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Zelensky suona la campana per l’ultimo round della NATO

Anche se Zelensky, come il bambino autistico che in è fondo, può suonare tutti i campanelli e premere tutti i bottoni che vuole, il suo tempo è finito
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A cura di CptHook
Il 14 Settembre 2022
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Declan Hayes – Strategic Culture Foundation – 11 settembre 2022

 

Sebbene Volodymr Zelensky, il fantoccio della NATO presidente dello Stato-zerbino ucraino, che di recente ha suonato la campana per aprire le contrattazioni del giorno alla Borsa di New York, non sia il primo della lista D (D-lister, un attore che non fa botteghino, N.d.T.) ad essere così onorato, la vera domanda è quale sia il significato più ampio del conferimento di questa ulteriore onorificenza ad un tale pagliaccio.

Suonare la campana per riaprire la Borsa di New York dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre aveva inviato un messaggio di sfida: gli Stati Uniti non si sarebbero fatti intimidire e gli Americani sarebbero tornati a costruire meglio, anche se sulle spalle di oltre un milione di bambini siriani, iracheni e afgani morti. Anche se Zelensky ha detto che il suo regime corrotto sarebbe tornato a costruire meglio, se solo le aziende americane avessero dato a lui e ai suoi compagni centinaia di miliardi di dollari per farlo, le aziende americane devono bilanciare il rischio con il rendimento e pensare con la testa, perché non hanno il cuore. Con questo metro di misura, Zelensky potrebbe dover tornare al suo vecchio lavoro di pianista con il pene e le aziende americane tradizionali dovranno investire in Paesi come la Russia o la Cina, dove è possibile ottenere un ritorno sugli investimenti.

I mercati azionari, in particolare quelli di Londra e New York, esistono per finanziare imprese che non si adattano alle più direttamente collegate banche d’affari e agli altri specialisti del gioco delle tre carte in ambito NATO. Le banche, che sono il cuore dei sistemi giapponesi e tedeschi, preferiscono la sicurezza e la stabilità e, tradizionalmente, nessuna è più sicura o più stabile delle imprese giapponesi o tedesche. Con i loro padroni americani che stanno distruggendo non solo l’Ucraina, ma anche l’Europa Occidentale, Zelensky e i suoi cospiratori devono ora dire sayonara a massicci investimenti giapponesi o tedeschi, poiché il suo regime-zerbino non si adatta al loro modello di business, che si basa su ritorni regolari, sicuri e costanti.

Che dire allora degli Angloamericani? Ci sono ricchezze da estrarre in quelle parti dell’Ucraina che il regime canaglia di Kiev controlla ancora? Nonostante le promesse di colonie americane minuscole, come l’Irlanda, l’Estonia e Malta, di ricostruire l’Ucraina in modo migliore, sembra improbabile ottenere un ritorno sugli investimenti commisurato per qualsiasi società non bancaria abbastanza stupida da investire nel casinò truffaldino di Zelensky. Se l’Ucraina era un caso disperato prima della secessione del Donbass, della Crimea e di Luhansk, non dovrebbe ora essere una prospettiva ancor più desolante, tanto più se il meglio che l’Ucraina può fare è far sfilare un pervertito, che tintinna con il suo ciondolo sul pianoforte per i suoi fan, mentre è nudo? Anche se potrebbe essere un simpatico scherzo da dopocena, Zelensky non può ispirare fiducia agli investitori.

Ma diamo a Zelensky il beneficio del dubbio e facciamo finta che ci siano profitti da realizzare nella sua reincarnazione della Bolla dei Mari del Sud. Se Kiev è il nuovo Klondike, allora chi dovrebbe incassare questo “bonanza” e chi dovrebbe starne alla larga? Poiché l’Ucraina di Zelensky non è un posto per vedove e orfani o per i proverbiali dentisti belgi, restano solo i grandi investitori istituzionali, molti dei quali li abbiamo già esclusi, a meno che la NATO non gli punti una pistola alla testa.

