Etichette globali. Ha vinto la società di superficie?

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Di Jacopo Brogi, ComeDonChisciotte.org

Possibile che nell’era della comunicazione e della interconnessione globale, dove una buona parte dell’umanità, specialmente in Occidente, è altamente scolarizzata e specializzata, troppo spesso vinca il pregiudizio e la moderna superstizione?

A quanto pare, al bar o alle Poste, in un’aula universitaria così come in tv, più che dialogo e scambio reciproco di opinioni e punti di vista, ci sentiamo continuamente appiccicare addosso marchi, sigle, proprio come fa una commessa di un supermercato prima di riporre la merce sullo scaffale: etichetta.

Anni fa, scrissi un articolo con l’auspicio di rimetterci presto le mani in vista di un suo aggiornamento… al ribasso. Molto ingenuamente, pensai: “Chissà, magari avremo un futuro con meno stereotipi e più profondità”. Ecco… non credo che l’emergenza Covid ci abbia dimostrato qualcosa in tal senso, anzi.

Una società che da decenni vive di superficie, di esteriorità, non può che inventariare sè stessa per codici d’apparenza. Le etichette sono un invisibile biglietto da visita, un qualcosa che ci fa catalogare e risultare riconoscibili agli altri. E giudicabili. I pregiudicati di un carcere a cielo aperto, dove ormai si ha più paura di vivere che di morire, in attesa della prossima sciagurata quarantena, che le cronache politiche di queste ultime ore annunciano “light“.

ETICHETTIAMO:

SE sei affezionato in qualche maniera alla tua terra, alla tua gente, se magari la consideri la tua “Patria”, probabilmente sei un fascista, o lo sei diventato.

SE parli di razza (mentre il Potere ne sta creando una nuova, da dominare a piacimento) sei un neonazista o un negazionista hitleriano.

SE secondo te non siamo tutti uguali, ma ogni persona è un mondo a sé, un essere sociale che convive con altri individui tutti diversi, che dovrebbero essere tutti uguali di fronte allo Stato, sei un reazionario.

SE ti riferisci alla Nazione, sei della destra peggiore (eppure organismi sovranazionali non eletti, l’hanno appunto superata da tempo, ed è per questo che non contiamo più).

SE osservi che le migrazioni per bisogno di migliaia, di milioni, di esseri umani sono incompatibili con il progresso civile, economico, sociale e materiale della società nel suo complesso, sei un razzista xenofobo.

SE provi a dire che questa immigrazione è sinonimo di sfruttamento, sei un comunista.

SE solo accenni al fatto che l’immigrazione abbatte il costo del lavoro, mette in competizione i salariati e provoca un abbassamento culturale generale, ad esclusivo vantaggio del Capitale, sei un fottuto marxista.

SE provi a dire che ogni popolo dovrebbe avere la piena libertà di costruire la propria esistenza nel Paese d’origine, sei solo un cattivo populista.

SE aiuti per solidarietà un migrante nel bisogno, perché “intanto bisogna pur convivere pacificamente”, sei il solito radical chic.

SE dici che non potremmo mai realmente accogliere tutto il mondo “a casa nostra”, sei un razzista.

SE provi per quel che puoi, a trovare soluzioni per chi in emergenza necessita d’aiuto, sei uno che non si fa mai i fatti suoi.

SE affermi che globalizzazione è negare ogni identità, sei un infimo nazionalista.

SE non sai bene la lingua globale, sei più o meno analfabeta.

SE sei anglofono, puoi anche non conoscerne altre: sei già al centro del mondo, spetta agli altri doversi adeguare.

SE credi che la famiglia rappresenti la cellula vitale della società, primo anticorpo alla dispersione dell’individuo nella società globale, sei un barboso filoclericale.

SE credi che esclusivamente per la salute ed il benessere del bambino, ossia perchè sia tutelato il più debole, egli debba essere accudito, cresciuto ed educato da genitori eterosessuali, dimostri di essere omofobo e antimoderno; sei dannoso alla società.

SE sei disgustato dalle controproducenti pacchianate manifeste dell’orgoglio omosessuale, sei un intollerante. E non sei di sinistra.

SE credi che vada riconosciuto il diritto ad ogni tipo di coppia di stare assieme, sei un hippy irresponsabile.

