Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha rilasciato un’intervista giovedì 5 maggio all’Associated Press, esprimendo il proprio parere sull’operazione militare speciale della Russia in Ucraina e sulla posizione della Bielorussia su vari aspetti di questa crisi, rispondendo anche sulla possibilità di risolvere il conflitto attraverso la diplomazia. Durante l’intervista sono stati affrontati anche i temi delle sanzioni occidentali, il loro impatto sull’economia della Bielorussia e la situazione all’interno del Paese.
Come riporta l’agenzia di stampa, fin dall’inizio del conflitto Lukashenko non ha mai nascosto il suo sostegno alla decisione di Putin di invadere l’Ucraina, criticando fortemente anche le sanzioni imposte dall’Unione Europea. Lukashenko ha detto che Mosca ha dovuto agire perché Kiev stava “provocando la Russia” ma ha comunque ribadito la sua speranza affinchè il tempo della risoluzione diplomatica del conflitto arrivi al più presto.
“Non capisco perché gli ucraini abbiano dovuto provocare la Russia. Stavano arrivando al punto in cui era possibile raggiungere un accordo su tutte le questioni. Lo dico come una persona con delle conoscenze. Ero costantemente coinvolto in questo processo. Sono più addentro all’argomento di chiunque altro. E ho visto che era possibile raggiungere un accordo”
Il presidente ha ricordato che a Minsk nel 2014 erano stati raggiunti accordi per risolvere la crisi in Ucraina. Ma né il precedente presidente ucraino Petro Poroshenko né l’attuale Volodymyr Zelensky hnno mai iniziato ad attuarli. “Se l’Ucraina fosse andata ad attuare l’accordo allora, oggi esisterebbe nei confini dell’era sovietica. Non ci sarebbe stata nessuna guerra. […] I grandi problemi dovrebbero essere risolti passo dopo passo, con calma, passo dopo passo”, ha fatto notare.
Secondo il presidente bielorusso, tra i principali artefici del conflitto spiccano gli Stati Uniti, accusati di aver alimentato la crisi tra Russia e Ucraina.
“Gli Stati Uniti vogliono cogliere l’attimo, legare a sé i propri alleati e annegare la Russia nella guerra con l’Ucraina. È il loro obiettivo: risolvere la Russia e poi la Cina […] Oggi non è Zelensky a guidare l’Ucraina (ma Washington), senza offesa, questo è il mio punto di vista, forse mi sbaglio”.
Interpellato dal giornalista sugli eventi di Bucha e Mariupol, Lukashenko ha risposto che l’Occidente deve smetterla di mentire se vuole che le atrocità finiscano: “voglio rivolgere le stesse parole a voi, all’Occidente soprattutto: smettete di mentire. Lei cita invano l’esempio di Bucha. Quello che è accaduto a Bucha sappiamo chi l’ha organizzato, chi ha organizzato questo spettacolo. Sono stati soprattutto i britannici che sono arrivati in auto (credo che abbiamo visto quattro auto lì, hanno dato le targhe ai russi) da Leopoli, hanno filmato a Bucha e poi li hanno fatti girare tra i media”
Questo il comunicato sull’intervista diffuso dal governo di Minsk
Massimo A. Cascone, 06.05.2022