In occasione della prima edizione del campus di formazione “Obiettivo 5-parità di genere”, iniziativa promossa dall’università La Sapienza di Roma e il Corriere della Sera, gli Studenti No Green Pass di Roma hanno deciso di manifestare fuori il rettorato dell’università, contro la palese inconciliabilità della continua promozione dei diritti sociali di genere con le politiche statali degli ultimi due anni.
Abbiamo sottolineato in precedenza come il falso buonismo sia una delle principali armi a disposizione del globalismo imperialista, attraverso il quale da un lato è riuscito a promuovere finte libertà sociali a discapito di diritti civili e dall’altro ha plagiato le menti, soprattutto più giovani, verso temi completamente costruiti ad hoc.
Consapevoli di tutto ciò, gli studenti romani hanno deciso di mostrare il loro dissenso, sottolineando la dissonanza cognitiva insita in un seminario per la parità dei diritti a cui possono accedere solo persone munite di Super Green Pass.
Promuovere la parità di genere quando non vi è parità fra gli altri diritti è ipocrisia.
NON C’È PARITÀ DOVE SI DISCRIMINA.
Giovedì 11 marzo 2022, siamo andati all’entrata del rettorato della Sapienza per smascherare l’ipocrisia insita nell’iniziativa #Obiettivo 5, promossa da Sapienza e Corriere della Sera, volta a discutere della parità di genere e dei diritti delle donne nonostante nel nostro Stato ci si ostini a discriminare milioni di italiani attraverso l’utilizzo del Green Pass. In questo specifico caso, non solo era necessario il SuperGreenPass ma si regalavano due crediti formativi a tutti i presenti. Fra i tanti ospiti c’erano anche il presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, e Maria Cristina Messa, ministro dell’Università e della Ricerca.
Per via delle norme covid non ci siamo rivolti ad una massa di persone che aspettava di entrare ma ad una fila di gente che dopo i controlli si dirigeva a spicciolata verso il rettorato. Abbiamo ribadito che continuare ad usare il green pass, mantenerne in vita la struttura, significa rafforzare questo sistema di oppressione e controllo, dare la possibilità di reintrodurlo in futuro con ulteriore disinvoltura e maggiore spregiudicatezza. E per questo invitiamo tutti alla disobbedienza civile affinché questo Governo lo abolisca per sempre e i governi successivi abbiano timore, anzi vergogna, a riproporlo!
Massimo A. Cascone, 14.03.2022