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La Redazione

 

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Un mondo alla deriva

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A cura di Tiziano Tanari
Il 27 Giugno 2024
13429 Views

Di Tiziano Tanari per ComeDonChisciotte.org

Dio è morto, o così pare. Valori, etica, spiritualità, umanità, altruismo, fratellanza, compassione sono tutti concetti entrati nel dimenticatoio della storia sostituiti con nuovi feticci dove potere e ricchezza sono il motore distopico degli attuali processi antropologici, geopolitici e, più specificatamente, sociali.

Il neoliberismo ha dato i suoi frutti.. avvelenati. Venti di guerra vengono alimentati sempre più ossessivamente da quello che una volta veniva definito l’Occidente democratico e liberale, detentore e garante dei più profondi valori umani e civili. Quanta ipocrisia, talmente evidente da apparire grottesca eppure, incredibilmente, non riconosciuta ancora da una gran parte delle popolazioni occidentali.

Gli Stati Uniti, soprannominati ormai sempre più frequentemente con il termine “l’Egemone”, stanno mostrando come non mai, la volontà di mantenere il loro “dominio” unipolare del mondo contro ogni forma di multipolarismo emergente.

L’arroganza cieca dell’elite anglosassone sta utilizzando strategie belliche prive di senso, di qualsiasi fondamento logico e senza alcuna possibilità di successo: pensare di contrastare una potenza nucleare del livello della Russia sul piano militare è semplicemente demenziale. In queste losche trame geopolitiche non si fa scrupolo di utilizzare l’Ucraina come avanguardia bellica e l’intera Europa come prossima forza da sacrificare nello scontro con il “tiranno” Putin.

È sconvolgente pensare che, per interessi di potere ed economici, ci siano entità disposte a rischiare una guerra nucleare. Queste entità sovranazionali, apolidi, con mezzi finanziari illimitati, hanno portato e assuefatto il mondo all’attuale contesto togliendo di mezzo gli unici possibili avversari: gli Stati sovrani, i loro governi e i loro popoli; hanno delegittimato la forza democratica della nazione, tagliando i legami con le loro storie e tradizioni, con la democrazia e, quindi, con la partecipazione attiva del popolo.

Colpisce l’indifferenza delle masse nei riguardi di questi pericoli planetari e degli enormi crimini, primo fra tutti l’orribile genocidio della popolazione di Gaza, che questi processi irrazionali e senza nessuna valida motivazione causano. Ancora con il neoliberismo, come strumento divisivo e destrutturante, si è portata la competizione a dogma, non più solo economico, ma anche a livello personale e relazionale, mescolato alla nuova cultura woke dove finti valori civili delegittimano e destabilizzano i valori tradizionali che fino ad oggi hanno prodotto società con un minimo di fondamento di civiltà.

Altro strumento potentissimo di controllo e alienazione delle masse sono i media istituzionalizzati, ormai quasi tutti sotto un’unica regia globale, il cui unico fine è creare disinformazione e manipolare l’opinione pubblica con l’obiettivo di uniformarla al pensiero unico dominante. Ma il dato forse più inquietante

è l’apatia e l’assuefazione alla nuova cultura nichilista e materialista prodotta dal neoliberismo che ha condizionato la mente ed i comportamenti di gran parte delle popolazioni, soprattutto occidentali; questo ha comportato un impoverimento della personalità sempre più refrattaria a sviluppare quei processi empatici indispensabili ad una vita sociale e di senso.

Il sistema sta creando una società sempre più fluida e atomizzata con persone senza più radici sia etniche che culturali e sentimentali e perfino senza più radici sessuali. Le teorie gender stanno mietendo sconvolgenti cambiamenti nel processo formativo e relazionale degli individui, soprattutto nelle nuove generazioni, dove si interviene direttamente addirittura nello sviluppo di bambini e adolescenti con invasive e pericolosissime cure ormonali, oltre ogni ragionevole limite.

Il comun denominatore di questa involuzione antropologica è il meccanismo di condizionamento che investe le popolazioni, limitandone le capacità intellettive e lo sviluppo interiore, creando personalità sempre più svuotate, apatiche e inconsapevoli di una realtà falsa perchè alterata dalla massiccia, penetrante e lesiva  propaganda mediatica.

