La guerra in Ucraina segna la fine del Secolo Americano

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Mark Whitney
unz.com

La ferocia del confronto in Ucraina dimostra che stiamo parlando di molto più che del destino del regime di Kiev. È in gioco l’architettura dell’intero ordine mondiale.” Sergei Naryshkin, Direttore dell’Intelligence Estera

Ecco la riflessione del giorno sulla “valuta di riserva”: ogni dollaro USA è un assegno emesso su un conto che è scoperto di 30.000 miliardi di dollari.

È vero. La “piena fiducia e credito” del Tesoro statunitense è in gran parte un mito tenuto insieme da un quadro istituzionale che poggia su fondamenta fatte solo di sabbia. In effetti, il dollaro USA non vale la carta su cui è stampato; è un pagherò che naviga in un oceano di inchiostro rosso. L’unica cosa che impedisce all’USD di scomparire nell’etere è la fiducia dei creduloni che continuano ad accettarlo come moneta legale.

Ma perché la gente continua ad avere fiducia nel dollaro quando i suoi difetti sono noti a tutti? Dopo tutto, il debito nazionale americano di 30.000 miliardi di dollari non è certo un segreto, né lo sono gli ulteriori 9.000 miliardi di dollari accumulati nel bilancio della Fed. Si tratta di un debito occulto di cui il popolo americano è completamente all’oscuro, ma di cui è comunque responsabile.

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo esaminare come funziona il sistema e come il dollaro viene sostenuto dalle numerose istituzioni create dopo la Seconda Guerra Mondiale. Queste istituzioni hanno consentito di portare avanti la più lunga e palese truffa della storia, lo scambio di manufatti sofisticati, materie prime e forza lavoro con foglietti di carta verde con sopra dei presidenti morti. Ci si può solo meravigliare della genialità delle élite che hanno ideato questa truffa e poi l’hanno imposta alle masse di tutto il mondo senza un minimo di protesta. Naturalmente, il sistema è accompagnato da vari meccanismi applicativi che eliminano rapidamente chiunque cerchi di liberarsi dal dollaro o, Dio ci aiuti, di creare un sistema alternativo. (Basta pensare a Saddam Hussein e a Muammar Gheddafi). Ma il fatto è che – a parte il quadro istituzionale e lo spietato sterminio degli oppositori del dollaro – non c’è motivo per cui l’umanità debba rimanere legata ad una moneta che è sepolta sotto una montagna di debiti e il cui valore reale è praticamente inconoscibile.

Non è sempre stato così. C’è stato un tempo in cui il dollaro era la valuta più forte del mondo e meritava il suo posto in cima al mucchio. Dopo la Prima Guerra Mondiale, gli Stati Uniti erano i “proprietari della maggior parte dell’oro mondiale,” motivo per cui una delegazione internazionale “aveva deciso che le valute mondiali non sarebbero più state legate all’oro ma avrebbero potuto essere agganciate al dollaro statunitense, “perché il biglietto verde era, esso stesso, legato all’oro.” Ecco altre informazioni tratte da un articolo di Investopedia:

“L’accordo è noto come Accordo di Bretton Woods. Stabiliva l’autorità delle banche centrali, che avrebbero mantenuto tassi di cambio fissi tra le proprie valute e il dollaro. A loro volta, gli Stati Uniti avrebbero riscattato i dollari statunitensi in cambio di oro su richiesta….

Grazie all’Accordo di Bretton Woods, il dollaro statunitense era stato ufficialmente incoronato valuta di riserva mondiale e sostenuto dalle più grandi riserve auree del mondo. Al posto delle riserve auree, gli altri Paesi avevano accumulato riserve di dollari americani. Avendo bisogno di un luogo dove custodire i loro dollari, questi Paesi avevano iniziato ad acquistare titoli del Tesoro americano, che consideravano un deposito valutario sicuro.

La domanda di titoli del Tesoro, unita al deficit di spesa necessario per finanziare la guerra del Vietnam e i programmi interni della Great Society, aveva fatto sì che gli Stati Uniti inondassero il mercato di carta moneta….

La domanda di oro era stata tale che il presidente Richard Nixon era stato costretto ad intervenire e a svincolare il dollaro dall’oro, il che aveva portato ai tassi di cambio fluttuanti che esistono oggi. Anche se ci sono stati periodi di stagflazione, definita come alta inflazione e alta disoccupazione, il dollaro statunitense è rimasto la valuta di riserva del mondo.” (“Come il dollaro statunitense è diventato la valuta di riserva del mondo“, Investopedia)

Ma ora l’oro non c’è più e ciò che resta è un cumulo fumante di debiti. Allora, come mai il dollaro è riuscito a conservare il suo status di preminente valuta mondiale?

