Dopo la martellata di Google una “paralizzata” Huawei accelera lo sviluppo di un proprio sistema operativo

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TYLER DURDEN
zerohedge.com

Lunedì, Pechino si è trovata di fronte ad una nuova, e molto più terribile, realtà nella guerra commerciale nei confronti della sua maggiore azienda di telecomunicazioni: Google, che nel 2005 aveva acquistato Android,  il software più popolare al mondo per la telefonia mobile, ha annunciato che avrebbe cessato di fornire a Huawei il sistema operativo Android, in rispetto ad un divieto proveniente del governo degli Stati Uniti.

Parlando al Financial Times, Tim Watkins, capo di Huawei per l’Europa occidentale, ha detto che la società è rimasta “sbalordita” dal divieto, ma ha affermato che Huawei si era “preparata come meglio non avrebbe potuto.”

Forse … eppure anche gli analisti dicono che essere tagliati fuori da Android è stata quella che il FT ha definito “una martellata” inferta ad una società il cui business degli smartphone negli ultimi anni è salito alle stelle, e che è cresciuto del 50% anno su anno, arrivando a 59 milioni di dollari nel primo trimestre [di quest’anno], mentre i rivali Samsung e Apple hanno perso rispettivamente il 10% e il 23%. Nel 2018, l’azienda ha esportato circa 200 milioni di smartphone, molti dei quali precaricati con il sistema operativo Android.

Huawei sembrava avere uno slancio inarrestabile, ma, in un sol colpo, una cosa del genere potrebbe minare la sua ambizione di diventare il più grande produttore di smartphone al mondo,” ha affermato Ben Wood, principale analista di CCS Insight. Un altro consulente di telecomunicazioni citato dal FT, ha detto che la mossa di Google è  il segnale più chiaro che i partner di Huawei stanno “abbandonando la nave.” Ha predetto che Washington ora avrebbe iniziato a “strizzare sul serio i canali di rifornimento.”

Anche senza ulteriori strangolamenti, Huawei è in grosse difficoltà: il secondo produttore mondiale di smartphone sta già affrontando la prospettiva di trovarsi escluso dal sistema operativo per smartphone più famoso nel mondo, dopo essere stato inserito dalla Casa Bianca in un elenco di “entità proibite,” a cui è vietato alle compagnie statunitensi fornire tecnologia.

Ma, visto che dovrebbe essere stata la Cina la controparte responsabile per il collasso dei negoziati commerciali in fase avanzata, sicuramente Pechino e Huawei si erano preparate per questa eventualità.

Non proprio.

In un altro articolo del FT, Huawei aveva affermato che “sarebbe in grado mettere a punto un proprio sistema operativo mobile ‘molto rapidamente,’ se i suoi smartphone fossero esclusi dal software Android di Google.”

Ed ora lo sono stati. E, mentre Huawei è fiduciosa che avrà presto un proprio sistema operativo (una copia ri-progettata), la realtà delle cose è che il gigante cinese delle telecomunicazioni non ha, al momento, un piano B disponibile.

Questo è un grosso problema per l’azienda, che martedì presenterà a Londra il suo nuovo telefono di punta, ‘Honor’. Ma, come riporta il FT, “reti come Vodafone ed EE stanno riesaminando se è il caso di continuare a mantenere i cellulari Huawei al centro della loro strategia di lancio per il 5G, la prossima generazione di Internet mobile.”

In una frenetica ricerca di alternative possibili, Huawei ha promesso ai propri clienti che i loro attuali telefoni continueranno a funzionare e avranno accesso al Play Store di Google e alle relative applicazioni, anche se non è chiaro su che base si possa fare una simile dichiarazione. Infatti, come ha avvertito Tim Watkins: “Il futuro non è così certo.”

Huawei ha assunto il ruolo della vittima nella guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina, e Watkins ha affermato che la compagnia è “presa in mezzo.”

Watkins ha anche detto che il gruppo si stava preparando al peggio, dopo essere stato preso di mira dagli Stati Uniti l’anno scorso, e che aveva lavorato ad un proprio sistema operativo, che “potrebbe partire molto velocemente.” Ha fatto notare che questo sistema operativo è già stato sperimentato in alcune regioni della Cina.

Non è chiaro se il nome del nuovo sistema operativo sarà iSpy 1.0.

A parte gli scherzi, creare un nuovo sistema operativo non è cosa da poco: il gigante cinese della vendita al dettaglio, Alibaba, aveva cercato di costruire un “Android cinese“, ma aveva poi finito per scontrarsi con Google, per quanto il suo sistema operativo Aliyun fosse diverso da Android. Il suo successore, ALIOS, è basato su Android. Allo stesso modo, Samsung non è riuscita ad ottenere un grosso successo per il suo sistema operativo Tizen, basato su Linux.

