Supermercati che iniziano a svuotarsi, centinaia di migliaia di persone che si recano a Parliament Hill: i media ufficiali non gli danno troppo spazio, e annunciano a Ottawa un’ondata di freddo mai vista prima, ma i cinquantamila camionisti del Freedom Convoy continuano la loro avanzata verso la capitale, e i loro sostenitori diventano sempre di più.
“Pochi rumorosi di estrema destra”, li ha chiamati Omar Alghabara, ministro dei trasporti, minimizzando anche i danni all’approvvigionamento delle città, mentre il premier Justin Trudeau, ricordato da un camionista come “lo Young Global Leader del World Economic Forum nominato primo ministro”, in linea appunto con le politiche di Davos, li definisce terroristi. Certo, difendere il proprio lavoro, i propri figli e il proprio corpo è da terroristi, mentre affamare, avvelenare, e terrorizzare un popolo è da Young Global Leader, come anche tracciare e archiviare in segreto i dati della sua posizione satellitare.
A perdere il lavoro, secondo le stime del governo, saranno il 15% dei trasportatori canadesi, quelli che hanno riacceso la speranza di tutti i resistenti della nazione con l’iniziativa Truckers For Freedom. Ma la lunga marcia verso Ottawa è il primo vero evento storico della resistenza canadese alla dittatura sanitaria, quello che sta unendo il popolo intorno a una causa, come hanno dimostrato i 4,5 milioni di dollari a cui è arrivata in due giorni la campagna di sostegno al Freedom Convoy, prontamente bloccati dalla piattaforma GoFundMe in aperto e malcelato boicottaggio.
Il Convoglio della Libertà sta mostrando al mondo la via della lotta aperta: blocco dell’economia e presidio sulla collina del Parlamento. Il giovane di bottega di Schwab, il giovane gender free e anticattolico Justin Trudeau, fabbricato per la serie “giovanotti rampanti faccia-da-culo” insieme a Macron, presto, se non l’ha già fatto, dovrà chiamare lo zio Klaus.
MDM 26/01/2022
Fonte https://dailyexpose.uk/2022/01/26/truckers-protest-could-be-the-downfall-of-justin-trudeau/