‘GOYA La ribellione della ragione’. La mostra a Palazzo Reale a Milano

Il lato più oscuro di Goya, il suo mondo fantastico, la sua posizione come artista moderno, la sua sperimentazione, la sua ideologia.

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Di Laura Gigliotti, quotidianoarte.com

Si aprirà il 31 ottobre a Milano a Palazzo Reale la grande mostra “Goya. La ribellione della ragione” presentata eccezionalmente a Roma nella sede della splendida Ambasciata di Spagna in Italia, con sede sul Gianicolo, alla presenza dell’Ambasciatore Miguel Fernandes – Palacio, del curatore dell’esposizione professor Victor Nieto Alcaide, del direttore di Palazzo Reale Domenico Piraina e di Paola Cappitelli responsabile sviluppo mostre e relazioni internazionali di 24 Ore Cultura.

Nato da una famiglia della classe media a Fuendetodos in Aragona nel 1746 Francisco José Goya y Lucientes, allievo fin da ragazzo di José Luzan y Martinez, per studiare con Anton Raphael Mengs si trasferì a Madrid iniziando un percorso che sarà ricco di soddisfazioni. Una carriera strepitosa punteggiata di ritratti appartenenti all’aristocrazia e alla famiglia reale, nonché di arazzi per il palazzo reale, fino a raggiungere i vertici. Sarà nominato nel 1786 da Carlo IV di Borbone pittore di corte, il grado più alto. della gerarchia, cosa che gli consentirà, libertà negate ad altri. Nel 1792 a 46 anni d’età verrà colpito a Cadice da una sordità invalidante, ma continuerà a lavorare e a creare capolavori.

L’esposizione

L’esposizione che approda a Milano ha avuto una lunga gestazione, parte infatti dal 2013 con un progetto che ha portato a un exursus di tutta la carriera dell’artista. Mira a illustrare il lato più oscuro di Goya, il suo mondo fantastico, ma anche la sua posizione come artista moderno, la sua sperimentazione, la sua ideologia e propone le opere che descrivono nel modo migliore questa evoluzione, i temi da lui trattati, raccontando anche l’uomo, il suo pensiero, il contesto storico e sociale in cui vive. Direttore della Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando, artista grandissimo, capace di restituire la realtà vivida, così com’è. Tanto che molti dei suoi ritratti degli inizi che oggi potrebbero sembrare caricaturali, erano considerati realisti” ed apprezzati come tali proprio per questo. Una rappresentazione ben accetta alla committenza di allora che non vi vedeva traccia di critica.
Pittore della monarchia spagnola, artista colto, accademico, inizia con opere legate ai temi tradizionali cari alla committenza, sviluppando però uno sguardo personale verso i soggetti intimi, i temi sociali, la critica al potere politico e religioso, la rappresentazione della crudeltà della guerra, la pietas verso i poveri, i malati mentali, gli emarginanti. Qualcosa di impensabile, un’arte di matrice illuminista, frutto della ragione, ma fortemente emotiva, espressiva, moderna.

Promossa dal Comune di Milano – Cultura, prodotta da Palazzo Reale e 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore in collaborazione con la Real Academia de Bellasa Artes de San Fernando a Madrid col patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia , dell’Ente del Turismo Spagnolo e dell’Istituto Cervantes di Milano presenta 69 opere fra dipinti (39), incisioni a stampa (19) e lastre di rame (11) divise in sette sezioni. Da “Goya protagonista del suo tempo” a “Il Popolo si diverte” (il gioco di bambini, la festa, lo spettacolo), “Le commissioni” (la clientela), “Amicizie illuminate”, “Vigilare e denunciare”, “Goya e la guerra”, “La libertà critica e l’allargamento dell’immaginazione”.
La novità di maggior richiamo della mostra milanese è costituita dalla presenza, accanto alle incisioni, delle relative matrici in rame, dalle quali l’artista trasse, oltre duecento anni fa, le famose acqueforti, che costituiscono la parte più affascinante e segreta della sua opera incisoria. Sono 228 le lastre di Goya fra la serie delle “Pinturas de Velazquez”, dei “Caprichos”, dei “Desastres de la guerra”, dei “Disparates” e della “Tauromaquia, oggi conservate nella Calcografia Nacional di Madrid di cui è in atto il restauro. Un procedimento complesso in cui è maestra la Calcografia Nazionale romana. “Piranesi docet”. Goya, infatti, non è stato solo un maestro del pennello, ma anche un grande disegnatore e incisore. Aveva studiato a lungo le acqueforti di Rembrandt e di Giovnni Battista Piranesi che conobbe a Roma durante un viaggio in Italia verso il 1770.

Milano Palazzo Reale Piazza Duomo 12 Milano
Dal 31 ottobre 2023 al 3 marzo 2024. Orario: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10 – 19,30; giovedì 10 – 22,30; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.

Di Laura Gigliotti, quotidianoarte.com

11.10.2023

Fonte –  https://www.quotidianoarte.com/2023/10/11/goya-la-ribellione-della-ragione-la-mostra-a-palazzo-reale-a-milano/

Selezionato e pubblicato da Patrizia Pisino per ComeDonChisciotte.org

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