I sostenitori del sistema del dollaro vi diranno che è dovuto “alle dimensioni e alla forza dell’economia statunitense e al dominio dei mercati finanziari americani.” Ma è un’assurdità.

La verità è che lo status di valuta di riserva non ha nulla a che fare con “le dimensioni e la forza” dell’economia americana post-industriale da Paese del terzo mondo, orientata ai servizi e fondata su bolle speculative. Né ha nulla a che fare con la presunta sicurezza dei Buoni del Tesoro statunitensi” che, insieme al dollaro, sono la più grande truffa di Ponzi di tutti i tempi.

Il vero motivo per cui il dollaro è rimasto la prima valuta del mondo è la cartellizzazione delle Banche Centrali. Le Banche Centrali occidentali sono, di fatto, un monopolio gestito da una piccola cabala di avvoltoi che si coordinano e colludono sulla politica monetaria al fine di preservare la loro maniacale e mortifera presa sui mercati finanziari e sull’economia globale. È una mafia monetaria e, come aveva detto George Carlin: “Io e te non ne facciamo parte. Io e te non siamo nel grande club.” In conclusione: sono l’incessante manipolazione dei tassi di interesse, le indicazioni prospettiche e il Quantitative Easing (QE) che hanno mantenuto il dollaro nella sua elevata ma immeritata posizione.

Ma tutto questo sta per cambiare a causa della sconsiderata politica estera di Biden, che sta costringendo gli attori critici dell’economia globale a creare un proprio sistema alternativo. Questa è una vera tragedia per l’Occidente, che ha goduto di un secolo di estrazione continua di ricchezza dal mondo in via di sviluppo. Ora – a causa delle sanzioni economiche contro la Russia – sta emergendo un ordine completamente nuovo, in cui il dollaro sarà sostituito dalle valute nazionali (elaborate attraverso un sistema di regolamento finanziario indipendente) negli accordi commerciali bilaterali, fino a quando – più avanti nel corso dell’anno – la Russia lancerà una moneta scambiata e sostenuta da materie prime che sarà utilizzata dai partner commerciali in Asia e Africa. In Aprile, il furto delle riserve estere russe da parte di Washington aveva messo il turbo al processo in corso, ulteriormente accelerato dall’interdizione della Russia dai mercati esteri. In breve, le sanzioni e i boicottaggi economici degli Stati Uniti hanno ampliato di molti ordini di grandezza la zona senza il dollaro e hanno imposto la creazione di un nuovo ordine monetario.

Ma quanto è stupida una cosa del genere? Per decenni gli Stati Uniti hanno messo in atto una truffa in cui scambiavano la loro moneta-carta straccia per beni di valore reale (petrolio, manufatti e lavoro). (Ma ora la squadra di Biden ha eliminato del tutto questo sistema e ha diviso il mondo in campi in guerra tra loro.

Ma perché?

Per punire la Russia, è così?

Sì, è così.

Ma se è così, non avremmo dovuto cercare di capire se le sanzioni avevano funzionato, prima di cambiare incautamente il sistema?

È troppo tardi. La guerra alla Russia è iniziata e i primi risultati si stanno già facendo sentire. Basta guardare il modo in cui abbiamo distrutto la valuta russa, il rublo. È scioccante!

Ecco lo scoop tratto da un articolo della CBS:

“Il rublo russo è la valuta che ha registrato la migliore performance al mondo quest’anno.”

Due mesi dopo essere scesa a meno di un centesimo di dollaro americano in seguito alle più rapide e dure sanzioni economiche della storia moderna, la valuta russa ha messo a segno una incredibile inversione di tendenza. Da gennaio, il rublo ha recuperato il 40% rispetto al dollaro.

Normalmente, un Paese che si trova a dover affrontare sanzioni internazionali e un grande conflitto militare vedrebbe la fuga degli investitori e un costante deflusso di capitali, che provocherebbe il crollo della sua valuta….

La capacità di resistenza del rublo significa che la Russia è in parte immune alle sanzioni economiche punitive imposte dalle nazioni occidentali dopo l’invasione dell’Ucraina…” (“Il rublo russo è la valuta più forte del mondo quest’anno,” CBS News).