In questa degenerazione culturale e antropologica non possiamo non rivolgere l’attenzione ad un pilastro che, bene o male, aveva costituito fino agli anni recenti un riferimento ed uno stimolo alla presenza nella nostra società di quei valori etici e morali espressione della nostra cultura e tradizione cristiana: le istituzioni religiose.

La Chiesa sembra ormai uniformata, nel nostro tempo, al relativismo libertario e materialista, priva di qualsiasi energia spirituale, ancorata a dogmi superati e con sempre minore credibilità. La presenza di Papa Francesco al recente G7 rappresenta uno spaccato significativo della secolarizzazione della Chiesa, ormai null’altro che semplice tassello di un mosaico globalista di cui non è più protagonista, ma semplice e integrata comparsa.

Anche il mondo intellettuale e filosofico sembra essersi dissolto in una nube nebbiosa e inconsistente governata da un falso progressismo di sinistra, perfettamente integrato nella nuova propaganda woke e trasgender che in nome di una falsa libertà, sta letteralmente sgretolando la nostra tradizione la quale affonda le sue radici negli insuperabili e universali valori cristiani che rappresentano, oggi, l’ultimo baluardo al dilagare di un capitalismo globale disumanizzante. Nessun contributo possono dare le altre religioni, chiuse in un settarismo che esclude il diverso o chi non si conforma al loro dogmatismo cieco e irrazionale.

Non abbiamo più punti affidabili di riferimento in un momento storico in cui sta avanzando prepotentemente una nuova cultura scientista omnicomprensiva dove tecnologia e transumanesimo stanno delineando un futuro distopico all’interno del quale l’essere umano, da soggetto creatore e creativo, diventa oggetto e prodotto impotente del progresso scientifico; il fine non è il suo bene ma il progredire incontrollato di una scienza protesa al superamento di ogni limite verso un superuomo, che sarà dotato, forse, di grandi e maggiori poteri, ma senza più anima; lo sviluppo di empatia e valori nella persona non è previsto nel progetto dell’uomo nuovo, del futuro uomo transumano. Ancora una volta è la brama di denaro e potere il motore dell’azione di entità elitarie che nulla più hanno di umano.

In questo universo complesso e fuori controllo si impone una imprescindibile e radicale riflessione che ci riporti alla nostra più profonda “natura dell’essere”: chi siamo, quali sono i nostri bisogni vitali, quali le nostre prospettive, cosa può dare dignità e senso alla nostra vita.

Giustizia, fratellanza, comunione, armonia, AMORE sono il naturale nutrimento del nostro spirito ma pare che nel progettare il nostro futuro non siano contemplate ed è per questo motivo che si impone una forte e diffusa presa di coscienza per una grande svolta culturale che, oggi più che mai, diventa improcrastinabile perchè esistenziale.

Tutto deve ripartire da un concetto fondamentale: l’essere umano è un “animale sociale” ma sensiente e, in quanto tale, vive del BISOGNO di condividere la propria vita con i suoi simili. Dobbiamo capire che per noi stessi, la relazione, una buona relazione con il prossimo, è vitale; da qui la necessità PRIMARIA e UNICA di cercare di migliorare il nostro rapporto con gli altri, premessa indispensabile per una migliore qualità di vita. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario diventare “padroni” di noi stessi, saper orientare i nostri sentimenti verso quel livello di sensibilità che ci permetterà di godere in pienezza i nostri rapporti relazionali; il potere, l’ambizione, il desiderio di prevaricazione sono manifestazioni di personalità disturbate dove non si sono potute sviluppare le qualità empatiche che orientano inevitabilmente al bene e alla ricerca dell’armonia e che devono necessariamente essere superate.

Siamo davanti a un bivio: ricercare il completamento dell’essere umano verso la pienezza del suo potenziale di umanità o arrendersi a un futuro di schiavitù, alienazione, solitudine e all’annientamento della nostra anima.

Un “Uomo”, 2000 anni fa, ci ha fatto percepire l’infinita bellezza dell’amore, un esempio di piena umanità che nel messaggio evangelico coincide con la condizione divina. Ritroviamo questa umanità o sarà la fine della Storia.

Di Tiziano Tanari per ComeDonChisciotte.org

26.06.2024

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