DI CARLO BERTANI
carlobertani.blogspot.com
Errare humanum est, perseverare diabolicum
La disfida che va in scena in questi giorni non è la mera vicenda di fare o non fare un tracciato ferroviario: è un discrimine, apparentemente troppo “caricato” di nodi politici che sono venuti al pettine. Ma, osservando con più attenzione gli eventi, si può affermare che non poteva non accadere, e non per mera convenienza di questo o di quel partito: sono in gioco i valori fondanti di un partito (M5S) e una parte dei valori dell’altro (Lega).
Sorvoliamo brevemente la vicenda:
1) E’ verissimo che i traffici ferroviari sulla linea incriminata sono in calo costante, dal 1992 ad oggi;
2) E’ altrettanto falso che la TAV sposterebbe volumi di traffico dalla gomma al treno, poiché questo evento – di per sé utilissimo – comporta altre azioni, ossia una gestione intermodale dei trasporti che in Italia è ancora oltre l’orbita di Saturno, e nessuna TAV le sposterebbe di un millimetro. Chi non ne è convinto, prima si legga il mio “Il futuro dei Trasporti” (pdf) e poi ne riparliamo (1);
3) Un investimento su infrastrutture ferroviarie sarebbe più utile e meno costoso se si raddoppiasse – finalmente! – la linea costiera, tuttora a binario unico e fatiscente, fra Finale Ligure e Ventimiglia.
Questo, ultimo punto, richiede alcune precisazioni.
A parte che converrebbe rifare totalmente la linea spostandola più a monte (come è stato già fatto per la Savona – Finale Ligure), giacché le differenze di costo da un binario unico ad uno doppio sono minime, ci sarebbero altre ragioni per farlo: chi usa queste linee di trasporto per le merci?
Principalmente, si tratta di trasporti provenienti dal Sud della Francia e dalla penisola iberica (o dai suoi porti) che viaggiano verso l’Europa dell’Est e viceversa, o diretti in Italia: chi sbarca a Cherbourg od a Rotterdam, non passa certo per Bardonecchia, avendo a disposizione una linea più diretta che, attraverso la Germania, poi va ovunque. Si aggiunga che la stessa Maersk sta attrezzando Vado Ligure come secondo porto europeo per le merci del Sud Europa, in alternativa alla sempiterna Rotterdam.
Quali sono le ragioni per le quali questa scelta è la più conveniente?
1) Chi sale dalla penisola iberica verso – poniamo – Trieste o Tarvisio, cerca l’arco minimo, perché più corto e più conveniente: perché dovrebbe salire fino a Lione per ridiscendere a Torino? Inoltre, già a Savona, c’è una prima tri-forcazione ferroviaria: verso Torino, verso Milano (via Acqui, Alessandria) e verso Genova. Tutte linee elettrificate, solo la Cairo-Acqui è a binario unico, ma la notte è deserta e con scarso traffico diurno.
2) C’è già una forte concorrenza – segno che il mercato è vivace e la richiesta c’è – fra la ferrovia ed il mare: la Grimaldi ha due enormi traghetti che fanno la spola fra Genova e Barcellona, ciascuno dei quali porta circa 300 TIR.
In definitiva, la TAV servirebbe soltanto ai traffici frontalieri fra l’Italia e la Francia centrale, che sono quelli che sono e non sono destinati ad aumentare: è stato il “sogno” della commissaria ai trasporti della UE Loyola de Palacio (1950-2006), che la pensò in anni lontani, senza nemmeno riuscire a convincere gli spagnoli a fare un tunnel sotto i Pirenei: nessuno le diede ascolto.
Ho condensato in poche righe un discorso che sarebbe enorme, ma questo non è un libro ma solo un articolo, perciò andiamo alle conclusioni più politiche.
Oggi, i due attori di governo, o trovano una sintesi soddisfacente oppure il governo va a casa: hanno giocato fino all’ultima carta e, quando Salvini ha tentato di giocare duro, stavolta Di Maio ha risposto “vedo”.
Perché?
Perché la TAV non è soltanto una ferrovia, è un simbolo di questa Unione Europea (e della sua mammella del Liberismo sfrenato) contro il quale il M5S ha cercato di opporsi, mentre la Lega ha semplicemente cavalcato la tigre. Il governo ha dovuto cedere dove c’erano penali su contratti firmati (da altri) che non concedevano spazi, vedi TAP e Italsider.
Qui, si è di fronte a due scelte: quando si commette un errore, è meglio scusarsi e riconoscerlo oppure correre fino in fondo alla china e poi urlare “Si salvi chi può”? Perché la TAV, proprio questo è: fra vent’anni porteremo i nostri nipoti ad osservare i ruderi della possente, ed inutile ferrovia?
Sarebbe sciocco vedere in questo scontro la classica tenzone fra destra e sinistra, perché questi nove mesi di governo, se non altro, hanno dato una potente picconata a questo granitico concetto. “Lo dice perché è di sinistra”, “ma se è di destra…”
Eppure, non tutti i 5S sono poveracci che aspettano il RdC e non tutti i leghisti sono imprenditori che aspettano di “ciucciare” dalla TAV. Ossia, una parte dei rispettivi elettorati ha scoperto che, forse, per la prima volta da tanti anni, qualcuno cercava di fare l’interesse degli italiani. In modo bipartisan, magari commettendo degli errori, delle ingenuità…ma hanno apprezzato il coraggio di provarci, almeno.
Difatti, la stampa di regime non è stata tenera, né con il M5S e né con la Lega. Ma gli elettori non hanno accolto molto bene lo “stop” al governo di Salvini, condito con i “contatti” fra Grilli, Saccomanni, Draghi ed il sottosegretario leghista e Giorgetti, che anche le margherite sanno essere il trait d’union fra Berlusconi e Salvini.
Tornare a sentir parlare di decreti “mille proroghe” approvati sul filo di lana, grazie al provvido soccorso di +Europa più qualche franco tiratore del PD solletica l’appetito? Può essere, ma l’appetito si trasforma presto in mal di stomaco. Soprattutto quando si rammenta quel contratto, firmato, di governo…già…perché non ho contato fino a dieci…
Credo che Salvini, questa volta, cederà, perché ha compreso che un (inevitabile) ritorno sotto l’ala del cavaliere sarebbe la sua fine politica.
Da un lato chi si pone il problema di risolvere cose per la gente (senz’altro più difficile), dall’altra chi si pone l’obiettivo di rimpinguare i bilanci delle holding del cemento e del ferro (senz’altro più facile): scegliere, scegliere, scegliere.
Carlo Bertani
Fonte: : http://carlobertani.blogspot.com
Link: http://carlobertani.blogspot.com/2019/03/cosi-era-scritto.html
8.03.2019
1) https://www.macrolibrarsi.it/ebooks/ebooks-il-futuro-dei-trasporti.php