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La Redazione

 

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Parlaci, Dudù Secondo

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A cura di Davide
Il 8 Novembre 2018
140 Views

DI CARLO BERTANI

carlobertani.blogspot.com

Caro Dudù Secondo,

ma lo sei o lo fai? Se lo fai, devi essere Machiavelli in persona – e ci spiegherai l’arcano – se non lo sei, posso tranquillamente sostenere che stai portando il tuo partito alla rovina. Smettila di comparire nei tuoi teatrini di Facebook: la politica, quella vera, si fa con gli atti, non con le parole. Impara da Dudù Primo. Che di atti – ossia leggi – ne sta portando avanti mentre tu, con la scusa “che l’accordo si trova sempre” non porti a casa nulla. E, la gente che ti ha votato, sta cominciando a capire che siete dei bravi guaglioni, onesti, rispettosi…ma…lo capisci che la politica è anche carne e sangue?

Non so perché abbiano deciso di metterti il M5S in mano: senz’altro sei una persona riflessiva, hai buone capacità di dialogo, sei accomodante…ma ti mancano quelle due cosette che stanno in basso e che, a volte, si fanno sentire per la loro precipua specificità. Che si sia donne o uomini, non fa differenza. In politica, ovvio.

Finché si tratta di qualche decimale nei sondaggi, non è questo che importa: sappiamo entrambi che i sondaggi sono tendenze, non voti. Quelli, si conquistano in campagna elettorale.

Il caso, gravissimo, si è verificato durante le votazioni sulla legittima difesa – che Dudù Primo ha portato a casa adesso, subito, non fra un anno – vale a dire che cinque parlamentari M5S sono usciti con motivazioni valide. Saranno deferiti ai probiviri? Fai pure, ma il dado politico è tratto, ugualmente.

Dentro al tuo partito c’è una fronda: li eliminerete subito? Benissimo, anzi, malissimo perché sono solo la punta dell’iceberg. Eliminarli non risolverebbe il problema, anzi.

Quando capitano cose come queste, te lo dice uno che la politica l’ha seguita per decenni, significa che i parlamentari “ribelli” non seguono più le direttive politiche del partito, perché si rendono conto che qualcosa non va.

Forse, se tu avessi chiarito che si trattava di uno scambio – a voi la legittima difesa, a noi la prescrizione – probabilmente avrebbero capito ma, quando i tuoi “amici” ti prendono pure in giro, dicendo che c’è la Champion’s League…beh, qualcosa dovrebbe muoversi là sotto. No, non s’è mosso. Lo scambio, in politica, si può comprendere, il lasciar correre quando si è i 2/3 della coalizione, si capisce un po’ meno.

In effetti, vi siete persi. Pensate che la gente, quella che ha creduto in voi, abbia concesso un credito illimitato: non è così. E’ stata una lunga “traversata del deserto” quella del M5S, ed i favori che s’è guadagnata non sono così instabili come quelli degli altri partiti. Però, se continua così a farsi mettere alla berlina…

Si tratta di un governo innaturale, nel quale i due “azionisti” hanno una formazione politica molto diversa. Numeri alla mano, era l’unico governo possibile, ma a patto di rispettare gli accordi. Invece, vi hanno abbindolati come dei pollastri. E da un po’ che la cosa va avanti: troppo, ed il vostro elettorato se n’è accorto.

Dimmi una cosa, Dudù Secondo: quando Berlusconi, nel 2005, capì che s’avvicinavano dei “pericoli” giudiziari, meditò di riformare la giustizia penale? Manco per idea. Diede due dritte ai suoi avvocati/parlamentari i quali, in quattro e quattr’otto, trovarono un tal Cirielli che presentò una legge che, in definitiva, serviva al Capo. E finita lì. Mica la posticiparono di un anno: un anno dopo – guarda a caso – ci sarebbe stato un altro governo.

Ma davvero credi che fra un anno voi porterete in aula la legge, rifarete la normativa di procedura penale, e – dopo un altro po’ – magari nel 2020-21, sarà legge dello Stato? Quando si perdono certi treni, poi, i binari restano deserti.

Anche il grande Reddito di Cittadinanza – divenuto, col trascorrere del tempo, un modesto assegno di disoccupazione che devi proprio essere alla frutta per riceverlo – è oramai derubricato a dopo la legge di Bilancio. A quando? “Nei primi mesi dell’anno”. Sì…alle Idi di Marzo.

A ben vedere, vi siete un po’ fregati da soli e gli altri vi hanno lasciato fare.

Tu sei diventato il dux del Lavoro e dello Sviluppo Economico, più vicepresidente. Okay. Fico è stato “dirottato” alla presidenza della Camera – ruolo di grande importanza, per carità – ma tagliato fuori dal gioco politico. L’altro compare è scomparso nelle brume tropicali sudamericane: ogni tanto la spara grossa (e, a volte, giusta)…ma gli rispondono di farsi gli affari suoi, che tanto non conta una mazza.

