La UE fa a gara con sé stessa nello schierarsi sempre dalla parte sbagliata, e il nostro governo sembra stare dalla sua parte, magari in barba all’articolo 11 della nostra Costituzione.
Ursula von der Leyen ha condannato l’attacco dell’Iran a Israele e ha invitato tutte le parti a evitare ulteriori escalation.
Condanno fermamente il palese e ingiustificabile attacco dell’Iran a Israele. Invito l’Iran e i suoi procuratori a cessare immediatamente questi attacchi”
ha scritto la Presidente della Commissione europea su X, invitando “tutti gli attori” a ripristinare la stabilità nella regione.
I strongly condemn Iran‘s blatant and unjustifiable attack on Israel.
And I call on Iran and its proxies to immediately cease these attacks.
All actors must now refrain from further escalation and work to restore stability in the region.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) April 14, 2024
Le fa eco il nostro Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il quale ipotizza di “gestire qualsiasi tipo di scenario”, senza spiegare esattamente come.
Seguiamo con attenzione e preoccupazione quanto sta accedendo in Medio Oriente. Sono in costante contatto con le Ambasciate d’Italia a Tel Aviv e a Teheran. Sentiti il Presidente del Consiglio e il Ministro della Difesa, il Governo è pronto a gestire qualsiasi tipo di scenario.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) April 13, 2024
I fatti sono semplici, nella loro drammaticità: l’attacco del 1° aprile al consolato iraniano a Damasco, secondo l’Iran, è stato un attacco al suo territorio. L’Iran cita la Convenzione di Vienna del 1961, secondo la quale non si dovrebbero attaccare sedi diplomatiche, ambasciate o consolati.
L’Iran oggi risponde con una offensiva che rischia di essere anche più massiccia, sostenendone la legittimità secondo la Carta delle Nazioni Unite.
L’articolo 51, infatti, dice che
nulla deve pregiudicare il diritto intrinseco di autodifesa individuale o collettiva in caso di attacco armato contro uno Stato membro delle Nazioni Unite.
Dobbiamo solo augurarci che Israele, sostenuto da USA, UK e Francia, non pensi di contrattaccare, anche se le dichiarazioni del premier israeliano non lasciano ben sperare. Nel frattempo, è arrivato l’avviso iraniano:
“La questione può considerarsi chiusa così”, ha detto la rappresentanza iraniana all’Onu. “Ma se il regime israeliano commetterà un nuovo errore, la risposta sarà considerevolmente più dura”