Il Piano B

Huawei, che oltre ad Android sui telefoni cellulari utilizza Microsoft Windows sui suoi computer portatili e tablet (che verranno probabilmente presi di mira in seguito), ha a lungo cercato di sviluppare propri sistemi operativi. In un’intervista con il quotidiano tedesco Die Welt, successivamente confermata da Huawei, Richard Yu, amministratore delegato della divisione consumatori, ha affermato che la società si sarebbe “trovata preparata” in caso di sanzioni.

Questo è il nostro piano B. Ma, ovviamente, preferiamo lavorare con gli ecosistemi di Google e Microsoft,” aveva dichiarato al quotidiano tedesco nel marzo scorso. Microsoft aveva rifiutato di commentare.

Oltre ai suoi grattacapi, la Huawei utilizza i chip prodotti da Qualcomm e Intel e, facendo seguito alle notizie di qualche giorno fa, secondo cui questi giganti della tecnologia americana potrebbero chiudere le forniture a Huawei, Watkins ha detto che la società ha accumulato una scorta di cinque anni di ricambi per i suoi telefoni e di un anno per la componentistica.

È fantastico, l’unico problema è che una simile strategia paralizza virtualmente lo sviluppo futuro di Huawei. Ancora peggio, gli analisti di Citi hanno pubblicato un rapporto di ricerca secondo cui il potenziale blocco del software potrebbe paralizzare il business degli smartphone e delle apparecchiature di Huawei.

In realtà, lo scenario peggiore potrebbe portare ad un risultato molto più grave: se Google estromette Huawei da Android, che viene utilizzato da quasi tre quarti dei telefoni cellulari del mondo ed offre più di 2,5 milioni di applicazioni, continuerà l’azienda cinese ad essere in grado di utilizzare la versione di base open source del software?

I suoi futuri smartphone potrebbero perdere l’accesso ad applicazioni come YouTube, Gmail e Maps, al Google Play Store e agli aggiornamenti di sicurezza. Una cosa del genere potrebbe avere un grave impatto sulla loro attrattiva per i consumatori al di fuori della Cina, dove molte applicazioni di Google sono già vietate.

Le ripercussioni sui ricavi e sui guadagni della società sarebbero gravi: anche se Huawei non ha subito un tracollo nel business degli smartphone, ha affermato che l’anno scorso le vendite legate al consumo avevano contribuito al 48% delle entrate della società. Richard Windsor, un analista indipendente, ha detto che la perdita dell’ecosistema di Google è molto probabile  possa costare a Huawei tutte le sue esportazioni di smartphone al di fuori della Cina,” che, secondo le varie società di consulenza dati, tra cui Counterpoint Research, equivalgono a circa la metà del suo [fatturato] totale.

Non stupisce quindi che le azioni di Huawei stiano crollando al ritmo più veloce mai registrato …

… dal momento che i creditori esteri dell’azienda fuggono per motivi di fondo, sia perchè si prevede che il flusso di cassa della società possa subire un tracollo, sia per il timore che potrebbero essere costretti a liquidare tutti i titoli della società di telecomunicazioni cinese.

Il capo della strategia azionaria di Saxo Bank, Peter Garnry, ha detto che la mossa di Google è stata “il segnale di partenza di una guerra fredda tecnologica,” aggiungendo: “Ciò a cui stiamo assistendo è una potenziale riconfigurazione del commercio globale.” Anche se, in modo ironico, lo stratega crede che “le società statunitensi con una significativa esposizione delle entrate che dipendono dalla Grande Cina (la parte continentale più Hong Kong) sono quelle che si trovano ad affrontare il maggior rischio di ogni ulteriore escalation della guerra commerciale.”

Se Garnry ha ragione, aspettatevi che la Cina faccia tutto quanto in suo potere per rispondere, colpendo gli Stati Uniti dove fa più male: la vendita e la produzione di iPhone. Possiamo solo chiederci se Tim Cook si farà trovare impreparato come Huawei, quando la Cina bloccherà non solo la vendita degli iPhone e delle relative applicazioni sul proprio continente, ma impedirà anche l’assemblaggio degli iPhone per il prossimo futuro …

Tyler Durden

Fonte: zerohedge.com
Link: https://www.zerohedge.com/news/2019-05-20/after-hammer-blow-google-paralyzed-huawei-scrambles-develop-its-own-os
20.05.2019
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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