Di Movisol
Antje Vollmer, membro fondatore del Partito Verde tedesco, si è spenta il 16 marzo all’età di 79 anni, dopo una lunga malattia. Nel testamento politico che ha lasciato, intitolato “Quello che vorrei ancora dire”, critica l’attuale leadership del suo partito (https://www.emma.de/artikel/antje-vollmer-mein-vermaechtnis-340209). Questa posizione è del tutto naturale per la Vollmer, teologa luterana, che nel corso della sua vita politica è stata una pacifista convinta, anche durante il mandato come vicepresidente del Bundestag dal 1994 al 2005. Tra i suoi ultimi interventi pubblici, c’è stata la firma del Manifesto per la pace di Wagenknecht-Schwarzer.
Riferendosi al Ministro dell’Economia Robert Habeck e a quello degli Esteri Annalena Baerbock, la Vollmer ha scritto: “Il Ministro dell’Economia sta cercando di sostituire le vecchie dipendenze dalla Russia e dalla Cina con nuove dipendenze da paesi che non possono in alcun modo passare per democrazie modello. Il ministro degli Esteri è la voce più stridula della nuova strategia antagonista della NATO.
“Le giustificazioni dei Verdi sono sconcertanti nella loro semplicità argomentativa. Allo stesso tempo, il costo degli armamenti e il potere delle aziende produttrici di armi e di energia crescono a dismisura. La guerra divora dissennatamente i miliardi che sarebbero urgentemente necessari per salvare il pianeta e combattere la povertà nel Sud del mondo. La Cina in ascesa, invece, viene propagandisticamente identificata come un nuovo avversario geopolitico e viene costantemente provocata sulla questione di Taiwan. Tutto questo non è di buon auspicio”.
Vollmer ha scritto di provare una “personalissima sconfitta” per il fatto che il suo partito sta sprecando l’opportunità che aveva di cambiare il mondo in meglio. “Che cosa ha spinto i Verdi di oggi a rinunciare a tutto questo per il solo obiettivo di partecipare al grande gioco del poker geopolitico?”.
Rimprovera ai leader occidentali, e in particolare a quelli tedeschi, di non aver riconosciuto l’enorme significato della storica decisione presa da Mosca nel 1989 di consentire una riunificazione pacifica della Germania e di ritirare le forze armate schierate nei Paesi un tempo membri del Patto di Varsavia. Ma il Presidente tedesco Steinmaier non ha nemmeno avuto la decenza di partecipare al funerale dell’uomo che l’aveva permesso, Michail Gorbaciov. Solo pochi giorni dopo, si è recato insieme a tutti gli altri leader occidentali sulla tomba della Regina Elisabetta. Invece di mostrare gratitudine, sono coinvolti in una guerra in Ucraina che potrebbe portare alla distruzione del pianeta.
Tuttavia, secondo Vollmer, il resto del mondo non è più disposto ad assecondare l’arroganza dell’Occidente. Pertanto, “la mia speranza è che da tutto questo emerga un nuovo Movimento dei non allineati” per riaffermare il principio del diritto internazionale.
La testimonianza politica di Antje Vollmer è un campanello d’allarme per tutti i pacifisti e coloro che si oppongono alla strategia bellica della NATO, affinché si sollevino con manifestazioni contro la guerra come le tradizionali Marce di Pasqua e quella organizzata dal Manifesto per la pace. Se nel corso di quest’anno ciò si trasformerà nella creazione di un nuovo partito politico, si può ipotizzare che, se fosse ancora viva, Antje Vollmer ne sarebbe probabilmente diventata uno dei membri fondatori.