La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

I piu' letti degli ultimi 30 giorni

3000 morti: Pfizer ammette con freddezza il dramma dei danneggiati

900 casi di cecità, 700 complicazioni in gravidanza. E 3000 decessi. I dati del Report di Pfizer confermano solo ora che era proprio vero: la vaccinazione voleva dire rischiare la vita. E la salute. E per tali motivi non avrebbe dovuto essere coercitivamente obbligatoria.
blank
A cura di Redazione CDC
Il 7 Luglio 2023
27289 Views
27289 Views
3000 morti: Pfizer ammette con freddezza il dramma dei danneggiati

lanuovabq.it

La casa farmaceutica Pfizer negli scorsi giorni ha pubblicato un report, un corposo documento di circa 400 pagine, in cui ha elencato gli effetti avversi della vaccinazione anti covid-19 registrati sulla base delle segnalazioni spontanee dei danneggiati e dei medici. Si tratta della cosiddetta farmacovigilanza passiva, che si basa sulla spontaneità delle segnalazioni. La segnalazione spontanea dipende interamente dall’iniziativa e motivazione degli operatori sanitari o degli utilizzatori.

I dati raccolti con questa metodica potrebbero essere dunque sottostimati, o perché gli operatori sanitari potrebbero avere non preso in considerazione i sintomi lamentati dal paziente, o per non aver voluto arbitrariamente messo in correlazione l’evento avverso con il vaccino oppure perché i pazienti stessi potrebbero essersi sentiti scoraggiati dal fare la segnalazione agli enti preposti per scarsa fiducia nel conseguente intervento. Oppure perché convinti da una martellante propaganda che il vaccino era assolutamente sicuro e non aveva alcun effetto collaterale.

I dati, quindi, di una farmacovigilanza passiva sono anzitutto sottostimati rispetto alla realtà. Inoltre, il successo o il fallimento di qualsiasi attività di farmacovigilanza dipende dalla segnalazione di sospette reazioni avverse. Le metodiche applicate dalla farmacovigilanza sono destinate ad essere generatrici di ipotesi o di verifica delle ipotesi. I metodi, che generano ipotesi, hanno lo scopo ad esempio di rilevare le reazioni avverse inattese o l’aumento di frequenza di reazioni avverse attese, generando nuove informazioni che sono poi confermate dagli studi di verifica delle ipotesi, che servono a provare se i sospetti sollevati sono giustificati.

Nel caso del Covid, tuttavia, ogni tentativo di formulare ipotesi e di sottoporle a verifica è stato sempre stroncato sul nascere. Eppure, c’erano dati su cui riflettere. Da un analogo report fatto lo scorso anno dall’Aifa, era emerso ad esempio, che l’età mediana delle persone in cui si è verificato un evento avverso è 48 anni. Un dato che rispecchia la preoccupante realtà percepita da molti operatori sanitari dei “malori improvvisi”, degli accessi aumentati al Pronto Soccorso e così via. Prove indiziarie su cui non è stata ancora avviata una seria inchiesta.

Potrebbe essere la volta buona con questo rapporto che viene dalla casa farmaceutica stessa? Ci sarebbe da augurarselo. Scorrere il Report Pfizer, per chi avesse la pazienza di farlo, è come percorrere una vera e propria Via Dolorosa. Pagina dopo pagina scorrono i numeri con le decine di migliaia di eventi avversi, che riguardano praticamente tutti gli organi e gli apparati del corpo umano. Migliaia di patologie infiammatorie, tra cui le miocarditi e le pericarditi di cui ormai tra gli addetti agli lavori si parla apertamente di “epidemia”, ovviamente di origine misteriosa e inspiegabile.

Scorri le pagine e dietro ai numeri pensi alle persone, a migliaia di vite compromesse. Che dire della voce “cecità”, che riguarda 970 persone? Uomini e donne che erano andate per proteggersi da un virus respiratorio definito- contro ogni evidenza epidemiologica – assolutamente incurabile e letale, e che ora hanno perso la vista? E che significa poi la voce “complicazioni in gravidanza” che riguarda quasi 700 donne? Che ne sarà stato del loro bambino?

Le cifre scorrono asettiche e fredde, e ci descrivono un periodo di osservazione di sei mesi, dal 19 dicembre 2021 al 18 giugno 2022. Erano i mesi in cui la propaganda spingeva a tutta forza per la vaccinazione, e dopo le iniziali categorie a rischio (sanitari, forze dell’ordine, insegnanti fragili e anziani) si era arrivati alla vaccinazione universale, utilizzando a scopi persuasivi ogni mezzo.

L’elenco del report, infine, ci conduce ad una cifra che non può non fermare l’attenzione in modo drammatico: i morti. Il report Pfizer parla di 3000 decessi. Non dai complottisti, non dai negazionisti viene questa cifra terribile, ma dal produttore stesso del vaccino. Tremila persone che erano sane, che facevano la loro vita normale, e che non ci sono più, che hanno lasciato nelle loro famiglie un vuoto doloroso, e come facilmente immaginabile, inspiegabile.

Si può morire per molti motivi e molte cause, ma è possibile morire di prevenzione? Perdere la vita per aver voluto prevenire una malattia che aveva un tasso di letalità di poco più del 2%, e che avrebbe potuto essere ancora più basso con le cure adeguate? Ma un altro aspetto che fa veramente male, e che in realtà questi eventi avversi e queste morti erano di fatto state previste e messe in conto. Nella massa enorme di comunicazioni, di notizie, di battage propagandistico, ci fu nell’estate del 2021 una dichiarazione televisiva di Fabrizio Pregliasco, uno dei grandi protagonisti della pandemia mediatica. Pregliasco nel programma “Stasera Italia” con Tiziana Panella faceva questa affermazione: “Vedo come elemento favorente la vaccinazione perché la vaccinazione vuol dire rischiare la propria vita, perché la vaccinazione ha degli eventi avversi, molto limitati, però quando la facciamo lo facciamo in un’ottica di solidarietà e di opportunità per i nostri familiari fragili, ma anche per la comunità”.

I dati del Report di Pfizer confermano ora che era proprio vero: la vaccinazione voleva dire rischiare la vita. E la salute. E per tali motivi non avrebbe dovuto essere obbligatoria, e coercitivamente obbligatoria. Ma colpiscono anche le motivazioni pseudo etiche e solidariste con cui si doveva andare a metterle a rischio: il bene della comunità. Era la versione laica della tristemente nota definizione vaticana: un atto d’amore. In realtà oggi le ricerche ci hanno dimostrato che questo “effetto protettivo” (ricordate l’Immunità di gregge?) non c’è stato. Alle persone accecate, o diventate cardiopatiche o neuropatiche o comunque danneggiate, non resta nemmeno questa consolazione di essere state private della salute per proteggere qualcun altro. Non sono martiri della solidarietà: sono vittime di danni collaterali.

lanuovabq.it

03.07.2023

Fonte: https://lanuovabq.it/it/3000-morti-pfizer-ammette-con-freddezza-il-dramma-dei-danneggiati

 

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
98 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

1 / 146 Pagine


blank