Dichiarazioni emergenziali dal Ministro dell’Interno Piantedosi, ex prefetto di Roma, quindi un tecnico. Il ministro affronta il tema della violenza contro gli operatori sanitari: “Avvieremo un’iniziativa nei prossimi giorni per rafforzare o istituire presidi di polizia a partire dai plessi ospedalieri di maggiore importanza. Partiremo dalla Capitale e poi ci dedicheremo alle altre grandi città (1)”.
Ecco, dopo gli ospedali – fortezza in cui per tre anni la macchina sanitaria è stata riconfigurata completamente tramite l’emergenza Covid, arriva la polizia.
Quindi la violenza psicologica contro i degenti lasciati troppo spesso a sè stessi, i parenti lasciati fuori da ogni plesso senza poter vedere i loro cari, i medici e gli operatori lasciati senza lavoro perchè non vaccinati non fa alcun testo. Contano pochissimi e isolati episodi – che vanno condannati – di esasperazione contro un Sistema Sanitario Nazionale ormai distrutto, senza fondi e convertito da decenni ad azienda che almeno prima produceva per i vivi.
Diciamo la verità: l’ospedale ormai fa paura. Non tanto perchè nel passato fosse un luogo di svago e divertimento, ma perchè c’era la fiducia del cittadino nei confronti dello Stato sociale, con tutti i suoi limiti da dover colmare, ma potevamo prevenire, curare e in molti casi anche salvare vite umane.
Oggi quella fiducia sta venendo meno, e gli episodi di “violenza” che – ripetiamo – sono da condannare in assoluto – significano esasperazione e disperazione contro la macchina sanitaria che fabbrica troppo spesso morte, immenso dolore e rabbia, nel totale abbandono. Nel silenzio.
Dopo aver chiuso gli ospedali per tre anni all’esterno permettendo ogni tipo di politica, ora si mette in campo la polizia. Quando i protocolli di emergenza sanitaria sono ancora lì, pronti all’uso, quelli legati alla Covid e quelli inerenti la gestione della macchina ospedaliera.
Intendiamoci, i presidi di polizia nei plessi ospedalieri esistono da tempo, ma incrementarli o istiuirne di nuovi per neutralizzare o prevenire “episodi di violenza”, potrebbe essere non solo controproducente ma anche pericoloso. Come sappiamo bene, l’emergenza passa ma poi i cambiamenti e le norme restano.
E il Sistema Sanitario sta diventando sinonimo di malagestione, malasanità e morte. Da oggi si aggiunge anche la repressione. In attesa della prossima emergenza.
NOTE
15.01.2023