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La Redazione

 

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Il mondo post-coronavirus

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A cura di Rosanna
Il 20 Maggio 2020
1180 Views

Di Aleksandr Loseve e Andrey Ilnitsky

stalkerzone.org

L’Occidente è in una profonda crisi esistenziale. La globalizzazione sta andando a rotoli e il collasso delle risorse per le principali economie mondiali si sta facendo più chiaro.

Il mondo in stile americano, in cui il dollaro è il principale prodotto realizzato dagli Stati Uniti per l’esportazione, ha affrontato l’esaurimento del modello di sviluppo e ha accumulato enormi debiti, il cui volume totale ha già raggiunto il 320% del PIL globale. Il più importante filosofo e sociologo dei tempi moderni Zygmunt Bauman ha profetizzato già nel 2017: “Il sogno dell’uomo occidentale di una ‘vita migliore’ ha posto fine al suo connubio paradisiaco con il futuro. E nel processo di separazione il sogno è stato anche trasformato in merce, lanciato nei mercati di consumo e vilmente spogliato, privandolo di qualsiasi significato etico.”

Per il cittadino occidentale, il domani non sarà più un mondo da sogno, ma piuttosto un mondo di incertezza, un mondo di crescente ansia, conflitto e ingiustizia. C’è un forte indebolimento dell’attrattiva della politica americana e della civiltà occidentale nel suo insieme.

La pandemia ha chiaramente dimostrato i valori effimeri che sono stati presentati al mondo per decenni come baluardo della civiltà occidentale, come modello di sviluppo per tutta l’umanità. Durante il mese della pandemia, l'”Europa unita” si è disintegrata in Paesi isolati, ognuno dei quali è rimasto solo con sé stesso a combattere l’infezione da coronavirus.

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Lo stesso dice Tiberio Graziani, famoso politologo italiano, analista e Presidente dell’Istituto internazionale Vision & Global Trends: “Sono estremamente preoccupato e deluso per la scarsa solidarietà dimostrata dall’Unione Europea, nonché per il suo ritardo nella pianificazione dell’assistenza a Paesi membri come l’Italia e la Spagna … L’attuale pandemia ha messo in luce la fragilità degli Stati, almeno quelli occidentali, e la loro subordinazione ai proprietari di grandi infrastrutture e società digitali sovranazionali …”

Il baluardo della democrazia e l’egemone della politica mondiale USA è semplicemente crollato nell’abisso di COVID-19, incapace di contenerlo o affrontarlo efficacemente. E questa non è una situazione, ma una crisi sistemica dello Stato americano. Già 10 anni fa analisti militari americani accorti e coscienziosi scrissero: “Ciò [strategia di sicurezza nazionale – ndr] non risponde a una domanda fondamentale che sempre più Americani pongono. Quale direzione stanno prendendo gli Stati Uniti nel mondo? Le nostre strade e i nostri ponti che crollano riflettono il crollo della fiducia in sé stessi. Le nostre strade e i nostri ponti fatiscenti riflettono una sicurezza di sé fatiscente. I nostri riformatori dell’istruzione sembrano spesso disperare di poter istruire efficacemente le nuove generazioni all’economia del 21° secolo. Il nostro sistema sanitario è sempre più indietro rispetto a quello di altre nazioni sviluppate …”

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Questo è un estratto del lavoro fondamentale “A National Strategic Narrative”, pubblicato nel 2011 con la firma “Mr. Y”. Questo lavoro ha determinato in gran parte l’ideologia della concezione di Trump, il quale oggi sta cercando di salvare gli Stati Uniti dalle “bolle a rischio esplosione” del sistema finanziario e socio-economico che ha ereditato dai Democratici. La sualotta, tuttavia, è piuttosto infruttuosa, il che aumenta solo la probabilità di attuare uno scenario di ricerca di nemici esterni responsabili degli attuali problemi degli Americani.

I nemici sono già stati effettivamente nominati: prima di tutto la Cina, poi la Russia e un certo numero di Paesi canaglia. E questo rende inevitabile una nuova guerra fredda e i rischi geopolitici aumenteranno solamente.

Sulla base delle dichiarazioni dei politici americani e delle relazioni dei think tank, diventa chiaro che gli Stati Uniti cercheranno di costruire un nuovo ordine mondiale post-virale e, di fatto, una nuova globalizzazione nello scontro con Cina e Russia, usando i principi e le strategie testate nel tempo della guerra fredda del 20° secolo. L’ideologia enfatizzerà la “demonizzazione” di Cina, Russia e altri Paesi che rifiuteranno di integrarsi volontariamente nel nuovo ordine mondiale.

