DI ERIC VERHAEGHE
rt.com
L’istituto del professor Didier Raoult ha dimostrato con uno studio preliminare, l’efficacia della Idrossiclorochina contro il Covid-19.
Sommario: l’istituto di Didier Raoult ha appena pubblicato uno studio preliminare fondamentale che noi ripubblichiamo (QUI )e che mostra l’efficacia della Idrossiclorochina. Lo studio è basato su più di 1000 pazienti. Nel frattempo, la burocrazia sanitaria continua la sua lunga battaglia per squalificare una soluzione promettente, poco costosa, ma che “a corte” non piace.
Non si tratta qui di abbandonarsi alla Raoult-mania, né di lodare ciecamente l’idrossiclorochina associata all’azitromicina come rimedio miracoloso che proclamerebbe con un colpo di bacchetta magica la fine della pandemia e il ritorno della felicità sulla terra.
L’idrossiclorochina e i suoi difetti.
Per spingerci oltre, cominciamo a dire tutto quello che pensiamo di negativo della soluzione dell’idrossiclorochina. La ricerca preliminare che è appena stata pubblicata è ben lontana dal risolvere tutti i problemi, dato che indica che grazie a questo trattamento, la mortalità su 1000 pazienti presi all’inizio della malattia si riduce a meno del 1% e comporta dei tassi di guarigione record. Nell’insieme sono buone cifre ma non garantiscono una guarigione sicura al 100%. Permettono appena di affermare che l’idrossiclorochina associata all’azitromicina permette di ridurre di 4-5 volte il tasso di mortalità della malattia.
Un trattamento che non nuoce alla salute.
Contestualmente l’idrossiclorochina fa anche rilevare l’assenza di evidente pericolosità. Nella campagna che ha seguito gli annunci squillanti di Didier Raoult, abbiamo letto molti articoli che affermavano che questo prodotto, conosciuto da decine di anni e correntemente utilizzato da tutti i viaggiatori occidentali in partenza per l’Africa o per l’Asia per lottare contro la malaria, avrebbe potuto uccidere. Gli autori di questi articoli di origine indefinita preferivano evidentemente lasciare morire di coronavirus i malati piuttosto che esporli al rischio molto remoto di un effetto secondario dell’idrossiclorochina.
Idrossiclorochina e principio di precauzione.
Si considerino anche la Russia, la Corea del Sud, gli Stati Uniti, l’India…: questi paesi che puntano sulla clorochina. La condanna del idrossiclorochina è pronunciata dall’Alta Autorità della Salute- HAS (1) in nome del principio di salvaguardia, e difesa come tale dagli zelanti servitori del potere: lo Stato non può raccomandare un trattamento potenzialmente pericoloso (sottinteso: è meglio lasciar morire le persone piuttosto che sbagliarsi somministrando loro un trattamento rischioso). Piuttosto che evitare l’ostacolo prendendosi delle responsabilità, andare a schiantarvisi senza rischiare un’improbabile uscita di strada… Gli stessi che agitano il principio di salvaguardia per sbarrare la strada a l’idrossiclorochina non hanno preso nessuna precauzione per imporre a tempo debito delle mascherine e dei test alla popolazione.
Sentire i burocrati della sanità spiegare contemporaneamente che portare una mascherina non è obbligatorio e che l’idrossiclorochina è pericolosa, evidenzia tutta la buffonata attuale dello Stato e dell’elite che lo controllano, in Francia.
La Francia è uno degli ultimi paesi in cui lo stato condanna l’idrossiclorochina.
Il rifiuto ossessivo dell’ idrossiclorochina in Francia fa a pugni con le misure di apertura prese largamente negli altri paesi. Per la sola Europa occidentale il Belgio, i Paesi Bassi, il Portogallo, l’Italia, la Grecia, raccomandano ufficialmente il trattamento del coronavirus con l’idrossiclorochina. La Russia, gli Stati Uniti, la Cina, il Brasile, fanno lo stesso. Perché i dirigenti francesi lottano con tanta ostinazione contro un prodotto francese, che potrebbe essere prodotto in Francia? Perché aprono la strada al Remdesivir di Gilead, prodotto a costi molto elevati negli Stati Uniti e che non è commercializzato, né è, in questo stadio, efficace?
La burocrazia sanitaria nuoce gravemente alla salute.
Ci vorrebbe una commissione parlamentare per chiarire le ragioni reali degli ostacoli burocratici contro l’idrossiclorochina. Nel frattempo possiamo interrogarci sul numero di francesi che moriranno a causa di questi blocchi da inettitudine? Su quale base legale, umana, filosofica, un funzionario può decidere nel calduccio del suo ufficio se un paziente ha diritto sì o no a l’idrossiclorochina? Su quale base il paziente è privato della possibilità di esporsi o di non esporsi a un rischio che egli desidera affrontare per la sua salute in piena consapevolezza?
La burocrazia sanitaria si spinge decisamente troppo oltre nel privarci delle nostre libertà. Questa privazione di libertà è tanto più assurda in quanto una fenomenale quantità di medici utilizzano per se stessi l’idrossiclorochina o ne sollecitano l’utilizzazione (l’ 80% secondo il “Quotidiano del Medico”).
La burocrazia sanitaria nuoce gravemente al portafoglio dei Francesi.
Al di là di questi rischi sanitari gravi, ci si può interrogare sulla strategia industriale di questa burocrazia che controlla il paese e le nostre vite. Perché avvantaggiare l’industria americana quando l’industria francese è riconosciuta e scelta in numerosi paesi del mondo? L’odio nei confronti dell’ iconoclasta Raoult e la sua indisciplina rispetto alle élite parigine, giustificano un abuso di potere tecnocratico tale da mettere a rischio gli interessi nazionali? In definitiva per gli alti dirigenti pubblici, il protocollo aristocratico viene ben prima dell’interesse generale. E già questa sola preferenza giustifica un’epurazione radicale dei nostri dirigenti pubblici.
Eric Verhaeghe, saggista, fondatore del sito di informazione sociale Tripalio torna per l’emittente RT Francia sull’argomento del rifiuto del governo di ammettere l’efficacia della idrossiclorochina.
Fonte: https://francais.rt.com
Link: https://francais.rt.com/opinions/74442-hydroxychloroquine-la-bureaucratie-sanitaire-nuit-gravement-a-la-sante-et-au-portefeuille
26.05-2020
Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di GIAKKI49
Note:
1 – HAS – L’Alta Autorità per la Salute è un’autorità pubblica indipendente a carattere scientifico relativa all’assicurazione sanitaria, creata per per migliorare la qualità e la stabilità del sistema sanitario pubblico francese. Agisce per assicurare a tutti un accesso sostenibile e paritario a cure efficaci, sicure e quanto più possibile efficienti. Creata con la Legge del 13 Agosto 2004. (estratto dal sito ufficiale- N.d.T.)