Cosa? Vuol dire che, dopo tutto, l’attacco al rublo non ha funzionato?

Sembra proprio di sì. Ma questo non significa che le sanzioni siano un fallimento. Oh, no. Basta guardare l’effetto che hanno avuto sulle materie prime russe. I ricavi delle esportazioni sono scesi di molto, giusto? Ecco un’altro estratto dal pezzo della CBS:

I prezzi delle materie prime sono attualmente alle stelle e, anche se il volume delle esportazioni russe è diminuito a causa degli embarghi e delle sanzioni, l’aumento dei prezzi delle materie prime compensa ampiamente questi cali,” ha dichiarato Tatiana Orlova, economista capo dei mercati emergenti presso Oxford Economics.

La Russia ricava quasi 20 miliardi di dollari al mese dalle esportazioni di energia. Dalla fine di marzo, molti acquirenti stranieri hanno aderito alla richiesta di pagare l’energia in rubli, facendo salire il valore della valuta.” (“Il rublo russo è la valuta più forte del mondo quest’anno,” CBS News)

Mi sta prendendo in giro? Vuoi dire che il rublo si sta impennando e che Putin sta rastrellando soldi sulle materie prime come non mai?

Sì, e lo stesso vale per il surplus commerciale della Russia. Date un’occhiata a questo estratto di un articolo dell’Economist:

“Le esportazioni russe… hanno tenuto sorprendentemente bene, comprese quelle dirette in Occidente. Le sanzioni permettono di continuare a vendere petrolio e gas alla maggior parte del mondo senza interruzioni. E l’impennata dei prezzi dell’energia ha incrementato ulteriormente le entrate.

Di conseguenza, gli analisti prevedono che nei prossimi mesi il surplus commerciale della Russia raggiungerà livelli record. Secondo l’IIF [Institute of International Finance], nel 2022 l’avanzo delle partite correnti, che comprende il commercio e alcuni flussi finanziari, potrebbe raggiungere i 250 miliardi di dollari (il 15% del PIL dello scorso anno), più del doppio dei 120 miliardi di dollari registrati nel 2021. Secondo Vistesen, il fatto che le sanzioni abbiano incrementato il surplus commerciale della Russia, contribuendo così a finanziare la guerra, è deludente. La signora Ribakova ritiene che l’efficacia delle sanzioni finanziarie possa aver raggiunto i suoi limiti. La decisione di inasprire le sanzioni commerciali dovrebbe seguire a breve.

Ma tali misure potrebbero richiedere tempo per avere effetto. Anche se l’UE mettesse in pratica la sua proposta di vietare il petrolio russo, l’embargo verrebbe introdotto così lentamente che le importazioni di petrolio dalla Russia quest’anno diminuirebbero solo del 19%, secondo Liam Peach della società di consulenza Capital Economics. Il pieno impatto delle sanzioni si farebbe sentire solo all’inizio del 2023, quando Putin avrà accumulato miliardi per finanziare la sua guerra.” (“La Russia è sulla buona strada per un surplus commerciale record,” The Economist)

Mi spiego meglio: le sanzioni stanno effettivamente danneggiando gli Stati Uniti e aiutando la Russia, quindi gli esperti pensano che dovremmo imporre altre sanzioni? È così?

Esattamente. Ora che ci siamo dati la zappa su un piede gli esperti pensano che sarebbe saggio sparare anche all’altro.

Sono l’unico a essere colpito dalla follia di questa politica? Guardate questo pezzo tratto da un articolo di RT:

Nel 2022, la Russia potrebbe guadagnare la cifra record di 100 miliardi di dollari dalle vendite di gas ai Paesi europei a causa del forte aumento dei prezzi dell’energia, ha riportato questa settimana il quotidiano francese Les Echos, citando gli analisti di Citibank.

Secondo il quotidiano, le entrate previste dalle vendite di gas saranno quasi il doppio rispetto all’anno scorso. L’analisi non tiene conto dei profitti derivanti dalla vendita di altre materie prime russe, come petrolio, carbone e altri minerali.

Les Echos riporta che, nonostante le sanzioni e gli avvertimenti di un embargo totale sull’energia russa, i 27 Paesi dell’UE continuano ad inviare circa 200 milioni di dollari al giorno a Gazprom“. (“I ricavi del gas russo dovrebbero toccare nuovi massimi,” RT)

Quindi i ricavi delle vendite di gas e petrolio stanno letteralmente inondando le casse di Mosca come mai prima d’ora. Nel frattempo, i prezzi dell’energia nell’UE e in America sono saliti ai massimi da 40 anni.