Zelensky e i suoi compari non devono ancora disperare, perché in ballo vi sono tuttora giocatori più importanti. Tra questi figurano Ursula von der Leyen, Josep Borrell, nonché gangster come Hunter Biden che vivono grazie ai loro legami con il Pezzo Grosso.

Il loro piano d’affari è piuttosto semplice, poiché è stato attuato in una forma o nell’altra in diversi Paesi che la Troika aveva precedentemente devastato. Funziona così: il bersaglio, in questo caso l’Ucraina di Zelensky, viene messo in ginocchio e il suo popolo ridotto in miseria. Il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Centrale Europea e la non eletta Commissione Europea, di cui l’imbecille Ursula von der Leyen è la portavoce, inviano quindi i loro sicari economici per dettare le condizioni di resa economica che, nel caso dei loro ex scalpi come l’Irlanda, la Grecia e Cipro, comportano la cessione della sovranità economica e politica in cambio della loro cartamoneta, che viene utilizzata per finanziare ogni tipo di sviluppo infrastrutturale e di truffa che faccia comodo ai principali “portatori di interessi”del World Economic Forum.

Per quanto riguarda i giochi di prestigio, si tratta di un’operazione collaudata e affidabile, di cui i fondi avvoltoio del World Economic Forum hanno beneficiato immensamente. Ma può funzionare solo quando la cartamoneta della Troika ha ancora valore, perché altrimenti questi ciarlatani e truffatori non verrebbero intrattenuti.

La cartamoneta che la von der Leyen distribuisce a Zelensky come il tabacco da fiuto a una veglia funebre è, in effetti, una cambiale che il portatore promette di riscattare più o meno su richiesta. Questo si può vedere meglio nel caso della sterlina britannica, un prestito che Sua Maestà prometteva di riscattare in cambio di una lira sterlina d’argento, dove sterlina (sterling) significa che l’argento è puro almeno al 92,5%. Questo test di purezza della sterlina era stato reso necessario dai precedenti monarchi che non riuscivano a pagare chi prestava loro denaro e serviva ad affermare che i prestiti alla Corona britannica erano sicuri quanto la Banca d’Inghilterra, che, col tempo, fu sostituita dall’espressione “sicuro quanto Fort Knox“, dove il regime americano conserva attualmente le sue riserve d’oro, ma che cadde anch’essa in disuso quando Charles de Gaulle, il leggendario leader francese, dimostrò che Fort Knox non deteneva riserve d’oro neanche lontanamente paragonabili a quelle che sosteneva di detenere.

Così come nel 1968 De Gaulle scoprì l’imbroglio di Fort Knox [ad opera] della CIA, anche oggi il Presidente russo Putin e i popoli sempre più scontenti dell’Europa Occidentale stanno scoprendo il bluff della von der Leyen. La crociata della von der Leyen contro la Russia ha incontrato gli stessi problemi della crociata di Hitler contro la Russia, di quella di Napoleone contro la Russia e delle crociate della Chiesa cattolica per reclamare la Terra Santa. Sono senza benzina e senza risorse e, sebbene parlino, non mettono in pratica quello che dicono.

Il modello tedesco, che è al centro del progetto della von der Leyen per l’Unione Europea, era basato sull’energia a basso costo che alimentava l’ingegneria tecnologica, dove l’esportazione di questi prodotti ingegneristici pagava le strade per esportare altri prodotti tedeschi e olandesi e contribuiva a creare nuovi mercati per altri prodotti olandesi e tedeschi. Questo egoismo predatorio è stato l’unico motivo per cui quegli avvoltoi hanno fatto il passo dell’oca in Irlanda, Grecia, Portogallo e negli altri Paesi che hanno devastato.

Ma quei giorni sono passati. Dopo aver sghignazzato per aver appiattito la curva della pandemia di Covid, quella stupida plagiaria della von der Leyen ci dice adesso di appiattire la curva dell’energia per “battere Putin“, che se smettiamo di far fare il bagno ai nostri figli nell’acqua calda e di cucinare loro il cibo, Putin si piegherà e diventerà il nostro bambolotto.

