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La Redazione

 

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Se Israele attacca l’Iran, la Russia non resterà in disparte

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A cura di Markus
Il 14 Ottobre 2024
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Mike Whitney
unz.com

Non credo che gli Stati Uniti abbiano l’obbligo implicito di seguire come un mulo qualsiasi cosa facciano gli israeliani. Se decidono di iniziare una guerra, semplicemente partendo dal presupposto che noi ne saremo automaticamente coinvolti, penso che sia un obbligo di amicizia dire: ‘Non prenderete una decisione di interesse nazionale per noi’. Penso che gli Stati Uniti abbiano il diritto di avere una propria politica di sicurezza nazionale”. Zbigniew Brzezinski

Un tempo nell’establishment della politica estera statunitense vi erano uomini capaci di pensare strategicamente. Ora non più. Ciò che ora passa per pensiero strategico è l’infinita ripetizione di punti di vista israeliani pronunciati da generali in pensione a libro paga dell’industria delle armi e della lobby israeliana. Questi uomini – che rappresentano il punto di vista di una percentuale infinitesimale della popolazione – sono una parte essenziale della più grande macchina che prepara il pubblico all’intervento, all’escalation e alla guerra. Il loro compito attuale è quello di convincere il popolo americano che l’imminente attacco di Israele all’Iran serva gli interessi della sicurezza nazionale americana, cosa che, ovviamente, non è. In realtà, il Paese viene trascinato in una sanguinosa conflagrazione che, con ogni probabilità, provocherà un brusco declino del potere globale degli Stati Uniti, seguito da una rapida fine del cosiddetto secolo americano.

Tutto questo era stato previsto da uno dei più eruditi analisti americani di politica estera, Zbigniew Brzezinski, che aveva lanciato un avvertimento sul tema dell’Iran già più di dieci anni fa in un editoriale del Los Angeles Times. Ecco cosa aveva detto:

…. Un attacco all’Iran sarebbe un atto di follia politica, che metterebbe in moto un progressivo sconvolgimento degli affari mondiali. Con gli Stati Uniti sempre più oggetto di una diffusa ostilità, l’era della preponderanza americana potrebbe addirittura giungere a una fine prematura. Sebbene al momento gli Stati Uniti siano chiaramente dominanti nel mondo, non hanno né il potere né l’inclinazione interna per imporre e poi sostenere la propria volontà di fronte a una resistenza prolungata e costosa….

È quindi giunto il momento per l’amministrazione di smaltire la sbornia e pensare strategicamente, con una prospettiva storica e con gli Stati Uniti…. È tempo di raffreddare la retorica. Gli Stati Uniti non dovrebbero essere guidati dalle emozioni o dal senso di una missione di ispirazione religiosa… La nostra scelta è lasciarci trascinare in un’avventura sconsiderata e profondamente dannosa per gli interessi nazionali a lungo termine degli Stati Uniti o diventare seri e dare ai negoziati con l’Iran una possibilità autentica..…

Trattare l’Iran con rispetto e in una prospettiva storica aiuterebbe a raggiungere questo obiettivo. La politica americana non dovrebbe essere influenzata dall’attuale atmosfera di urgenza che ricorda in modo inquietante quella che aveva preceduto l’intervento sbagliato in Iraq. Been there, done that, Zbigniew Brzezinski, Los Angeles Times

Ben detto. Si può solo sperare che gli ottusi opinionisti dei notiziari via cavo facciano circolare l’articolo tra di loro.

Che lo si ami o lo si odi, Brzezinski aveva fatto un’analisi coerente e ben studiata, valutando spassionatamente se i costi di una particolare operazione fossero maggiori dei benefici. In questo caso, semplicemente non c’è paragone. Gli Stati Uniti stanno correndo verso un conflitto che non soddisfa alcun interesse nazionale, che non possono vincere e che avrà un impatto catastrofico sul futuro della nazione. Ecco ancora Brzezinski:

Non abbiamo bisogno di aumentare la portata del conflitto nella regione, perché un aumento del conflitto che coinvolgesse gli iraniani… probabilmente riaccenderebbe il conflitto in Iraq, incendierebbe il Golfo Persico, farebbe aumentare il prezzo del petrolio di due volte, tre volte, quattro volte… L’Europa diventerebbe ancora più dipendente dalla Russia per la sua energia…”.