SE credi che le adozioni gay rappresentino pure una compravendita di bambini, stai facendo volgare demagogia.

SE stai molto attento a ciò che riguarda il tuo territorio, sei il solito ottuso campanilista: là fuori, c’è un mondo intero da salvare!

SE consideri che guardare esclusivamente al proprio ambito locale sia limitante, in quanto esso subisce inevitabilmente i riflessi e i mutamenti socioeconomici, civili e culturali di una collettività più ampia, sei uno che perde solo tempo, sei fuori dalla realtà: non sai ancora come funziona “qui da noi”.

SE non pensi sia possibile contribuire a “cambiare il mondo” esclusivamente rendendo funzionante il tuo Comune ed economicamente operoso il tuo territorio, sei un globalista.

SE pensi sia fondamentale riprendersi il controllo democratico dello Stato nazionale, perché il popolo possa finalmente autodeterminarsi e far rifiorire i propri territori; e avere finalmente a disposizione gli strumenti indispensabili per dare piena attuazione alla nostra Costituzione, sei un estremista nazionalista o un socialdemocratico antieuropeo schiavo del Capitale nazionale.

SE credi che la legalizzazione delle droghe leggere vada normata limitandola solo a determinati ambiti specifici connessi alla salute dell’individuo, sei un proibizionista.

SE credi che il diritto all’eutanasia vada previsto solo in casi eccezionali, così da scongiurare la nascita delle “fabbriche legali della morte”, sei in realtà uno spietato sciacallo, oltrechè uno sconosciuto bifolco che avversa la Scienza.

SE credi che l’aborto sia un diritto della donna, sei complice d’omicidio.

SE credi che l’aborto non debba mai essere inteso come una forma di contraccezione, sei uno squallido bigotto.

SE riconosci il valore delle conquiste femminili, sei un impenitente libertino.

SE pensi che la pur necessaria introduzione del divorzio, abbia comunque contribuito a minare l’istituzione familiare e quindi le radici della società, sei un fondamentalista religioso.

SE credi che l’uomo e la donna siano esseri meravigliosamente diversi, sei un retrogado.

SE pensi che l’uomo e la donna siano uguali, sei un vero progressista.

SE pensi che in questa Terra ci sarebbe posto per tutti, sei contro la Natura.

SE pensi che l’effetto serra non sia causato soltanto da alcune nefaste attività umane, perchè è un fenomeno da sempre ricorrente nelle Ere geologiche terrestri, sei un nemico dell’ambiente e del genere umano.

SE usi riciclare, riutilizzare e mantenere, sei un ingenuo ecologista.

SE pensi che la decrescita indotta della popolazione, abbia avuto un ruolo primario nell’impennata dei consumi individuali e sul conseguente indebitamento privato dei cittadini negli ultimi decenni, sei soltanto un folle nemico di ogni ecosistema.

SE pensi che una bambina di nome Greta abbia l’appoggio di poteri fortissimi tanto da essere stata elevata ad icona di livello mondiale in soli sei mesi, sei un complottista che non comprende quanto in realtà siamo vicini alla catastrofe ambientale; quando far nascere un mito serve ad educare e indirizzare il popolo bue, ben venga. Il fine giustifica i mezzi, non importa quali e per conto di chi.

SE pensi che la decrescita in atto costerà enormi sofferenze individuali e collettive, e sarà felice solo per pochissimi soggetti privati, non hai proprio letto i libri che contano e non sai la Verità: sei solo un inconsapevole liberista analfabeta.

SE pensi che la crescita economica sia compatibile con l’ambiente a condizione che lo Stato sovrano attui sagge scelte politiche conseguenti nell’interesse pubblico, sei un cittadino ignaro del mondo, della sua flora e della sua fauna.

SE sei ateo, sei una persona senza valori.

SE sei credente, sei un ingenuo in mano altrui.

SE vorresti una società laica, saresti comunque un intollerante.

SE non vorresti mai una società atea, saresti un pio cattocomunista.

SE non partecipi alla processione del Venerdì Santo, sei un miscredente senza principi.

SE davvero non ne puoi più del ricorrere dei Santi, dovresti manifestare al gay pride.

SE sei contro la guerra, sei un utopico buonista.

SE non vuoi “missioni di pace”, sei il più fedele alleato dei terroristi.

