L’Europa è stata avvertita. Qualsiasi uso di leve monetarie per mantenere basso il tasso di cambio dell’euro sarà considerato una provocazione da parte dell’amministrazione Trump.
Altri tagli dei tassi di interesse che ne riducano il valore di mezzo punto percentuale o più verranno trattati l’attenzione che si deve dare alle manipolazioni valutarie. Una ripresa del quantitative easing sarà considerata come politica di svalutazione sotto mentite spoglie, come del resto è, visto che il denaro va a comprare i titoli globali e fa scendere il valore dell’euro.
La Bank for International Settlements dice che, tra il 2014 e il 2017, grazie al Q.E. sono arrivati a Londra 300 miliardi di euro dai finanziamenti europei .
Se la BCE dovesse copiare la Banca Nazionale Svizzera e cominciasse a accumulare direttamente asset esteri, per mettere un freno alle spinte al rialzo della valuta, l’Europa dovrà prepararsi a qualche ritorsione.
Se gli svizzeri riusciranno ancora per molto a farla franca con questa loro politica è una questione aperta. La BNS ha partecipazioni estere per $ 760 miliardi – quasi il 120% del PIL – e possiede azioni di Apple, di Microsoft, Amazon, Facebook ed Exxon.
E dato che l’economia globale sta vacillando, stiamo entrando nella prossima fase della guerra valutaria e la lotta sarà dura, data la scarsa domanda globale.
Quello che colpisce dei tweet di Donald Trump contro la BCE, inviati questa settimana, è la rapidità con cui ha preso atto del significato della piroetta politica che ha fatto Mario Draghi a Sintra – già soprannominata dai mercati obbligazionari “whatever it takes II” – e con quanta rapidità ha mandato il suo commento:
Mario Draghi just announced more stimulus could come, which immediately dropped the Euro against the Dollar, making it unfairly easier for them to compete against the USA. They have been getting away with this for years, along with China and others.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) June 18, 2019