Tutto ciò che so, come analista di politica internazionale, è che (una guerra con l’Iran) sarebbe un disastro. E, francamente, penso che sarà un disastro più per noi che per Israele perché, come risultato della guerra, saremo costretti a uscire dalla regione... a causa di tutto l’odio che si svilupperà. E, non fatevi illusioni, se il conflitto si estende, saremo soli… E, se saremo cacciati, quanto scommettereste sulla sopravvivenza di Israele per più di cinque o dieci anni? Zbigniew Brzezinski, Real News Network, 2:15 min.

Quindi, non sarebbe solo disastroso per gli Stati Uniti, ma anche per Israele, che – senza il sostegno “incondizionato” di Washington – sparirebbe lentamente in 5 o 10 anni. Forse qualcuno non è d’accordo con questa analisi? Forse c’è chi pensa che una piccola colonia belligerante nel cuore del mondo arabo – che negli ultimi 75 anni ha fatto ogni sforzo per farsi odiare – possa sopravvivere senza l’assistenza degli Stati Uniti?

È possibile, suppongo. Ma non è probabile. Questo è tratto da un articolo di sabato di NBC News:

I funzionari statunitensi ritengono che Israele abbia ristretto il campo degli obiettivi da colpire in risposta all’attacco iraniano, obiettivi che questi funzionari descrivono come infrastrutture militari ed energetiche iraniane.

Non vi sono indicazioni che Israele prenderà di mira strutture nucleari o effettuerà omicidi mirati, ma i funzionari statunitensi hanno sottolineato che gli israeliani non hanno preso una decisione definitiva su come e quando agire.…

Gli Stati Uniti non sanno quando potrebbe arrivare la risposta di Israele, ma i funzionari hanno detto che le forze armate israeliane sono pronte a partire in qualsiasi momento una volta dato l’ordine…. funzionari statunitensi e israeliani hanno detto che la risposta potrebbe arrivare durante la festività dello Yom Kippur.

Gli Stati Uniti sono pronti a difendere le loro risorse nella regione da qualsiasi contrattacco immediato da parte dell’Iran, ma è improbabile che forniscano un sostegno militare diretto all’operazione.

Il Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha parlato ieri sera con il suo omologo israeliano, Yoav Gallant; i due hanno discusso a grandi linee di una risposta israeliana. Tuttavia, non è chiaro se Gallant abbia fornito dettagli concreti. NBC News

Sabato, su Google News sono apparsi più di 10 articoli con lo stesso identico titolo: “Israele ha ristretto gli obiettivi“. L’impressione che questo mantra dovrebbe creare è che il palese atto di aggressione di Israele sia in realtà un atto misurato e ponderato di autodifesa. Che barzelletta, e che umiliazione per l’amministrazione Biden che non viene nemmeno informata su come verranno usate le sue bombe, i suoi jet, i suoi aerei di rifornimento e il suo supporto logistico. Gli Stati Uniti sono veramente diventati un fesso senza spina dorsale che si lascia influenzare dai gangster di Tel Aviv? È scioccante.

Ciò che si perde nel baccano che circonda l’imminente attacco di Israele all’Iran è il fatto che la Russia sta conducendo furtivamente una propria campagna diplomatica volta a rafforzare le difese dell’Iran e a preparare il Paese alle ostilità future.

Venerdì Putin ha incontrato il Presidente iraniano Massoud Pezeshkian ad Ashgabat, in Turkmenistan, per discutere del deterioramento della situazione in Medio Oriente e della probabilità di una guerra regionale. L’incontro, accuratamente coreografato, intendeva dimostrare che la Russia considera l’Iran un amico e un alleato che può contare sul sostegno della Russia in caso di uno scoppio delle ostilità. Qualche ora prima, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov aveva lanciato un minaccioso avvertimento: un attacco israeliano alle strutture nucleari civili iraniane avrebbe costituito una “grave provocazione”.