Giulia Grillo è medico: alla Sanità. Toninelli è finito nel guazzabuglio di strade, ponti, TAV, TAP, e pure TAMerlani cinesi con le loro navi che sembrano un castello di…container. Ah, Toninelli: i monconi del ponte sono sempre lì, che guardano Genova. Non doveva esserci un ponte nuovo già nel 2019? Sarebbe ora di muoversi… Chi rimane?

Bonafede, che ha fatto la gioiosa promessa d’eliminare quella prescrizione grazie alla quale, chi ha un po’ di soldi, riesce a procrastinare ad libitum la durata dei processi. Poi, incassata la prescrizione del reato, si lamenta per le lungaggini della Magistratura. Che la Magistratura non sia una gazzella, nell’incedere dei processi, lo sappiamo bene, però non è allontanando di anni una riforma sacrosanta – anzi, continuando a permettere la licenza di rubare – che si risolvono i problemi. E andiamo avanti.

Il grande Fioramonti, l’economista del Sudafrica, che fine ha fatto? Fa il sottosegretario di un professore di Ginnastica: ci giochiamo qualcosa che farà, anche il ginnasta, una bella riforma della maturità?

Non mi vengono in mente altri: c’è qualcuno nel grande M5S? Nella prima forza politica del Paese? Toc-toc: c’è qualcuno?

Qualcuno c’è…eh…l’ho sempre detto che per capire la politica bisogna guardare al calcio…nel ruolo di playmaker, Dudù Primo ha messo l’uomo giusto.

Conte è un parvenu della politica: sarà anche bravo, nessuno lo discute ma, da come parla, si capisce subito che il “Palazzo” non lo conosce. E chi gli mettiamo accanto?

Una bella sfinge, uno che la classe politica la conosce come le sue tasche che – ci giuriamo – nelle sue agende sui cellulari ha mille e mille nomi, di oggi, di ieri e dell’altro ieri. E, all’occorrenza, sa chiedere a chiunque un favore, un consiglio…a buon rendere, ovviamente.

E’ la persona giusta per il governo del “cambiamento” (sic!).

Bocconiano, buon conoscitore del mondo bancario, sempre parlamentare dal 1996, nominato da Napolitano fra i “saggi” che dovevano “suggerire” leggi economiche e sociali…il suo potere, la parte essoterica, è sullo Sport, sul gioco d’azzardo statale e sull’aerospaziale. E quello esoterico? Provate un po’ a capire da soli…

Giorgetti sa benissimo di giocare da una posizione di privilegio, perché gli altri sono soltanto degli umili “mediani” – per dirla con Ligabue – e il gioco diventa sempre il solito: “palla lunga e pedalare”…

Finché si tratta dei “Decreti Dignità” – bellissima enunciazione, come faceva Renzi, ma poca o nulla sostanza sul lavoro dei giovani – li lascia fare ma…quando si mettono a toccare la Giustizia, i telefoni diventano “caldi” e…qualcosa di deve pur fare, no? Si farà, fra un anno. Forse, qualcuno già ridacchia.

Caro, povero Dudù Secondo da Pomigliano, cresciuto a due passi dall’Alfa Romeo…ma come fai a non capire? Come fai a non renderti conto della tela di ragno che ti hanno avvolto attorno? Ci vorrebbe tanto a ricordare che anche Dudù Primo non è tanto ben messo?

Dudù Primo fa finta di non saperlo, che se l’altro lo capisce…eh sì, perché anche se trionfasse alle europee – che, detto fra noi, non contano una mazza: il Parlamento Europeo è stretto in una morsa di poteri e contropoteri sui quali non può far niente, altro che “nuova Europa”…che continuino a fare leggi per drizzare le banane… – anche se dovesse vincere alla guida del centro-destra “riunito” non avrebbe chanches. Berlusconi, con l’8, il 5 od il 10% sarebbe ugualmente il padrone: ma vi ricordate Dudù Primo al Quirinale, che si faceva dettare quel che diceva?!? Giocherebbe a fare l’ago della coalizione: ossia, a comandarla.

Se non fosse tragico, saremmo alle comiche: v’immaginate Berlusconi che riceve Orban, come “l’amico del suo amico”?

Poveri Dudù, forse uno più fesso dell’altro…ma che differenza fa? Per una volta che in Italia i “cafoni” avevano identificato un partito, un programma, una speranza…certo…adesso che possiamo sparare a qualcuno ci sentiamo più forti…

Cornuti e mazziati, ha da essere. Sempre.

 

Carlo Bertani

Fonte: http://carlobertani.blogspot.com

Link: http://carlobertani.blogspot.com/2018/11/parlaci-dudu-secondo.html

8.11.2018

 

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