Qui di seguito riportiamo l’articolo di Quattroruote apparso qualche giorno fa che ci dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come l’odio concreto verso le persone e le loro esigenze si manifesti attraverso, massicciamente, la lotta alla mobilità individuale. Pensare di ridurre Milano a una grande pista ciclabile con annesso marciapiede è una aberrazione ideologica e un sopruso nei confronti della maggior parte di coloro che nella vita quotidiana ha bisogno di muoversi con il proprio mezzo per le più disparate necessità. I milanesi sono finalmente ormai stufi di questo stato di cose? I partiti siano chiari fin da ora: alle prossime elezioni amministrative dicano esplicitamente ai cittadini se intendono andare avanti fino in fondo con la persecuzione totale nei confronti di chi vuole esercitare la libertà di potersi muovere (anche i mezzi pubblici di trasporto passano meno frequentemente rispetto al passato, e sono molto più cari), in evidente ossequio alle “agende” redatte dalle classi dirigenti mondiali che hanno deciso di renderci la vita molto, molto difficile.
Quattroruote, Alessandro Ascione, 16 febbraio 2024
Milano sommersa dalle polveri sottili, nonostante le Ztl Area B e Area C con regole sempre più stringenti. Come combattere lo smog? Ecco la ricetta di Elena Grandi, assessore all’Ambiente della giunta Sala, annunciata ieri:
Miriamo a ridurre del 50% entro il 2030 il trasporto privato su strada, rendendo la città ciclopedonale entro il 2050”.
“Nel capoluogo lombardo, ogni giorno “entrano più di 600.000 auto. Un problema che riguarda il trasporto pubblico su ferro e gli investimenti a livello nazionale e regionale, tutti indirizzati verso il trasporto su gomma”. Il risultato è che
gli impiegati del Comune impiegano due ore e mezzo per tornare a casa. E poi tutte queste macchine non sappiamo neanche dove parcheggiarle”.
Di soluzioni alternative, neanche l’ombra. Meglio fermare tutto.
Zero vetture. Il secondo tassello della strategia di Palazzo Marino sono i blocchi totali del traffico:
Sulle domeniche a piedi stiamo facendo un bel ragionamento grazie anche ai nostri consiglieri comunali di Europa Verde, all’assessore alla Mobilità Arianna Censi e al sindaco. Siamo in una fase di studio per capire come spalmarle e fare una sperimentazione di luoghi a macchia di leopardo. Non riducono in un giorno l’inquinamento, ma hanno la funzione di trasformare la visione della città”.
Anche qui, nessuna soluzione. Meglio fermare tutto.
Regione nel mirino. L’assessore Grandi mira a uniformare la politica degli ecobonus auto da parte degli enti locali, col Comune che riserva gli sconti alle elettriche, e la Lombardia che li prevede anche alle vetture a benzina e diesel:
Credo che non sia più tempo di dare incentivi a chi compra auto termiche. E si dovrebbe ridurre l’impatto del Move-in, la deroga che permette l’ingresso nell’Area B a chi fa pochi chilometri l’anno”.
L’amministrazione sta valutando di introdurre forme alternative di riscaldamento, come quello geotermico e fotovoltaico:
Da due anni”, dice l’assessore, “non abbiamo più caldaie a gasolio a Milano. Dobbiamo ragionare sul grande potenziale di una città che galleggia sull’acqua. Stiamo lavorando con gli uffici, la direzione e altri assessorati su come incentivare la geotermia che dovrà diventare una risorsa”.
Le reazioni. Fra le “repliche” più piccate alle parole della Grandi, quella di Carlo Monguzzi, consigliere di maggioranza: “Si chiede alla Regione di togliere gli incentivi auto e di aumentare il trasporto pubblico. Perché non inizia a farlo il Comune che invece ha abolito la 73 e altre linee? Si domanda inoltre alla Regione di limitare le deroghe all’Area B, però il Comune può agire in autonomia. Perché non si attiva? La cosa più ridicola riguarda le domeniche a piedi, che sono una buona iniziativa prevalentemente culturale”.
https://www.quattroruote.it/news/viabilita/2024/02/16/milano_dimezzare_il_trasporto_privato_su_strada_entro_il_2030_.html