Parlando a una conferenza stampa in Laos, Lavrov ha sottolineato che, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’Iran è rimasto conforme alle normative vigenti e non ha inviato materiale nucleare verso programmi di armamento proibiti. (Le affermazioni spurie di Israele su questo argomento sono pura propaganda).

Se i piani o le minacce di attaccare gli impianti nucleari ad uso civile della Repubblica islamica dell’Iran dovessero realizzarsi, si tratterebbe di una provocazione molto grave.

Tra i commenti di Lavrov e l’incontro con Putin, ci sono pochi dubbi sul fatto che Mosca sostenga l’Iran nello scontro con Israele, anche se non è possibile sapere se la Russia interverrà attivamente se dovesse scoppiare una guerra. (Dobbiamo anche ricordare che il Primo Ministro russo Mikhail Mishustin aveva visitato Teheran solo due giorni prima che l’Iran lanciasse il suo attacco con missili balistici contro Israele. Ciò suggerisce che l’Iran aveva avuto il via libera da Mosca per intraprendere un’azione in linea con l’idea di Putin di una “risposta proporzionata”).

Ciò che stiamo cercando di dire è che la Russia sta seguendo gli sviluppi molto da vicino e ha spostato i mezzi militari nel raggio d’azione del potenziale spazio di battaglia. È logico supporre che la Russia si impegnerà con i nemici dell’Iran se la situazione lo richiederà. L’analista militare Will Schryver ha riassunto la situazione in questi termini:

Non riesco a capire come mai sempre più persone non si rendano conto che, per la Russia, combattere a fianco dell’Iran contro l’Impero non è una scelta ma un imperativo esistenziale. È anche qualcosa per cui i russi si stanno febbrilmente preparando almeno dall’estate del 2022. Will Schryver

Tenete presente che, negli ultimi anni, la Russia e l’Iran hanno rafforzato in modo significativo i loro legami militari, al punto da impegnarsi apertamente per la sicurezza reciproca. Ecco ancora Schryver:

Russia, Cina e Iran hanno ora formato un’alleanza militare ed economica de facto, che preferiscono chiamare “partnership”. Nel caso di Russia e Cina, è emersa una partnership completa a tutto campo: militare, economica e monetaria.…

Russia, Cina e Iran conducono regolarmente esercitazioni congiunte nel Mar Arabico. Negli ultimi anni queste esercitazioni sono aumentate sia in termini di portata che di frequenza.

Sia la Russia che la Cina stanno investendo ingenti capitali in Iran, in gran parte nel settore energetico e in ambiziosi progetti di trasporto volti a costruire corridoi commerciali rapidi ed efficienti che colleghino la Cina, l’Iran e la Russia come nodi primari del commercio eurasiatico… I trasferimenti di armi e di tecnologia tra i tre Paesi hanno raggiunto livelli senza precedenti….

È sempre più evidente che la Russia, la Cina e l’Iran riconoscono che un attacco contro uno qualsiasi di essi costituirebbe una minaccia esistenziale per tutti. Gli interessi strategici dei tre Paesi sono ora inestricabilmente intrecciati. Soprattutto, sono uniti da un unico obiettivo strategico prioritario: smantellare il dominio dell’impero anglo-americano che regna da tempo.…

In un’ipotetica guerra tra Stati Uniti e Iran, sia la Russia che la Cina sosterrebbero attivamente l’Iran… L’Iran verrebbe semplicemente integrato con armi e altre necessità logistiche da entrambi i suoi partner – e possibilmente messo sotto il loro ombrello nucleare in un esplicito atto di deterrenza.

Nella misura in cui la Russia, la Cina e l’Iran sono determinati ad agire tutti per uno e uno per tutti, rappresentano una combinazione di potenza militare ed economica globale che non può essere sconfitta. All for One and One for All, Will Schryver, Twitter

L’opinione di Schryver è condivisa da molti analisti ai quali (naturalmente) è vietato esprimere le proprie opinioni sui principali media. Ma questo non cambia il fatto che Russia e Iran sono alleati strategici, che interverrebbero militarmente se si trovassero in pericolo.

