Una superpotenza che sa solo mettere sanzioni è destinata a perdere il proprio status

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Moon of Alabama
moonofalabama.org

Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato ieri alla riunione annuale del Valdai Discussion Club, a Sochi. Un video con la traduzione in inglese ed estratti della trascrizione sono qui.

Per quanto riguarda il sistema globale, Putin ha fatto un interessante confronto storico:

nel diciannovesimo secolo ci si riferiva ad un “concerto di poteri.” È giunto il momento di parlare in termini di un “concerto” globale di modelli di sviluppo, interessi, culture e tradizioni, dove il suono di ogni strumento è cruciale, inestricabile e prezioso e dove la musica deve essere suonata in modo armonioso, piuttosto che con note dissonanti e cacofoniche. È fondamentale considerare le opinioni e gli interessi di tutti i partecipanti alla vita internazionale. Permettetemi di ribadirlo: relazioni di vero e reciproco rispetto, pragmatiche e, di conseguenza, solide possono essere costruite solo tra stati indipendenti e sovrani.

La Russia è sinceramente impegnata in questo approccio e persegue un’agenda positiva.

Il Concerto d’Europa era stato l’equilibrio del sistema di potere tra il 1815 e il 1848 e dal 1871 al 1914:

Una prima fase del Concerto d’Europa, noto come Sistema Congressuale o Sistema di Vienna, dopo il Congresso di Vienna (1814-1815), era stata dominata da cinque grandi potenze europee: Prussia, Russia, Gran Bretagna, Francia e Austria. […] Con le Rivoluzioni del 1848, il sistema di Vienna era crollato e, nonostante le ribellioni repubblicane fossero state tenute sotto controllo, era iniziata un’era di nazionalismi che era culminata con le unificazioni dell’Italia (ad opera del Regno di Sardegna) e della Germania (dalla Prussia) nel 1871. Il cancelliere tedesco Otto von Bismarck aveva ricreato il Concerto d’Europa per evitare che i conflitti futuri si trasformassero in nuove guerre. Questo concerto rivitalizzato comprendeva Francia, Gran Bretagna, Austria, Russia ed Italia, con la Germania come principale potenza continentale economica e militare.

Il concerto di Bismark aveva mantenuto la pace, in un’Europa solitamente bellicosa, per 43 anni. Se Putin vuole essere il nuovo Bismarck, mi trova perfettamente d’accordo.

Putin ha anche fatto un annuncio decisamente straordinario:

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che Mosca sta aiutando la Cina a realizzare un sistema per il rilevamento del lancio di missili balistici.

Dalla Guerra Fredda in poi, solo Stati Uniti e Russia hanno avuto tali sistemi, che utilizzano una serie di radar terrestri e satelliti spaziali. Questi sistemi consentono l’individuazione tempestiva dei missili balistici intercontinentali.

Intervenendo ad una conferenza di affari internazionali tenutasi a Mosca giovedì, Putin ha affermato che la Russia ha aiutato la Cina a sviluppare un tale sistema. Ha aggiunto che “questo è un intervento molto serio, che migliorerà radicalmente le capacità difensive della Cina.”

La sua dichiarazione ha messo in evidenza un nuovo grado di cooperazione militare tra i due ex rivali comunisti che hanno sviluppato legami politici e militari sempre più stretti, mentre Pechino e Washington sono impegnate in una guerra commerciale.

Questa è una cosa positiva sia per la Cina che per la Russia. La Cina ha un bisogno immediato di un tale sistema perché gli Stati Uniti stanno assumendo una posizione sempre più bellicosa nei suoi confronti.

Gli Stati Uniti hanno abbandonato il Trattato sulle Forze Nucleari a Medio Raggio con la Russia per assemblare una forza missilistica nucleare nell’Asia meridionale puntata contro la Cina. Ora sono alla ricerca di paesi asiatici in cui poter dispiegare queste armi. La Cina sta usando la sua potenza economica per impedirlo, ma esiste la possibilità che gli Stati Uniti possano avere successo nei loro tentativi.

Anche se la Cina dispone di armi efficaci e può difendersi da un attacco su scala ridotta, gli Stati Uniti hanno circa 20 volte più testate nucleari della Cina. Potrebbero usarle in un primo, travolgente attacco per decapitare e distruggere lo stato cinese. Un sistema di allerta precoce darebbe alla Cina abbastanza tempo per rilevare un simile attacco e per lanciare il proprio deterrente nucleare contro gli Stati Uniti. Questi sistemi di rilevamento precoce annullerebbero quindi la possibilità che gli USA possano attaccare per primi con successo [first strike capability].

Negli ultimi due anni, Russia e Cina hanno entrambe ammesso di essere dotate di missili ipersonici. Attualmente, gli Stati Uniti non hanno armi del genere, né sistemi difensivi in grado di proteggerli da esse.

La Russia è stata abbastanza intelligente da averli sviluppati entrambi: armamenti offensivi super veloci e sistemi difensivi contro di essi. Via Andrei Martyanov, veniamo a conoscenza di una recente notizia di agenzia della stampa russa:

Gli equipaggi di alcune batterie di S-400, nella regione di Astrakhan, hanno eseguito manovre di combattimento contro missili ipersonici “Favorit PM” e hanno distrutto tutti i bersagli. La notizia è stata data dal servizio stampa del Distretto Militare Occidentale. Gli equipaggi delle batterie di S-400 provenivano dalle unità di difesa aerea dell’esercito di Leningrado e della difesa aerea del Distretto Militare Occidentale.