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Le tensioni sono in aumento, solo parzialmente mimetizzate da un’operazione globale chiamata “Coronavirus”. La situazione per alcuni aspetti assomiglia all'”Allarme di guerra del 1927″, quando i rischi di una nuova guerra e il livello di minaccia per l’esistenza stessa dell’URSS hanno iniziato ad aumentare drasticamente. Ricordiamo che il 27 maggio 1927 il governo conservatore inglese ha annunciato la fine delle relazioni diplomatiche e commerciali con l’URSS. La probabilità di entrare in guerra con l’intero “ambiente capitalistico” è cresciuta fino a un punto critico. Fu allora che la leadership politica dell’Unione Sovietica ha deciso di cessare la NEP [n.d.T. Novaja Ėkonomičeskaja Politika] e passare all’industrializzazione forzata e alla modernizzazione dell’economia, delle forze armate e della scienza nazionale, avviando programmi con piani quinquennali.

Le somiglianze sono più che evidenti.

L’Occidente considera ancora la Russia un nemico. All’inizio del 2019, il centro di ricerca strategica americano RAND Corporation ha pubblicato un rapporto eccezionale in termini di cinismo e franchezza:“Russia’s Hostile Measures in Europe. Understanding the Threat”

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La Russia è accusata della sua stessa esistenza, della sua cultura, economia, commercio, legami con i connazionali e valori morali e religiosi. Il rapporto afferma che gli Stati Uniti (esercito e governo) dovrebbero prepararsi per una vasta gamma di conflitti con la Russia. Secondo gli analisti di RAND Corporation, entro il 2023 una nuova forma di guerra – la guerra sociale virtuale – sarà concettualizzata come un meccanismo per minare la sovranità e la distruzione degli Stati senza ricorrere all’azione militare. I metodi di questa guerra sono molto sofisticati. Questi includono sanzioni politiche e operazioni segrete volte a stabilire quinte colonne attive all’interno del Paese target, inclusa la capacità di attingere alle risorse della diaspora o delle comunità etnicamente connesse. E l’uso di attacchi informatici più sofisticati, tra cui, ad esempio, uccisioni mirate di opinion leader dell’opposizione con droni o armi mediche e biologiche personalizzate. Le tecnologie di Intelligenza Artificiale sono utilizzate attivamente nella sfera filantropica.

È così che gli analisti americani immaginano le guerre ibride nel prossimo futuro. E questo futuro sta arrivando. Ricordate l’omicidio del Comandante militare iraniano (!) Soleimani in Iraq (!) da parte di un drone da combattimento americano (!) – un vero e proprio programma d’informazione e virale che “stravolge il mondo”!

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Ricordatevi che ci sono 65 bio-laboratori segreti americani nello spazio dell’ex Unione Sovietica – proprio lungo i nostri confini [n.d.T. Russia] – 15 dei quali sono in Ucraina, 12 in Armenia, 15 in Georgia, 4 in Kazakistan, 4 in Tagikistan – sono ovunque! Che cosa stanno sviluppando lì, a cosa si stanno preparando, perché i laboratori non avevano un posto nei loro nativi Stati Uniti?!

Questo è più che inquietante ed è stupido ignorare queste problematiche.

Quindi, sperate per il meglio e preparatevi al peggio: le sanzioni non verranno revocate; la pressione esercitata sulla Russia aumenterà; la quinta colonna, sponsorizzata dall’esterno, si rafforzerà; sorgeranno nuove sfere di contrapposizione: spazio economico, ambiente informativo, cyberspazio, Intelligenza Artificiale, spazio, ecologia, così come l’Artico, l’Antartide, l’Africa e altre zone di scontro per le risorse in esaurimento del pianeta.

Tali problematiche devono essere affrontate dalla nuova industrializzazione e dallo sviluppo accelerato della scienza e della tecnologia interna, simile all’era dei primi piani quinquennali, senza i quali l’URSS non avrebbe avuto alcuna possibilità di vincere la guerra.

Le sfide e i pericoli emergenti di una nuova competizione globale richiedono una forte economia in Russia, basata sulle proprie moderne tecnologie. Finora, la presenza di armi nucleari ha tenuto le potenze mondiali lontane dai conflitti militari, ma non esclude uno scontro acuto in tutte le altre aree.

Il Presidente Putin, nel gennaio 2020, ancor prima della Coronacrisi, ha invitato i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a lavorare sulle basi per il futuro dell’ordine mondiale. Solo i Paesi con un potenziale comparabile possono negoziare nuove regole del gioco e nessuno negozierà con i deboli. Esistono molte insidie e rischi in termini di tali accordi: il Coronavirus è solo il più evidente di essi.

Il mondo unipolare è un ricordo del passato. La nuova configurazione spaziale e politica della parte significativa, dal punto di vista economico e militare, si baserà sull’equilibrio globale del potere, e avviando un processo di negoziazione relativo al futuro ordine mondiale è necessario aumentare costantemente il peso della Russia in questo equilibrio.

 

Aleksandr Losev (Membro del Presidio del Consiglio per la Politica Estera e di Difesa) Andrey Ilnitsky (Consigliere del Ministro della Difesa della Federazione Russa)

02.05.2020 

Fonte: https://www.stalkerzone.org/ 

Linkhttps://www.stalkerzone.org/the-post-coronavirus-world/

 

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

 

 

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