DI MIGUEL MARTINEZ
kelebeklerblog.com
Venerdì nelle scuole ci sarà uno sciopero per il clima.
Dico subito che a livello estetico, queste cose mi piacciono poco.
Se volete convincere uno come me a inquinare e magari riprendere pure la patente, presentatemi la foto di una sedicenne con 250.000 follower su Twitter, che presumo non ci capisca molto di più di climatologia di me.
Metteteci il neo-eletto capo del PD che la elogia e aggiungeteci uno sciopero che consiste nel non andare a scuola per ricattare gli adulti perché facciano qualcosa ma non sappiamo che cosa.
Però tutto questo ci dice molto sui media, sul mio carattere, sull’adolescenza, sulle manipolazioni dei politici, senza dirci nulla sulla questione in sé.
Cioè, è vero o è falso che siamo sull’orlo di una catastrofe planetaria, che riguarda tutti noi e i nostri figli, a prescindere dai media, dai caratteri personali e dai politici?
La risposta si trova in questo schema, pubblicato su Global Footprint Network, che indica il numero di mondi di cui abbiamo bisogno per mantenere la civiltà attuale.
Ovviamente sono calcoli molto approssimativi, ma credo che niente spieghi meglio quale sia il vero problema.
Fino al 1968, circa, ci serviva meno di un mondo.
Oggi ce ne serve circa uno e mezzo.
Solo che quel mezzo in più non esiste: lo possiamo ottenere soltanto saccheggiando l‘uno. E da lì derivano per forza tanti guai, che sembrano scollegati tra di loro.
Quando io voglio spendere 1500, ma ho solo 1000, cosa faccio? Mi indebito, così io mi godo più 1500, mentre mio figlio dovrà arrangiarsi con meno 500.
I figli dovranno pagare in molti modi quei 500 che non avranno. Uno di questi è il “clima”.
L’imminenza della catastrofe climatica è ormai scientificamente fuori di dubbio, e quindi il tema ha una certa efficacia, ma io preferisco non parlarne troppo.
Primo, perché il clima è uno dei sistemi più complessi immaginabili, e quindi è facile tirar fuori controprove, cui solo gli esperti sono in grado di rispondere.
Poi perché le cose incomprensibili ci portano facilmente a sperare in rimedi magici: nuove energie “pulite”, fantasie di geoingegneria (come il famoso specchio nello spazio grande quanto la Groenlandia per rimandare indietro un po’ di irradiazione solare) e simili. Insomma, sono le classiche cose che si potrebbero chiedere con uno sciopero, perché ci pensino gli adulti.
Con il rischio del Sillogismo di Sinistra, che all’incirca procede così:
1) le persone comuni sono tutte brave e innocenti, vittime dell’avidità dei capitalisti o dei traffici dei politici
2) se si sbraita abbastanza e si cammina per molte ore su e giù per le strade con dei cartelli in mano, capitalisti e politici, che sono gli adulti del mondo, ripareranno ai danni che loro stessi hanno creato.
Se invece partiamo dal grafico dei mondi di cui abbiamo bisogno, capiamo, non il clima, ma cosa sta scombussolando il clima; come capiamo perché i fiumi nel Veneto sono avvelenati; o ciò che dice oggi in un’interessante intervista Giuseppe De Rita, ottantasei anni compiuti:
“La nostra è stata una generazione felice, che ha potuto fare il salto in avanti rispetto alla miseria degli avi contadini. L’attuale risentimento nasce in chi non ce l’ha fatta. O in chi teme che i propri figli non abbiano le stesse chances. Gli italiani hanno il terrore di scendere di un pianerottolo o anche di un solo gradino. E soprattutto stanno male nell’ascensore fermo”.
Come Ugo Bardi, sono quindi moderatamente felice per questo improvviso movimento attorno al clima. Qualunque cosa attiri l’attenzione sulla questione centrale è positivo, a prescindere se incontra o no i miei gusti.
E non è nemmeno importante se lo sciopero venerdì servirà a qualcosa (o se si possa chiamare “sciopero” il fatto di permettere agli insegnanti di godersi di una giornata di libertà retribuita). Da un breve giro in rete, non trovo infatti nessuna rivendicazione concreta.
Però sono occasioni in cui una minoranza di giovani inizieranno a preoccuparsi, finalmente, almeno di qualche aspetto della Grande Questione.
Miguel Martinez
Fonte: http://kelebeklerblog.com
Link: http://kelebeklerblog.com/2019/03/13/sciopero-per-il-clima/
13.03.2019