Più chiaro di così: la Commissione Ue ha i mezzi per ottenere determinati equilibri politici in Italia, nonostante le elezioni si debbano ancora svolgere. E’ ciò che fa presagire la Presidente (tedesca) Ursula von der Leyen da Princeton (Usa):
Vedremo il risultato del voto in Italia, ci sono state anche le elezioni in Svezia. Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria (1).
2011/2022: Dal governo Monti al governo Draghi (che è ancora lì) ne abbiamo visti di governi tecnocratici completamente al servizio della Ue e della Nato; non a caso siamo ridotti come siamo. Un nuovo 2011 all’orizzonte, con Super Mario ancora in sella dopo mesi di pantomime e di ennesime crisi all’italiana?
Chissà, intanto le minacce arrivano (come sempre) prima del voto.
Ursula non scherza:
Il mio approccio è che noi lavoriamo con qualunque governo democratico che è disposto a lavorare con noi. È interessante vedere la dinamica dei lavori del Consiglio Europeo, non c’è solo un Paese che arriva è dice ‘voglio, voglio, voglio’, ma all’improvviso sei nel Consiglio e realizzi che il tuo futuro, e il tuo benessere, dipende anche dagli altri 26 Stati membri. So che a volte siamo lenti e che parliamo molto, ma anche questo è il bello della democrazia. Dunque vedremo come vanno queste elezioni: anche le persone, a cui i governi devono rispondere, giocano un ruolo importante. (2)
Come dire: chiunque vinca il 25 settembre.. dovrà fare i conti con noi. Ma questo lo sapevamo già.
E allora perchè rimarcarlo? Forse sarà la mania dell’imperialismo: le colonie non basta che siano eterodirette, quando serve vanno strigliate per ribadire chi comanda. Non sia mai che qualcuno o qualcuna, prima o poi, si innamori del ruolo e provi a far di testa sua.
Giorgia avvisata, mezza salvata.
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FONTI
(2) = Ibidem
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Di Jacopo Brogi, 23.09.2022