E cosa sono questi missili ipersonici “Favorit PM“? Molto semplicemente, sono una versione modernizzata del sistema S-300P, che consente al lanciatore l’utilizzo missili del tipo 5V55 senza testata esplosiva, in grado di rientrare in atmosfera con volo manovrato a velocità di Mach 6 (oltre 7.000 chilometri all’ora ). Questi sono veri e propri bersagli missilistici iper-sonici e, evidentemente (e non ho alcun motivo di dubitarne), l’S-400 sembra non abbia avuto problemi ad abbatterli.

Oltre al sistema di preallarme missilistico, la Cina vorrà anche avere questo sistema di difesa aerea e missilistica allo stato dell’arte. La Russia lo offrirà ad un prezzo ragionevole.

Il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov aveva parlato il giorno prima di Putin. Il suo discorso e la sua conferenza stampa sono qui. Il discorso riguardava principalmente il Medio Oriente e Lavrov era piuttosto arrabbiato, mentre passava in rassegna la lunga lista dei peccati statunitensi nella regione, ed oltre. Ci sono state anche alcune osservazioni interessanti su Turchia, Siria e Ucraina. Il passaggio più stimolante è stata la sua risposta ad una domanda sulle sanzioni degli Stati Uniti contro la Russia, che alcuni senatori vorrebbero ulteriormente incrementare. Lavrov ha detto:

Ho sentito dire che Marco Rubio e Ben Cardin sono due noti membri del Congresso USA con mentalità anti-russa. Non penso la cosa implichi una qualche loro lungimiranza. Coloro che hanno un’opinione più o meno politicamente matura della situazione avrebbero dovuto capire già da molto tempo che le sanzioni non funzionano nel modo previsto. Credo che non funzioneranno mai. Noi disponiamo di una grande estensione di territorio e delle sue ricchezze, che ci sono state conferite da Dio e dai nostri antenati, abbiamo un sentimento di dignità personale e abbiamo anche un esercito. Questa combinazione ci rende molto fiduciosi. Spero che lo sviluppo economico e tutti gli investimenti che sono stati fatti e continuano ad essere fatti ci ripaghino anche nel prossimo futuro.

Gli Stati Uniti amano comminare sanzioni a destra e a manca e l’amministrazione Trump ha aumentato il loro utilizzo. Ma le sanzioni, specialmente quelle unilaterali, non funzionano. Gli Stati Uniti non l’hanno riconosciuto perché non hanno mai verificato se le loro sanzioni avessero conseguito i loro obiettivi. Un recente rapporto del Government Accountability Office (GAO) ha rilevato:

I Dipartimenti del Tesoro, Stato e Commercio intraprendono ciascuno  sforzi per valutare gli impatti di specifiche sanzioni sugli obiettivi di tali sanzioni. […] Tuttavia, i funzionari delle suddette agenzie hanno citato diverse difficoltà nel valutare l’efficacia delle sanzioni nel raggiungere gli obiettivi politici importanti degli Stati Uniti, comprese le sfide nell’isolare l’effetto delle sanzioni da altri fattori e dal cambiamento degli obiettivi di politica estera. Secondo i funzionari del Tesoro, dello Stato e del Commercio, le loro agenzie non hanno effettuato tali valutazioni in proprio.

Gli Stati Uniti continuano a sanzionare ma non hanno mai verificato se le sanzioni servano allo scopo previsto. Gli sforzi per sanzionare la Russia hanno sicuramente causato alcune conseguenze indesiderate. Sono il motivo per cui l’alleanza tra Cina e Russia si approfondisce ogni giorno che passa. Gli Stati Uniti hanno l’enorme privilegio di avere la propria valuta utilizzata come riserva internazionale. Le sanzioni sulle transazioni in dollari statunitensi sono il motivo per cui gli Stati Uniti ora lo stanno perdendo:

La Rosneft russa ha impostato l’euro come valuta di default per tutti i suoi nuovi contratti di esportazione, inclusi petrolio greggio, prodotti petroliferi, petrolchimici e gas di petrolio liquefatto, come da capitolato d’oneri.

L’abbandono del dollaro americano, avvenuto a settembre secondo i documenti di gara pubblicati sul sito Web di Rosneft, è destinato a ridurre la vulnerabilità dell’impresa statale nei confronti di potenziali nuove sanzioni statunitensi.

Washington aveva minacciato di imporre sanzioni a Rosneft per le sue operazioni in Venezuela, una mossa che, secondo Rosneft, sarebbe illegale.

L’Iran ha compiuto passi simili. Ora vende petrolio a Cina e India in entrambe le valute locali. Altri paesi sicuramente impareranno da questa situazione ed inizieranno ad usare anche altre valute per i loro acquisti di energia. Man mano che le transazioni in dollari diminuiranno, si inizieranno anche ad utilizzare altre valute come riserva.

Ma gli Stati Uniti non stanno perdendo il loro status di unica superpotenza finanziaria a causa di ciò che Cina, Russia o Iran hanno fatto o stanno facendo. Lo stanno perdendo perché hanno commesso troppi errori.

Ne trarranno vantaggio gli Stati che, come la Russia, hanno fatto bene i compiti a casa.

Moon of Alabama

Fonte: moonofalabama.org
Link: https://www.moonofalabama.org/2019/10/how-an-ever-sanctioning-superpower-is-losing-its-status.html#more
04.10.2019
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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