Un grafico che spiega tutto

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Mike Whitney
unz.com

Guardate il grafico qui sopra. Il grafico spiega tutto.

Spiega perché Washington è così preoccupata per la crescita esplosiva della Cina. Spiega perché gli Stati Uniti continuano a tormentare la Cina sulle questioni di Taiwan e del Mar Cinese Meridionale. Spiega perché Washington invia delegazioni del Congresso a Taiwan in barba alle esplicite richieste di Pechino. Spiega perché il Pentagono continua a far transitare navi da guerra statunitensi attraverso lo Stretto di Taiwan e a spedire a Taipei massicce quantità di armi letali. Spiega perché in Asia Washington sta creando coalizioni anti-cinesi con l’obiettivo di accerchiare e provocare Pechino. Spiega perché l’amministrazione Biden sta intensificando la sua guerra commerciale contro la Cina, imponendo onerose sanzioni economiche alle sue imprese e vietando i semiconduttori ad alta tecnologia che “sono essenziali non solo… per quasi tutti gli aspetti della società moderna, dai prodotti elettronici, dai trasporti alla progettazione e alla produzione di ogni sorta di beni.” Spiega perché la Cina è stata indicata nella Strategia di sicurezza nazionale (NSS) degli Stati Uniti come “l’unico concorrente con l’intento e, sempre più, la capacità di rimodellare l’ordine internazionale.” Spiega perché Washington ora considera la Cina come il suo più grande e formidabile avversario strategico che deve essere isolato, demonizzato e sconfitto.

Il grafico sopra riportato spiega tutto, non solo le ostili battute diplomatiche volte a screditare e umiliare la Cina, ma anche le politiche apertamente bellicose rivolte contro la Russia. La gente questo deve capirlo. Deve vedere cosa sta realmente accadendo per poter collocare gli eventi nel loro giusto contesto geopolitico.

E quale sarebbe questo “contesto”?

Il contesto di una Terza Guerra Mondiale; una guerra accuratamente pianificata, istigata e (ora) perseguita da Washington e dai suoi mercenari. Questo è ciò che sta realmente accadendo. Le conflagrazioni sempre più violente che vediamo nascere in Ucraina e in Asia non sono il risultato dell'”aggressione russa” o del “cattivo Putin.” No, sono l’attuazione di una sinistra strategia geopolitica che mira a soffocare la rapida ascesa della Cina e a preservare il ruolo dominante dell’America nell’ordine mondiale. Ci può essere qualche dubbio su questo?

No, nessuno.

È per questo che stiamo assistendo alla suddivisione del mondo in blocchi contrapposti. È per questo che stiamo assistendo alla marcia indietro di 30 anni di globalizzazione e alla progressiva disintegrazione delle catene di approvvigionamento. Ed è per questo che l’Europa è stata spinta a capofitto nel buio gelido e nella deindustrializzazione forzata. Tutte queste politiche suicide sono state concepite per un solo ed unico scopo: mantenere il posto di rilievo dell’America nel sistema globale. Ecco perché l’umanità intera è attualmente coinvolta in una Terza Guerra Mondiale; una guerra progettata per impedire alla Cina di diventare la più grande economia del mondo; una guerra progettata per preservare la supremazia globale degli Stati Uniti. Leggete questo estratto da un articolo del World Socialist Web Site:

Un articolo del Financial Times del 19 ottobre, a firma di Edward Luce, intitolato “Contenere la Cina è l’obiettivo esplicito di Biden,” lanciava il seguente allarme: “Immaginate che una superpotenza dichiari guerra a una grande potenza e che nessuno se ne accorga. Joe Biden questo mese ha lanciato una vera e propria guerra economica alla Cina – impegnando gli Stati Uniti a fermare la sua ascesa – e, per la maggior parte, gli Americani non hanno reagito.

“Certo, c’è la guerra della Russia contro l’Ucraina e l’inflazione interna a catturare l’attenzione. Ma è probabile che la storia ricorderà la mossa di Biden come il momento in cui la rivalità USA-Cina era uscita allo scoperto.”

Inoltre, la scorsa settimana, un alto funzionario dell’amministrazione Biden aveva indicato che gli Stati Uniti stavano preparando nuove sanzioni alla Cina in settori chiave dell’hi-tech. In una conferenza al Center for a New American Security, era stato chiesto ad Alan Estevez, sottosegretario al Commercio per l’Industria e la Sicurezza, se gli Stati Uniti avrebbero vietato alla Cina l’accesso all’informatica quantistica, alla biotecnologia, ai software di intelligenza artificiale o agli algoritmi avanzati. Estevez aveva ammesso che se ne stava già discutendo attivamente. “Se finiremo per fare qualcosa in questi settori? Se fossi uno scommettitore, punterei su questo,” aveva detto….

Luce aveva concluso il suo articolo del Financial Times sopra citato dichiarando: “La scommessa di Biden funzionerà? Non mi entusiasma la prospettiva di scoprirlo. Nel bene e nel male, il mondo è appena cambiato, con un piagnisteo e non con un botto. Speriamo rimanga così”…(“Biden’s technology war against China”, World Socialist Web Site)

Ancora una volta, guardate il grafico. Cosa vi dice?

