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di Gianluca Riccio
Se vi state chiedendo quanto stanno diventando avanzati i sistemi di intelligenza artificiale (AI), questa notizia vi chiarirà il quadro. L’esercito USA sta testando una rete di AI sperimentale per identificare probabili eventi futuri degni di maggiore attenzione, giorni prima che si verifichino. Fa un po’ “Minority Report”, nevvero?
Il programma di test è chiamato Global Information Dominance Experiments (GIDE) ed è stato presentato in una conferenza stampa la scorsa settimana. Combina i dati provenienti da un’enorme varietà di fonti, tra cui immagini satellitari, rapporti di intelligence, sensori sul campo, radar e altro ancora. Per fare cosa? Prevedere il futuro. Ravvicinato, certo, ma pur sempre futuro.
Tecnologia della preveggenza
Anche il cloud computing svolge un ruolo importante in questa configurazione, assicurando che vasti blocchi di dati raccolti da tutto il mondo possano essere elaborati in modo efficiente e quindi accessibili da qualsiasi funzionario e agenzia militare ne abbia bisogno.
Il progetto GIDE incarna un cambiamento cruciale nel modo in cui utilizziamo le informazioni e i dati per aumentare lo spazio decisionale per i leader dal livello tattico al livello strategico. Offre opportunità di prevedere gli eventi non solo ai leader militari, ma anche ai nostri leader civili.
– Glen D. VanHerck, generale dell’aeronautica statunitense
L’idea è di prevedere e anticipare le mosse di altre nazioni in anticipo. Un modo per mettere in atto deterrenti e precauzioni prima che aumentino le ostilità o sfocino in qualcosa di peggio.
Prevedere eventi in anticipo? Qualche esempio pratico
Un’intelligenza artificiale capace di prevedere gli eventi? Suona come una enormità, ma vi faccio riflettere su alcune cose. Un esempio: se si stanno facendo i preparativi per la partenza di un sottomarino dal porto, ad esempio, è abbastanza facile prevedere che sta per prendere il largo. Quello che l’intelligenza artificiale aiuta davvero a fare è usare molti più dati, e molto più velocemente di quanto possa fare qualunque operatore umano.
Altro esempio: il numero di auto nel parcheggio di un ospedale, o di una base militare, o di una stazione di ricerca. Se l’intelligenza artificiale vede un aumento dell’attività, può segnalarlo ad altre parti del sistema, dove questo fattore viene quindi analizzato come parte di un enorme set di dati.
“I dati esistono”, dice in modo lapidario VanHerck . “Quello che stiamo facendo per prevedere gli eventi è rendere disponibili quei dati, metterli in un cloud in cui l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale li esaminano. Le macchine li elaborano molto rapidamente e li forniscono ai responsabili delle decisioni, cosa che chiamo superiorità decisionale.”
Questo ci offre giorni di allerta avanzata e capacità di reazione. Quello che in passato poteva sfuggirci o richiedere settimane di analisi, ora lo stiamo facendo in pochi minuti o quasi in tempo reale.
– Glen D. VanHerck, generale dell’aeronautica statunitense
Massimo riserbo
Comprensibilmente, gli Stati Uniti non stanno rivelando molto su come funzionano esattamente questi nuovi sistemi di intelligenza artificiale per prevedere gli eventi. Sono piuttosto abbottonati anche su come questi sistemi elaborano le informazioni che stanno raccogliendo. Il risultato finale però è immaginabile: molti, molti più dati elaborati in un tempo più rapido. GIDE ha completato da poco una terza serie di test, ed è prevista a breve una quarta.
Come detto, anche se al momento gli esperimenti sembrano un po’ Minority Report (persone arrestate per crimini prima che siano stati commessi) i funzionari li inquadrano diversamente. Per loro è più una forma di raccolta di informazioni sovralimentata, piuttosto che un modo per prevedere effettivamente il futuro. Per me si tratta in qualche modo di entrambe le cose.
Gli esseri umani ad un certo livello di potere già oggi prendono decisioni in base ai dati prodotti da modelli matematici. Talvolta si tratta anche di modelli basati sul machine learning. L’intelligenza artificiale finirà probabilmente per ridurre le opzioni di scelta, piuttosto che aumentarle.
“La possibilità di vedere giorni in anticipo crea spazio decisionale”, dice VanHerck.
Quello che si prevede, però, potrebbe “costringere” a fare una sola scelta, dico io.
Staremo a vedere. Anzi, a prevedere.
Pubblicato il 08.08.2021