Vale la pena notare che l’Iran fornisce alla Cina il 15% del suo petrolio (è il primo fornitore di petrolio della Cina), è un partecipante attivo del Corridoio Internazionale di Trasporto Nord-Sud (una rete multimodale lunga 4500 miglia di linee di navigazione, ferrovie e strade per lo spostamento di merci tra India, Iran, Azerbaigian, Russia, Asia centrale ed Europa) ed è “situato all’incrocio tra l’Asia centrale, l’Asia meridionale e gli Stati arabi del Medio Oriente”. La posizione strategica dell’Iran e le sue vaste risorse naturali ne fanno una parte fondamentale dell’emergente ordine mondiale multipolare che sta rapidamente sostituendo il sistema basato sulle regole di Washington. Né la Russia né la Cina possono permettere che l’Iran venga colpito pesantemente o che il suo governo venga spodestato. Ecco ulteriori informazioni dall’autore Digby James Wren su Substack:

Il presidente russo ha autorizzato la firma di un accordo di partenariato strategico globale con l’Iran. Questo fa seguito a una visita a Teheran del segretario del Consiglio di sicurezza russo, preceduta da un viaggio a San Pietroburgo del consigliere per la sicurezza nazionale iraniano …. Putin …. avrebbe definito l’accordo “opportuno” e da firmare “al più alto livello”…

Secondo i media iraniani, Putin ha celebrato le relazioni “strategiche” tra Teheran e Mosca, che si sono rafforzate negli ultimi anni…. Le relazioni tra Mosca e Teheran si sono notevolmente approfondite dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022.

La cooperazione tra i due Paesi si è particolarmente accentuata in ambito militare. L’Iran ha fornito alla Russia droni che sarebbero stati impiegati contro l’Ucraina. Inoltre, si ritiene che l’Iran sostenga gli sforzi della Russia per sviluppare la produzione di droni a livello nazionale….

“Le relazioni con l’Iran sono una priorità per noi”, ha detto Putin a Pezeshkian…

In agosto erano trapelate anche notizie su presunte spedizioni di armi russe all’Iran. Il New York Times aveva citato funzionari iraniani secondo i quali la Russia avrebbe iniziato a trasferire a Teheran radar avanzati e attrezzature per la difesa aerea, a seguito di una richiesta fatta al Cremlino. Persian Fire, Dr Digby James Wren, Substack

In altre parole, Putin aveva anticipato la crisi odierna e aveva iniziato a rafforzare le difese dell’Iran. Ora sono pronti a partire. Guardate un po’:

il Comandante supremo in capo Vladimir Putin ha discusso della situazione in Medio Oriente e… ha impartito ordini che possono essere discussi solo faccia a faccia. …. Seguiremo lo sviluppo degli eventi; l’esercito è pronto al combattimento, (e) l’iniziativa è dalla nostra parte… La vittoria sarà nostra, forse non rapidamente, ma sicuramente vinceremo. Andrey Gurulev, Russian Lieutenant General @DD_Geopolitics

Quello che dobbiamo aspettarci ora è un attacco israeliano alle infrastrutture vitali dell’Iran, amplificato da un’operazione di decapitazione dei suoi leader politici e militari. L’attacco dovrà superare quanto suggerito dai consiglieri statunitensi per aumentare le possibilità di una ritorsione esagerata da parte dell’Iran che spinga Washington a entrare in guerra (che è l’obiettivo principale di Israele). La risposta dell’Iran sarà modellata in parte dalla Russia, che enfatizzerà una “risposta proporzionata”. Putin darà a Israele e agli Stati Uniti tutte le opportunità di “abbassare la temperatura” e di smorzare la tensione, ma, se decideranno di intensificare gli attacchi, dovremo aspettarci lo scenario peggiore.

È impossibile che gli Stati Uniti escano indenni da una guerra con l’Iran. Questi sono tempi epocali in cui la pietra angolare su cui poggia il vecchio ordine si sta disintegrando sotto i nostri occhi.

Mike Whitney

Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/mwhitney/if-israel-attacks-iran-russia-is-not-going-to-stay-on-the-sideline/
12.10.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

 

 

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