Riuscite a capire quanto sia controproducente questa politica?

L’UE sta sprofondando nella recessione, le catene di approvvigionamento sono state gravemente interrotte, la carenza di cibo sta lentamente emergendo e i prezzi di gas e petrolio sono alle stelle. Secondo ogni standard oggettivo, le sanzioni non solo hanno fallito, ma si sono ritorte contro di noi in modo spettacolare. Biden e la sua squadra non riescono a vedere il danno che stanno facendo? Sono completamente avulsi dalla realtà?

Immaginate se gli Ucraini usassero le nuove batterie missilistiche inviate da Biden (HIMARS) per bombardare le città della Russia? E poi?

Putin si toglierebbe i guanti e chiuderebbe immediatamente il flusso di idrocarburi verso l’Europa. Questo è ciò che accadrà se Washington continuerà a inasprire i toni. Potete scommetterci. Se l'”Operazione militare speciale” della Russia diventerà improvvisamente una guerra, le luci in Europa si spegneranno, le case cominceranno a congelare, le fabbriche si fermeranno e il continente piomberà a capofitto in una lunga e dolorosa depressione.

Qualcuno a Washington pensa a queste cose o sono tutti così ubriachi dei loro ritagli di giornale da aver perso completamente il contatto con la realtà?

Ecco altre informazioni tratte da un altro articolo di RT:

“Anche se l’Occidente collettivo continua ad insistere – contro ogni realtà osservabile – che il conflitto in Ucraina sta andando bene per Kiev, i principali media sono sempre più a disagio con la situazione sul fronte economico. Sempre più osservatori ammettono che gli embarghi imposti dagli Stati Uniti e dai loro alleati non stanno schiacciando l’economia russa, come era nelle intenzioni iniziali, ma piuttosto la loro….

La Russia sta vincendo la guerra economica,” ha dichiarato giovedì Larry Elliott, redattore economico del Guardian. “Sono passati tre mesi da quando l’Occidente ha lanciato la sua guerra economica contro la Russia, e non sta andando secondo i piani. Al contrario, le cose stanno andando davvero male,” ha scritto…

In un saggio del 30 maggio, anche l’editorialista del Guardian Simon Jenkins aveva affermato che l’embargo era fallito…

Come sottolinea Jenkins, le sanzioni hanno, di fatto, aumentato il prezzo delle esportazioni russe, come il petrolio e il grano, arricchendo così Mosca, anziché impoverirla, e lasciando gli Europei a corto di gas e gli Africani senza cibo“. (“Mentre le sanzioni non funzionano e l’avanzata della Russia continua, i media occidentali cambiano tono sull’Ucraina,” RT)

Avete colto la parte in cui si dice che “la Russia ha vinto la guerra economica”? Cosa pensate che significhi in termini pratici?

Significa forse che il tentativo fallito di Washington di mantenere la sua egemonia globale “indebolendo” la Russia sta, in realtà, mettendo a dura prova l’Alleanza transatlantica e la NATO, e che tutto questo provocherà una ricalibrazione delle relazioni che, a sua volta, porterà ad un rifiuto totale del “sistema basato sulle regole”?

È questo il significato? L’Europa si separerà da Washington e lascerà l’America affondare nel suo oceano di 30.000 miliardi di dollari di inchiostro rosso?

Sì, è esattamente questo il significato.

L’abbuffata trentennale dello Zio Sam

I fautori della guerra per procura di Washington non hanno idea della portata del loro errore o del danno che stanno infliggendo al loro stesso Paese. La debacle ucraina è il culmine di 30 anni di interventi sanguinosi che ci hanno portato ad un punto di svolta in cui le sorti della nazione stanno per subire una drammatica inversione di tendenza. Con la riduzione della zona del dollaro, il tenore di vita precipiterà, la disoccupazione salirà alle stelle e l’economia entrerà in una spirale negativa.

Washington ha sottovalutato enormemente la propria vulnerabilità ad un catastrofico contraccolpo geopolitico che sta per portare il Nuovo Secolo Americano ad una fine rapida e straziante.

Un leader saggio farebbe tutto ciò che è in suo potere per riportarci indietro dal baratro.

Mark Whitney

Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/mwhitney/the-war-in-ukraine-marks-the-end-of-the-american-century/
07.06.2022
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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