Ray McGovern
consortiumnews.com
La verità è riuscita ad arrivare fino a coloro che non riuscivano a capire come mai un editore fosse finito in una prigione di massima sicurezza a Londra, con un biglietto di estradizione di sola andata per un tribunale statunitense e la prospettiva di passare il resto della sua vita dietro le sbarre.
Uno dei principali canali televisivi tedeschi (ZDF) ha trasmesso, mercoledì in prima serata, un servizio giornalistico in due segmenti in cui si denunciavano le autorità svedesi per aver “inventato” le accuse di stupro a carico di Julian Assange.
Fino a ieri sera, la maggior parte dei Tedeschi, così come gli altri consumatori dei “principali media” europei, non aveva idea del trucco che aveva fatto cadere Assange in una ragnatela quasi certamente progettata dagli Stati Uniti e tessuta da stati vassalli complici, come la Svezia, la Gran Bretagna e, infine, l’Ecuador.
ZDF ha squarciato quella tela intervistando il relatore delle Nazioni Unite sulla Tortura, Nils Melzer. Un segmento del programma di ZDF “Heute Sendung” (in tedesco) è particolarmente significativo, in particolare dal minuto 13:00 a 15:30. Il secondo segmento di ZDF è “Heute Journal” (minuti 25:49-30: 19).
Entrambi i servizi di ZDF riportano l’intervista di Melzer, che parla liberamente, con minime interruzioni o commenti da parte dell’intervistatore, in modo che siano le sue scoperte a testimoniare come le accuse contro Assange fossero state “inventate” e manipolate unicamente per tenerlo prigioniero.
L’infamante sospetto, che aveva indotto molti, e inizialmente anche Melzer, a credere che Assange fosse uno stupratore (una collaudata tecnica diffamatoria tipica delle azioni sotto copertura) era stato particolarmente efficace. Gli Svedesi però non lo avevano mai accusato formalmente di stupro, o di alcun altro crimine. ZDF ha reso pubblici alcuni dei documenti scoperti da Melzer che mostrano come le accuse sessuali fossero state “inventate,” proprio come le prove delle armi di distruzione di massa prima dell’attacco all’Iraq.
Melzer aveva precedentemente ammesso di essere stato talmente fuorviato dal modo in cui i media avevano dipinto Assange che, all’inizio, era stato riluttante ad indagare sul suo caso. Ecco cosa aveva scritto Melzer lo scorso anno in una conferenza stampa in occasione della Giornata Internazionale a Sostegno delle Vittime della Tortura, il 26 giugno.
Nessun mediamainstream potrebbe stamparlo o pubblicarlo. Medium.com lo ha pubblicato sotto il titolo “Demasking the Torture of Julian Assange.”
Eccone alcuni estratti:
“Certamente, mi ero chiesto se Assange fosse un narcisista egoista che andava tutto il giorno in skateboard nell’ambasciata ecuadoriana imbrattando i muri con le proprie feci. Bene, tutto quello che avevo appreso dal personale dell’ambasciata è che gli inevitabili inconvenienti della sua sistemazione nei loro uffici erano stati gestiti con rispetto e considerazione reciproci.
Tutto questo era cambiato solo dopo l’elezione del presidente Moreno, quando [il personale dell’ambasciata] era stato improvvisamente incaricato di trovare sbavature nella condotta di Assange e, non riuscendo a trovare nulla, era stato rapidamente sostituito. Il presidente si era persino preso la responsabilità di comunicare al mondo i suoi pettegolezzi e di privare personalmente Assange del suo diritto di asilo e della sua cittadinanza, senza alcun procedimento legale.
Alla fine, mi ero reso conto di essere stato accecato dalla propaganda e che Assange era stato sistematicamente calunniato per distogliere l’attenzione dai crimini da lui resi pubblici. ” (Enfasi aggiunta).
Melzer aveva terminato il suo editoriale con questo cupo avvertimento:
“... Non si tratta solo di proteggere Assange, ma anche di evitare un precedente che potrebbe segnare la fine della democrazia occidentale. Per la prima volta, dire la verità è diventato un crimine e, mentre i potenti godono dell’impunità, potrebbe essere troppo tardi per correggere la rotta. Avremo consegnato la nostra voce alla censura e il nostro destino ad una tirannia senza freni.” (Enfasi aggiunta.)
Gli instancabili sforzi di Melzer nel denunciare i soprusi patiti da Assange, compresa la”tortura psicologica,” avevano avuto scarso successo, prima che la ZDF tedesca trasmettesse il servizio su di lui. Questa è di gran lunga la migliore intervista di Melzer su Assange (in tedesco).
L’opposizione all’estradizione di Assange negli Stati Uniti sta diventando sempre più diffusa. Un’altra folata di vento favorevole ad Assange è arrivata la scorsa settimana, quando l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) ha chiesto il rilascio immediato di Assange, ponendo fine ad anni di silenzio da parte di questa istituzione europea.
Resta comunque una dura lotta per indurre gli Inglesi a ripensare al coraggio di quei nobili che, 800 anni fa, avevano strappato la Magna Carta a Re Giovanni.
Ray McGovern
Fonte: consortiumnews.com
Link: https://consortiumnews.com/2020/02/06/ray-mcgovern-german-tv-exposes-the-lies-that-entrapped-julian-assange/
06.02.2020