Isabel van Brugen e Jan Jekielek – The Epoch Times – 5 dicembre 2021
La pandemia di Covid-19 è una pandemia di paura, prodotta da individui che erano in posizioni di autorità (pretesa o presunta) quando il virus ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo l’anno scorso, secondo l’epidemiologo di Yale Dr. Harvey Risch.
In un’apparizione al programma “American Thought Leaders” di Epoch TV, Risch, professore di epidemiologia alla Yale School of Public Health e al Dipartimento di Epidemiologia e Salute Pubblica della Yale School of Medicine, ha sostenuto che in generale, ciò che ha caratterizzato l’intera pandemia del virus CCP (Chinese Communist Party) è stato un “[elevato] grado di paura e la risposta della gente alla paura“.
“Nel complesso, direi che abbiamo avuto una pandemia di paura. E la paura ha colpito quasi tutti, mentre l’infezione ha colpito relativamente pochi“, ha detto Risch.
“In generale, è stata una pandemia molto selezionata e prevedibile. È stata ben distinta tra giovani contro vecchi, persone sane contro persone con malattie croniche. Così abbiamo imparato rapidamente chi era a rischio per la pandemia e chi no.
Tuttavia, la paura è stata prodotta per tutti. Ed è questo che ha caratterizzato l’intera pandemia, quel grado di paura e la risposta della gente alla paura“.
Risch è autore di più di 300 pubblicazioni originali sottoposte a revisione paritaria e in passato è stato membro del comitato di redazione dell’American Journal of Epidemiology.
Il professore di epidemiologia ha ipotizzato che le persone che, al manifestarsi della (cosiddetta) pandemia nel marzo 2020, detenevano posizioni di (pretesa e/o presunta) autorità, hanno inizialmente diffuso un quadro molto peggiore della “natura terribile” del virus di quanto fosse giustificato.
Questo includeva il messaggio che tutti erano a rischio, che chiunque poteva morire per aver contratto il virus e che tutti dovevano rimanere nelle loro case per proteggersi e, in questo modo, proteggere la società.
“La gente era abbastanza spaventata da questo messaggio, come lo sarebbe chiunque… con il governo, con le autorità, con gli scienziati, le persone scientifiche, con i medici che avevano autorità nelle istituzioni sanitarie pubbliche, tutti ripetevano lo stesso messaggio a partire da febbraio, marzo dello scorso anno. E così, tutti noi ci abbiamo creduto“, ha detto.
Nei primi due mesi della pandemia, sono stati attuati rigorosi blocchi ed imposto l’obbligo delle mascherine per frenare la trasmissione della Covid-19 negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Risch ha detto che i tipi di messaggi emessi dalle autorità hanno portato a un diffuso aumento dei livelli di ansia.
“Tutti i nostri livelli di ansia si sono alzati, e tutti abbiamo preso decisioni per ridurre, a vari livelli, le nostre esposizioni ad altre persone, alcuni più di altri, ma penso che tutti abbiano avuto livelli di ansia che hanno davvero influenzato il modo in cui vivevano in quel momento”, ha detto.
Nel frattempo, il presidente Joe Biden ha detto che prima che la nazione possa “tornare alla normalità”, il 96-98% degli americani dovrà essere vaccinato contro la Covid-19, continuando a propagandare la frottola che gli americani non vaccinati sono da biasimare per aver rallentato la ripresa economica della nazione.
Secondo i dati dei Centri statunitensi per il Controllo e la Prevenzione delle malattie (CDC), al 4 dicembre poco più del 70% degli adulti americani risultava completamente vaccinato contro il virus, mentre il 23,9% aveva ricevuto una dose di richiamo.
Su Epoch TV il video dell’intervista con il Dr. Harvey Risch, completa di trascrizione.
Scelto e tradotto da Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte