Allarme Francia sui media. In parte giustificato: 50 dipartimenti sono dichiarati “zona di circolazione attiva del virus”, codificati come “zona rossa”. 50 distretti su 101, ma dal punto di vista geografico si tratta di un territorio che rappresenta più della metà del territorio francese.
Più che allarme, innanzitutto, si tratta di preallarme, dato che di per sè non implica ancora nulla. Ma da qui in poi i prefetti avranno poteri straordinari riguardo all’attuazione di misure anticovid. Quindi ancora nessuna misura applicata, ma ovviamente c’è da restare collegati per conoscere i futuri provvedimenti.
Ma questa situazione si pone in un contesto in cui, in Francia, le misure sembrano gradualmente ammorbidirsi. Innanzitutto la quarantena è stata accorciata a 7 giorni. E da oggi nelle scuole elementari e materne, in caso di positività di un alunno, le classi potranno continuare normalmente la loro attività. Chi presenterà un tampone positivo resterà ovviamente a casa, ma i compagni di classe continueranno la normale attività didattica.
La chiusura di una classe potrà essere decisa soltanto a partire da 3 casi di positività. La regola precedente era simile alla nostra: chi è stato a contatto con un positivo vai in quarantena e dev’essere sottoposto a tampone. Con la differenza che per risolvere la situazione è necessario in Francia sono sufficienti 7 giorni e non 14.
La decisione del governo è la conseguenza della posizione presa dall’Alto consiglio della Sanità secondo il quale “i bambini sono a scarso rischio di forme gravi e poco attivi nella trasmissione” del Covid-19.
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