SE critichi le politiche dello Stato di Israele, sei un antisemita.

SE ti azzardi anche solo a pensare che il terrorismo sia fabbricato dal Potere, sei proprio tu: il nemico di tutti quanti noi.

SE per te, oggi non c’è più Democrazia, ma solo dittatura del Capitalismo, nessuno ti trattiene: puoi pure emigrare felicemente in Corea del Nord.

SE ogni epoca ha sempre avuto i suoi Papi ed i suoi Re, anche oggi è normale che non conti nulla neppure te.

SE ti hanno detto che l’agire collettivo è un’utopia, hanno ragione: il relativo benessere che hai ancora oggi, non ti è forse stato regalato? Ecco, adesso i doni sono finiti. Ma non smettere mai di sognare.

SE volessi vivere in un Paese dove vige il pieno Stato sociale e la piena occupazione, godendo del pieno diritto al Lavoro, tutelato e giustamente remunerato, saresti soltanto un improbabile bolscevico del duemila, ignaro di come funziona l’economia e la globalizzazione.

SE pensi che non sei disoccupato per colpa degli operai cinesi e dei loro bassi salari, ma per una scelta precisa di chi comanda i tuoi governanti, sei un dietrologo di professione.

SE pensiamo che l’anarchia dirigista del sistema finanziario internazionale e il dominio delle multinazionali sull’uomo, siano istituzionalizzate dai trattati internazionali a cui siamo tutti subordinati, non abbiamo capito nulla. La crisi è soltanto colpa nostra. Abbiamo avuto troppo, e ora dobbiamo restituire quanto non ci è mai spettato nel corso della Storia.

SE vorresti vivere in un Paese con un mercato regolato dall’intervento dello Stato, avresti dovuto nascere in Unione Sovietica, una vita fa.

SE in Italia avevamo lo Stato, era perchè c’era l’Unione Sovietica.

SE pensassi che non esistono diritti civili senza diritti sociali, saresti un vecchio del secolo scorso.

SE credessi che la conclamata impossibilità futura di pagare pensioni pubbliche dignitose ad ogni cittadino, sia in realtà una scelta politica precisa, pianificata e strutturata lustri fa, e non una inevitabile necessità economica che si materializzerà nel prossimo avvenire, è perché in verità anche tu aspiri a diventare un parassita di Domani. Come già lo sono quelli di oggi.

SE a chi è spaventato dall’emergenza, vai a dire che il nostro habitat naturale è costituito anche da batteri e virus, sappi che c’è il riscaldamento globale: anche tu violenti la natura col tuo stile di vita. Non puoi tirartene fuori, saresti un irresponsabile.

SE credi che avere buone difese immunitarie, significhi già possedere una prima protezione naturale anti nuovo coronavirus, sei un negazionista nemico della collettività.

SE non sei aprioristicamente contro i vaccini e lo dichiari pure pubblicamente, sei un servo perfetto di Big Pharma e Bill Gates.

SE sei contro l’obbligo vaccinale e a favore della libertà di scelta, sei un nemico del progresso scientifico che merita di vivere nel suo medioevo assieme agli altri che la pensano come te.

SE pensi che il Covid-19 esista davvero, sei uno dei milioni e milioni di folli ipocondriaci schiavi della dittatura sanitaria.

SE reputi ingiuste e anticostituzionali le limitazioni alle libertà individuali e collettive imposte dai Dpcm governativi per fronteggiare l’emergenza sanitaria, sei un incosciente, un cattivo esempio per tutti gli altri cittadini che rispettano le regole.

SE pensi che quei vaccini prodotti dalle multinazionali del farmaco sono un immenso business privato sulla nostra pelle, sei pure tu un NO VAX.

SE pensi che la mascherina sia uno strumento protettivo utile solo in ambito sanitario e ospedaliero, sei un NO MASK che non ha rispetto per il prossimo.

SE non vuoi che il governo ti imponga anche delle regole sul COME e DOVE RESPIRARE, sei un anarchico.

SE pensi che l’unica anarchia possibile sia quella del Potere, sei un arrugginito residuo del mondo patriarcale tardoborghese.

SE pensi che l’ormai famoso Covid-19 venga utilizzato come arma politica per accelerare processi economici e sociali già in corso da tempo, sei un sempliciotto che fa mera dietrologia non avendo ancora gli strumenti culturali per comprendere la medicina, tantomeno gli equilibri che regolano la vita delle società, figurarsi la geopolitica.

