La dichiarazione del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov è contenuta in un editoriale domenicale del Financial Times (29.01), la bibbia della finanza occidentale.
“È in corso una guerra ibrida contro la Russia, che comprende anche la guerra economica. Quindi, in queste condizioni, è del tutto naturale che stiamo classificando questi dati”.
A quali dati si sta riferendo? Alle statistiche che riguardano la propria economia che il Cremlino ha deciso “classificare”, quindi di secretare.
D’altronde è guerra, anche sul piano economico. Viste le sanzioni occidentali (La Ue è al nono round di misure anti Mosca) e visto il nuovo posizionamento della Russia verso Oriente e i paesi non allineati.
Ha aggiunto Peskov: “chiunque abbia bisogno di sapere, chiunque faccia parte del processo di definizione delle politiche economiche, ha accesso all’intera gamma di dati, statistiche e così via“. L’agenzia russa Tass rimarca come nel luglio 2022 il presidente russo Putin abbia approvato una legge che “stabilisce le peculiarità della regolamentazione delle relazioni aziendali, nonché una serie di misure per regolare il mercato finanziario, le possibilità di riorganizzazione delle banche e la classificazione dei dati sulle riserve auree e valutarie del Paese“.
Dopo decadi in cui la diffusione dei dati economici e delle statistiche finanziarie è stata (e rimane per molti paesi) uno dei grimaldelli per scatenare crisi di fiducia sui mercati e per cercare di condizionare e vincolare le politiche interne di paesi in tutto il mondo, – sorvegliati a vista da istituzioni sovranazionali – la Russia chiude la porta.
FONTI
https://www.ft.com/content/42b53987-8280-469e-8014-9ddb0c98463b
https://tass.com/economy/1568539
31.01.2022