Quando ci si imbatte in questo genere di notizie ci si chiede che sia vero che nel mondo ci sia “fame di Gesù” o, se preferite, “desiderio di trascendente”.
“The Chosen”, la serie autoprodotta che parla di Gesù, continua a mietere uno straordinario successo. C’è da chiedersi come sia possibile, in quest’epoca in cui si fa di tutto per dimenticarlo, e minimizzare ciò che ha rappresentato per ognuno di noi, un exploit di questo genere, che ha davvero dell’incredibile.
Ebbene, io credo che nel voler ascoltare e vedere la Sua storia ci sia più semplicemente necessità di dare un senso alla propria vita, che vada al di là del quotidiano. Abbiamo bisogno di credere in qualcosa, perché ognuno di noi ha dentro un po’ di quel qualcosa.
Non è una Storia qualsiasi, quella di Gesù. Ne percepiamo la bontà e anche la severità, l’immensità dell’insegnamento, in quest’uomo che è stato come noi ma eppure ora così più in alto di noi. Credo sia la vicinanza del senso del Bene, quello Supremo che ci aiuta ad affrontare il male del quotidiano. Spesso invecchiando si riscopre Dio, forse è perché si percepisce l’avvicinarsi del ritorno a casa, per chi ne sia stato degno. E il giudizio non spetta a noi, ma a Lui. E così qualcuno riscopre la preghiera, ed è un bene, perché ci libera dal male, e rinfranca l’anima.
Questa serie tv, che è nata quasi per sfida, parla di Gesù, e i suoi spettatori sono prevalentemente giovani. Ed è incredibile, in un certo senso: in un periodo in cui molti si affannano a cancellare il Cristianesimo, e i nostri ragazzi sono sottoposti a lavaggi del cervello quotidiani, ecco che improvvisamente irrompe, sulla scena dei media, qualcuno che la storia di Gesù la racconta, e lo fa in modo che possa piacere anche ai ragazzi, che, ebbene si, hanno bisogno forse più di noi di credere a qualcosa di importante.
La sceneggiatura è stata scritta basandosi sul Vangelo apocrifo di Nicodemo, che infatti è uno dei protagonisti principali di questo percorso di ricerca che vede Gesù scegliere i suoi apostoli. L’umanità che sprigiona dai protagonisti è commovente, e rende questo racconto coinvolgente, a tratti allegro, di quell’allegria che possiamo immaginare abbia circondato Gesù insieme ai suoi apostoli in qualche momento. Con “La passione di Cristo” di Mel Gibson abbiamo sofferto (confesso che non riesco a rivederlo), il tormento di Cristo sovrasta lo spettatore, specie chi sa che, analizzando la Sindone, le ferite inferte sono state proprio quelle, orribili, insopportabili.
Perché Cristo è Crocifisso, e poi Risorto, e da questo epilogo che ha fatto la nostra Storia da 2000 anni non si può prescindere.
Con “The Chosen” siamo ancora lontani da questo momento drammatico, raccontato molte volte dal cinema, il Cristo rappresentato in questa serie rasserena, è turbato ma ancora col sorriso, e abbiamo bisogno anche di questo noi, bombardati da negatività quotidiane: la serenità, la speranza, la bontà, il credere anche a ciò che non vediamo immediatamente, perché è bello anche il cielo blu sopra le nostre teste, dove ci sia Gesù che ci ascolta.
La serie fu ideata da Dallas Jenkins, un regista americano che voleva mostrare un Gesù meno divino e più umanizzato, che facesse parte di una narrazione in cui potersi identificare.
Per realizzare il suo progetto decise di raccogliere soldi online attraverso il crowdfunding, arrivando a 10 milioni di dollari per la prima stagione, superando i 100 milioni di spettatori, del tutto inaspettati, soprattutto perché la serie è stata trasmessa online.
Il suo successo è attribuito principalmente a due fattori: gli spettatori che la finanziano si sentono coinvolti personalmente e si considerano parte di una comunità che vuole continuare a sostenere questa produzione, mentre la narrazione artistica legata ai temi religiosi sembra piacere e coinvolgere molte persone, anche quelle non cristiane.
La sfida di chi ha ideato, realizzato e finanziato questo racconto in video è stata vinta: è arrivata alla quarta stagione, con una platea di pubblico sempre più allargata.
In Italia è possibile vederla su Netflix, dove la prima stagione è doppiata in italiano, oppure gratuitamente sul sito italiano di The Chosen.
Di Katia Migliore per ComeDonChisciotte.org