SE pensi che vadano tutelati gli individui più fragili e più esposti al contrarre virus, ma che il resto della società debba comunque tornare a vivere una vita ordinaria, sei un egoista da emarginare.

SE credi che la Paura sia il più efficace metodo di governo, sei una persona superficiale che non rispetta le sofferenze altrui.

SE credi che l’emergenza sanitaria sia stata in parte causata dalle passate politiche di austerità economica che hanno minato l’efficienza dei sistemi sanitari occidentali, “la stai buttando in politica, proprio quando i nostri eroi hanno bisogno di sostegno e non di chiacchere”.

SE pensi che il telelavoro, o smartworking, sia uno strumento tecnicamente utile ma in prospettiva dannoso innanzitutto per il lavoratore in termini di tutele e di salario, sei un luddista del 2020.

SE pensi che il lockdown sia un atto politico contro l’economia reale, la società e le sue relazioni umane, sei un criminale che mette a rischio la salute pubblica.

SE affermi che il lockdown effettuato a Borse valori aperte abbia favorito il capitale finanziario e i grandi player dell’economia digitale, sei un primitivo che avversa la tecnologia ed il vero progresso: gli affari sono affari.

SE temi la diffusione della tecnologia 5G per la tua salute, il tuo lavoro, il tuo territorio e per come sarà poi organizzata e fatta funzionare la società in cui vivi, sei un codardo antidiluviano che si meriterebbe di tornare al calesse e alla lampada a olio.

SE provi a dire che la digitalizzazione della società, inclusa la sua moneta, tendenzialmente porterà verso il CONTROLLO assoluto delle nostre vite da parte di chi detiene la proprietà ed il comando di tali tecnologie, sei un cospirazionista che oltretutto tende a legittimare l’evasione fiscale.

SE sei diffidente nei riguardi delle notizie diffuse dai grandi media perchè le consideri perlopiù martellante propaganda, sei uno stupido allocco che crede alle fake news, a quelle notizie false create da chi vorrebbe fabbricare soltanto ignoranti.

SE pensi che istruire non significhi addestrare i più giovani all’obbedienza, ma educarli alla consapevolezza di sé, sei soltanto un ingenuo sognatore.

SE per te lo sport è soltanto sinonimo di meritato svago e non una qualche ragione di vita, sei un perdente.

SE avrai successo, sarai stato fedele alle nostre regole. Non esiste ingiustizia, ognuno avrà ciò che merita.

SE sarà un insuccesso, ne avrai la colpa. Non ti adatti, ed è il peccato originale di chi merita di rimanere escluso.

SE sei colpevole, ma farai i sacrifici che devi, forse starai meglio Domani, visto che ci sarai stato fedele.

SE credi che NON andrà tutto bene, sei il solito pessimista e porti pure sfiga.

SE disapprovi qualsiasi imperialismo sei all’occorrenza: antiamericano, anticinese, antitedesco e antirusso.

SE tu rivolessi l’Italia e la sua Costituzione, saresti un antistorico sovranista: ormai c’è l’Unione Europea; e chiunque sia contro a ciò che è pubblico, è colui che ha realmente in tasca il proprio successo ed il proprio avvenire.

SE tu aspirassi concretamente ad un vero stipendio e ad una vita degna di essere vissuta, dovresti solo accettare la competizione. Il mercato farà da sè: i più ricchi penseranno a te. E SE avrai mai un tuo pensiero critico su ciò che vedrai e vivrai, sarai l’ennesimo disfattista, il rompiballe di turno a cui non sta bene mai nulla per partito preso, e che non sarà mai qualcuno.

SE tu non dimostrassi pragmatismo, SE non facessi soltanto il tuo interesse, dimostreresti di non saper vivere. E certamente, meriteresti l’inferno della povertà.

SE sei arrivato alla fine di questo articolo, esattamente ComeDonChisciotte sei destinato a lottare contro i mulini a vento.

Di Jacopo Brogi, ComeDonChisciotte.org

11.09.2020


PER NON DIMENTICARE:

SE di Rudyard Kipling

SE saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.

Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.

Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;
Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.

Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.

Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.

Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!

da Ricompense e Fate (1895)

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