Ieri mattina al Campus Luigi Einaudi di Torino si sono riuniti gli Studenti No Green Pass della città per protestare contro due regolamenti interni.
La prima contestazione è nata dall’impossibilità di entrare in biblioteca senza registrazione, la quale è possibile ottenere solo tramite un’app indicata dal campus (App Affluences), ledendo così la libertà di movimento in uno spazio culturale che dovrebbe essere accessibile a chiunque. La seconda protesta è stata fatta invece contro l’obbligo di indossare ancora la mascherina, nonostante non esista attualmente legge che lo preveda. Infatti i luoghi in cui oggi è necessario l’uso del dispositivo sono solo RSA, Ospedali e mezzi di trasporto.
I giovani studenti hanno applicato la disobbedienza civile verso limitazioni che non hanno né logica né fondamento scientifico, presentandosi in biblioteca senza registrazione e senza mascherina, distribuendo poi volantini ai presenti. Purtroppo non tutti, se non addirittura la maggior parte, sono stati contrari all’azione di sensibilizzazione studentesca; ma per fortuna, come il detto ci racconta, la speranza è l’ultima a morire, e almeno una parte, anche se ridotta, di visitatori ha ascoltato con interesse le ragioni dell’iniziativa, dando un barlume di fiducia.
I timori comunque ci sono, la preoccupazione di un ritorno alle restrizioni esiste. Ma proprio per questo le azioni non devono fermarsi e gli studenti di Torino ce lo hanno dimostrato, con irremovibilità e soprattutto con pazienza, anche di fronte alla minaccia di essere cacciati dal luogo scelto per l’iniziativa.
Questo è il racconto di Giada, Studentessa Contro il Green Pass, che ci ha esposto la ragione dell’azione:
La nostra protesta è nata da una discriminazione avvenuta recentemente nella biblioteca Bobbio del Campus Einaudi: due studenti erano stati allontanati dalla struttura perché non avevano effettuato la prenotazione prima di entrare ed erano senza mascherina.
Quando siamo venuti a conoscenza dell’avvenimento, abbiamo deciso di unirci per opporci a degli strumenti che non possono più essere giustificati.Quindi, noi studenti, per sensibilizzare altri ragazzi su ciò che stanno creando le mascherine nell’ambiente e nel nostro corpo, abbiamo realizzato dei volantini da distribuire a chi, in quel momento, stava studiando.
Per quanto riguarda l’app Affluences, abbiamo deciso di entrare senza scansionare alcun qr code per registrarsi, esattamente come farebbe uno studente senza telefono e libero di entrare a studiare.
Sosteniamo inoltre che, anche se il green pass per ora non viene applicato ovunque, dobbiamo continuare a lottare per difendere i nostri diritti. Non sappiamo se tutto quello che abbiamo passato non si ripeterà più ed è per questo che dobbiamo tenere una guardia sempre alta.
L’iniziativa ha ricevuto alcuni consensi da parte degli studenti ma, allo stesso tempo, il personale addetto alla sicurezza voleva cacciarci.
Sara Iannaccone, 17.07.2022