisare – l’isola, recentemente, è stata teatro di fatti assai gravi: “atti sessuali contro minori” da parte del sindaco, Steve Christian, ed oggi le isole sono amministrate da un’altra Christian, Brenda. Sappiamo che saprà come comportarsi da gentiluomo: d’altro canto, con 48 abitanti in tutta l’isola, non c’è tanta trippa per gatti.
Così, con lei “a riposo” in un luogo tranquillo, anche il suo seguito di falchetti, colombe, pitonesse e giaguari da smacchiare potrà seguirla: potreste fare una bella crociera tutti assieme. Già che c’è, si porti appresso anche Bersani: non è una gran compagnia – lo so – ma dicono che sia bravo con lo scopone scientifico.
Noi? Ma noi staremo benissimo! Ci mandi una cartolina, eh?

Ci hanno concesso il reddito di cittadinanza! Per ora sarà solo “sperimentale” e circoscritto ad “alcune aree urbane” e lo stanziamento, purtroppo, è ben poca cosa. C’è il dubbio di un povero disoccupato abruzzese di Acquaspartana, modesto borgo, che farà?
Quanto durerà l’esperimento? Sì, lo sappiamo, lei aveva fatto la “credit card” per i pensionati (che poi non fu più ricaricata): ci sa che va a finire allo stesso modo.

Mentre lei era in ben tristi ambasce, il governo lavorava, oh come lavorava!
Deve sapere che il presidente della Cassa Depositi e Prestiti – Franco Bassanini (sì, il marito di quella Linda Lanzillotta il cui voto, in commissione, è stato determinante per il voto segreto) – ha un nuovo consiglio…cioè…quasi nuovo, lavato con perlana…
Sono entrati nel consiglio di CdP Piero Fassino, Massimo Garavaglia e Antonio Saitta. Perché? Vediamo chi sono:

Piero Fassino è il sindaco PD dell’indebitatissima Torino, oltre che persona contagiosa se soffrite di depressione.
Massimo Garavaglia è l’assessore all’economia della più ricca regione italiana, la Lombardia ed è della Lega.
Antonio Saitta (PD) è, invece, il Presidente della Provincia di Torino ed il Vice Presidente Vicario dell’UPI, Unione Province Italiane. Sì, quelle che Monti aveva abolito (!).

Insomma, insieme a Bassanini – quello che riformò in senso “federalista” (!) l’Italia, tanto che quella sciagurata legge ancora oggi, causa di mille conflitti di competenze, porta il suo nome, poi se ne andò in Francia per fare un po’ di macelleria sociale “douce” con Sarkozy: rimandato al mittente – tutti assieme fanno una bella squadra, anzi, uno squadrone. Dde che? Comprereste un motorino usato da uno dei quattro? Va beh, sappiamo la risposta…
Vista così, dall’alto, sembra una combriccola di sfigati senza soldi che difendono i loro orticelli: già, ma siedono nel consiglio d’amministrazione del fondo (pubblico) più ricco d’Italia!
Si dà il caso che la CdP (pubblica) sia la custode del risparmio postale di Poste s.p.a. : già qui c’è qualcosa che non quadra. Un fondo pubblico alimentato da una Spa? Ma andiamo avanti.
CdP poi, guarda nel futuro e già s’immedesima in una grande banca d’affari (“abbiamo una banca!” ricordate Fassino? L’hanno accontentato) con interessi in grandi gruppi come Fincantieri.
Dove arriverà?

Restiamo con i piedi per terra: cosa è avvenuto negli ultimi anni?
Abbiamo visto saccheggiare ad uno ad uno tutti gli istituti che avevano denaro in cassa: l’ultimo è stato il grande saccheggio dell’INPS grazie alla riforma Fornero. Le liquidazioni di milioni d’italiani spostate d’autorità da due anni e mezzo in poi dalla data di pensionamento: serviranno per pagare il funerale ai poveracci e per gozzovigliare un po’ di più ai vari “er Batman & soci”.
Ora s’inventano la Cassa Depositi e Prestiti come ulteriore diligenza da saccheggiare per far contenta la Merkel, la quale sta meditando di ridurre da 65 a 63 l’età massima di pensionamento per i tedeschi. I quali, già oggi, vanno in pensione in media fra i 61 ed i 62 anni.

Ricordiamo che per tanti anni fu “Depositi” e “Prestiti” – già al tempo della DC – il che significava che ne prendi, ma ne metti anche. Pare che oggi la seconda parte dell’argomentazione sia stata dimenticata.
Così, Poste Spa s’avvia a diventare una banca d’affari, tipo Montepaschi o Intesa, e ben presto inizierà ad investire nei bond più redditizi, quelli “paghi 1 e prendi 3” che – almeno per i subprime – è finita con un “paghi 3 e prendi 1”. E dopo, chi pagherà? Scommetto che avete già indovinato.

Inoltre, se ci fossero problemi di tipo costituzionale (non si sa mai…) è appena stato eletto alla Consulta quel gran furbacchione di Amato il quale – quando l’Italia era considerata insicura ed i suoi bond erano pagati quanto quelli argentini (15%, anni ’80) – le emissioni postali andarono alle stelle per i rendimenti.
Passata la buriana (chi è un po’ meno giovane ricorda…) arrivò il dottor Sottile che mise tutto a posto e, con la solita leggina, stabilì il “nuovo” rendimento di quei bond, con un po’ di confusione fra la sua figura istituzionale ed il Diritto privato che regola quel mercato. E chi aveva quattro soldi alla Posta rimase fregato.

Vediamo, allora…mescoliamo un po’ di sindaco “più amato d’Italia” (è lui a dirlo…) in salsa verde leghista, più un pizzico di “provincialismo” e, il tutto, sotto l’attenta regia dello chef Bassanini.
Che piatti e, soprattutto, che conto!

Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.it
Link: http://carlobertani.blogspot.it/2013/11/assalto-fort-apache.html
28.11.2013

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