Di Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org
Le solite lacrime da coccodrillo del governante di turno: il primo ministro Kyriakos Mitsotakis si è scusato con le famiglie delle vittime del disastro ferroviario che in Grecia ha causato 57 morti:
“Come Primo Ministro, devo a tutti, ma soprattutto ai parenti delle vittime, chiedere perdono“, ha scritto sul suo account Facebook. “Nella Grecia del 2023, non è possibile che due treni viaggino in direzioni opposte sulla stessa linea e non vengano notati da nessuno“, ha aggiunto (1).
Anche se le indagini sono indirizzate verso l’errore umano, la società nazionale di trasporti Hellenic Train è oggetto di contestazioni e di manifestazioni di rabbia popolare, ma nessuno – almeno in Italia – sembra accorgersi che Hellenic Train è di Trenitalia, gestore pure dell’Intercity Salonicco-Larissa scontratosi con un treno merci nella notte tra il 28 febbraio e il 1° marzo, causando il disastro più grave della storia del Paese.
Le associazioni dei ferrovieri hanno indetto scioperi nazionali, fermando anche la metropolitana di Atene, protestando contro le precarie condizioni di lavoro e la privatizzazione che risale al 2017, quando il gruppo Ferrovie dello Stato italiane acquistò Hellenic Train (ex TrainOSE SA) dalla svendita della Grecia.
Avvenuto nella mattinata di oggi, 18 gennaio (2017, ndr), ad Atene il signing per l’acquisizione da parte di FS Italiane di Trainose, la società greca di trasporto ferroviario. A firmare il documento, l’AD e Direttore Generale di FS Italiane, Renato Mazzoncini, e l’AD del fondo per gli asset della Repubblica Greca (Hellenic Republic Asset Fund – HRAF), Antonis Leousis. Nel luglio 2016, FS Italiane è stata dichiarata “preferred investor” da HRAF, che aveva accettato l’offerta economica di 45 milioni di euro. (…) L’acquisizione di Trainose rappresenta un’occasione di crescita e di sviluppo sia per FS Italiane, che continua così la propria espansione all’estero, sia per le ferrovie greche, che potranno contare sul know-how e sull’esperienza FS – ha dichiarato Renato Mazzoncini, ad del Gruppo FS Italiane. L’operazione di oggi è in piena sintonia con quanto previsto dal Piano Industriale 2017 – 2026, che vede l’Europa come mercato domestico di riferimento e che mira a quadruplicare il fatturato proveniente da attività estere, arrivando a oltre 4 miliardi di euro nel 2026. L’acquisizione di Trainose segue di pochi giorni quella di NXET, la società UK che gestisce il servizio C2C, da Londra alle coste dell’Essex. Siamo molto orgogliosi di questi successi, che aprono la strada a ulteriori traguardi (2).
Questo il comunicato stampa a suo tempo divulgato da Ferrovie dello Stato. Pure l’Italia si prendeva la sua parte nella riffa ai danni del popolo greco, a cui hanno partecipato i maggiori paesi europei dopo i tre memorandum di prestito internazionale imposti: soldi alle casse dissanguate dello Stato, ma in cambio di riforme strutturali.
Quindi chi sono i responsabili politici dei disastri legati alle privatizzazioni del Paese ellenico, svenduto al peggior offerente sotto l’ombrello benevolo e disciplinante dell’Unione Europea, che tanto fa per noi cittadini comuni?
Poi la colpa sarà del capostazione, del casellante o della strumentazione tecnica non adeguata, ci mancherebbe altro. Eppure 57 morti, così come le tante morti incalcolabili legate direttamente o indirettamente alla crisi economica, e a quella sanitaria, hanno – prima di tutto – responsabilità politiche.
E sono senz’altro greche, ma anche italiane. Capita quando si partecipa allo smembramento e alla colonizzazione di un Paese. Come quando andammo in Etiopia: non portammo solo le strade, così come le multinazionali del 2023 (anche nostrane) non portano solo “opportunità”.
“Spezzeremo le reni alla Grecia“, disse qualcuno. Oggi ci risiamo, ma senza sparare un colpo.
Di Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org
NOTE
05.03.2023