Questa stessa idiota della von der Leyen sta dicendo alla Russia che può vendere petrolio alla Cina, all’India o a chiunque altro solo al prezzo deciso da lei, la non eletta e non eleggibile von der Leyen, come se la Russia fosse l’Iraq e quell’idiota fosse la criminale di guerra americana Madeleine Albright (J), che si vantava di aver ucciso oltre un milione di bambini iracheni.

Ma la Russia non è l’Iraq di Saddam e, a differenza dell’Iraq, la Russia ha armi di distruzione di massa in abbondanza e, se la von der Leyen insiste nel chiedere che la Russia venga alimentata a goccia a goccia, in una replica di come la Albright fece morire di fame i bambini iracheni, allora lei e la sua famiglia allargata dovrebbero assumersi personalmente il rischio di far sì che questo ulteriore crimine si verifichi, poiché è la sua jihad, non la nostra.

Questo, ovviamente, non accadrà perché gli imbroglioni come la von der Leyen e Zelensky si nascondono sempre dietro le sottane del Pentagono o di qualche altro gruppo criminale. Ma questa volta, la von der Leyen, la banda di Biden, Zelensky e la Borsa di New York in Ucraina sono giunti al capolinea e loro e i loro eserciti di tirapiedi dovranno fare molto di più che sgridarci per farci stringere la cinghia. Quella stupida donna e i suoi altrettanto stupidi consiglieri economici pensano di poter gettare i loro soldi di carta nel tritacarne dell’incombente problema energetico dell’Europa e di uscirne dall’altra parte sorridenti e con la pancia piena. La loro corsa è finita. Il bicchiere della von der Leyen non è mezzo pieno e nemmeno mezzo vuoto. È completamente vuoto a causa dei gangster della NATO a cui lei, i suoi co-cospiratori e i loro tirapiedi sono legati. L’esercito russo è il luogo in cui la teoria si incontra con la pratica, in cui il bluff della von der Leyen viene scoperto.

Il World Economic Forum della NATO ha installato non solo una testa di legno come la von der Leyen come capo lavabottiglie nella Commissione Europea, ma anche altrettanti burattini ugualmente idioti in Paesi diversi come l’Irlanda, la Gran Bretagna, i Paesi Bassi, i maxi-chiacchieroni micro Stati baltici, la Polonia e, naturalmente, lo Stato gangster dell’Ucraina. Anche se Zelensky, come il bambino autistico che in fondo è, può suonare tutti i campanelli e premere tutti i bottoni che vuole, il suo tempo è scaduto. Lui, la von der Leyen e tutto il putrido gruppo devono essere internati e devono pagare per ciò che hanno inflitto alla brava gente dell’Ucraina e di tutta l’Europa e oltre. E così anche tutte le aziende che hanno avuto a che fare con il regime malavitoso di Zelenky, perché è evidente che non hanno fatto le dovute verifiche.

Ma, anche se la von der Leyen ci fa crollare addosso l’Europa Occidentale, possiamo sperare in giorni migliori, quando il vecchio ordine di campanari autistici che giocano con i loro pisellini e di leader della Commissione europea che si vestono come l’autista Deliveroo di Zelensky sarà spazzato via. Anche se ci aspetta almeno un duro inverno, se alcuni di noi riusciranno a riemergere per mettere la von der Leyen, Zelensky, il World Economic Forum, la Troika e tutti i loro pisellini del NYSE nel cestino della storia, allora i sopravvissuti potranno dire che ne era valsa la pena.

 

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Declan Hayes è un professore di finanza di origine irlandese che ha pubblicato ampiamente in inglese e in giapponese su temi di economia, finanza e politica.

 

Link: https://strategic-culture.org/news/2022/09/11/zelensky-rings-bell-for-nato-last-round/

 

Scelto da Markus – Traduzione (IMC) di Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte

 

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