Spesso le piccole, ma basilari regole che fanno la differenza per la qualità finale del preparato, non sono conosciute e applicate.
Ecco come utilizzare l’acqua (che è il solvente più economico e naturale) per estrarre le sostanze medicamentose dalle piante e dalle erbe, ricordandosi sempre che è preferibile usare quelle provenienti da coltivazioni biologiche o biodinamiche o da luoghi lontani da fonti di inquinamento.
Tisana (infuso a caldo)
Si scalda bene l’acqua fino quasi all’ebollizione in un contenitore di acciaio inox, nel frattempo in una tazza (preferibilmente di vetro) si mette il vegetale scelto. Io preferisco usare le erbe sfuse e non i filtri perché spesso questi ultimi sono trattati con cloro oppure chiusi con colle o punti metallici che rilasciano residui seppur minimi.
Utilizzando erbe sfuse si deve considerare la quantità di uno o due cucchiaini da the per ogni tazza.
Si copre con un piattino e si lascia in infusione. Cinque minuti sono sufficienti, eccetto specifici casi non serve che le tisane diventino molto colorate e troppo cariche.
Passato il tempo di infusione, si passa il liquido col colino strizzando bene con un cucchiaino le erbe colate. Attenzione a recuperare le gocce rimaste sotto il piattino facendole ricadere nella tazza! È la parte più ricca di energia sottile.
La tisana si beve subito, moderatamente calda prima che diventi tiepida, assolutamente senza zucchero, se proprio si vuole dolcificare si può aggiungere del miele (di acacia per non alterare il sapore). Sorseggiare molto lentamente per trarne il massimo effetto.
Decotto
Si effettua per semi, radici, scorze e altre parti dure e coriacee delle piante. La procedura in genere è quella di aggiungere ad un pentolino di acciaio inox in cui l’acqua bolle il vegetale scelto, lasciarlo bollire un minuto a fuoco basso con il coperchio, poi spengere il fuoco e lasciare in infusione altri quattro minuti (tempistiche diverse sono previste per casistiche specifiche).
Anche in questo caso si fa colare il liquido ottenuto in una tazza di vetro pressando bene il vegetale rimasto nel colino.
Il decotto si beve subito dopo la preparazione, quando è ancora piacevolmente caldo, senza zucchero, al massimo con un po’ di miele di acacia. Sorseggiare con calma.
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VB