La prima cosa che vi dice è che le ostilità che vediamo in Ucraina (e fra un po’ a Taiwan) possono essere ricondotte ad un cambiamento fondamentale nell’economia globale. La Cina si sta rafforzando. È sulla buona strada per superare l’economia degli Stati Uniti entro un decennio. E la crescita comporta alcuni vantaggi. Essendo la più grande economia del mondo, la Cina diventerà naturalmente l’egemone regionale dell’Asia. E come egemone regionale dell’Asia sarà in grado di “risolvere le dispute regionali a proprio favore e di delegittimare la leadership regionale e globale degli Stati Uniti.”

Riuscite a vedere il problema?

Per quasi due decenni, gli Stati Uniti hanno orientato la loro politica estera su una strategia di “riequilibrio delle forze” chiamata “perno sull’Asia.” In breve, gli Stati Uniti intendono essere l’attore dominante nella regione più popolosa e prospera del mondo, l’Asia. Riuscite a capire come l’ascesa della Cina farà deragliare il piano di Washington per il futuro?

Gli Stati Uniti non permetteranno che questo accada senza combattere. Washington non lascerà che la Cina la estrometta dai mercati che intende dominare. Non succederà. E, se pensate che questo accadrà, fareste meglio a cambiare idea. Gli Stati Uniti entreranno in guerra per evitare uno scenario in cui il loro ruolo sarebbe quello di “secondo violino” rispetto alla Cina. In effetti, l’establishment della politica estera ha già deciso che gli Stati Uniti si impegneranno militarmente con la Cina proprio per questo obiettivo.

Quindi, la nostra tesi è semplice: riteniamo che la Terza Guerra Mondiale sia già iniziata. Questo è il sunto del discorso. Le rovine che vediamo in Ucraina sono solo la prima salva di una Terza Guerra Mondiale che ha già innescato una crisi energetica senza precedenti, una massiccia insicurezza alimentare a livello mondiale, una catastrofica rottura delle linee di approvvigionamento globali, un’inflazione diffusa e fuori controllo, il costante riemergere dei nazionalismi estremi e la ridivisione del mondo in blocchi contrapposti. Di quali altre prove avete bisogno?

Ed è tutta una questione economica. Le origini di questo conflitto possono essere ricondotte ai cambiamenti tettonici dell’economia globale, all’ascesa della Cina e all’inevitabile declino degli Stati Uniti. Si tratta di un impero che ne sostituisce un altro. Naturalmente, una transizione di questa portata genererà cambiamenti epocali nella distribuzione globale del potere. E, insieme a questi cambiamenti, arriveranno altri punti critici, altre devastazioni e l’incombente prospettiva di una guerra nucleare. E questo è esattamente il modo in cui si stanno svolgendo le cose.

Quindi, come spiega il grafico ciò che sta accadendo in Ucraina?

La guerra per procura di Washington in Ucraina è, in realtà, contro la Cina, non la Russia. La Russia non è un concorrente di pari livello e non ha i mezzi economici per sostituire gli Stati Uniti nell’ordine globale. Il Nord Stream, tuttavia, rappresentava un rischio significativo per gli Stati Uniti, perché rafforzava notevolmente le relazioni economiche di Mosca con l’UE e, in particolare, con la Germania, la potenza industriale europea. L’alleanza Mosca-Berlino, reciprocamente vantaggiosa e fondamentale per la prosperità tedesca, doveva essere sabotata per impedire un’ulteriore integrazione economica che avrebbe fuso Asia ed Europa nella più grande zona di libero scambio del mondo. Washington doveva impedirlo per preservare la sua morsa economica sull’Europa e difendere il dollaro come valuta di riserva mondiale. Tuttavia, nessuno si aspettava che gli Stati Uniti facessero esplodere il gasdotto stesso in quello che sembra essere il più grande atto di terrorismo industriale della storia. È stato davvero scioccante.

In sostanza, Washington vede la Russia come un ostacolo al suo piano principale, quello di accerchiare, isolare e indebolire la Cina. La Russia non è la più grande minaccia alla supremazia globale degli Stati Uniti, nemmeno lontanamente. Questo titolo spetta alla Cina.

La Terza Guerra Mondiale si sta combattendo per contenere la Cina, non la Russia. Ciò che la guerra in Ucraina fa capire è che, tra le élite della politica estera, c’è un accordo generale sul fatto che la strada per Pechino passa da Mosca. Questa sembra essere l’opinione comune. In altre parole, i potenti statunitensi vogliono indebolire la Russia per diffondere in Asia le basi militari statunitensi. In definitiva, i militari saranno chiamati ad imporre il dominio economico di Washington sui suoi nuovi sudditi asiatici. Se quel giorno arriverà mai.

Riteniamo estremamente improbabile che l’ambizioso piano di Washington abbia successo, ma non dubitiamo che verrà comunque attuato. Decine di milioni di persone moriranno nel disperato tentativo di riportare indietro le lancette dell’orologio al fugace “momento unipolare” e all’altrettanto effimero secolo americano. È una tragedia al di là di ogni comprensione.

Mike Whitney

Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/mwhitney/the-one-chart-that-explains-everything/
03.11.2022
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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