Putin: “Pagherete il gas in rubli”. E Draghi & Co sbandano

Il Presidente russo punta a risollevare il rublo. L'avventata replica del "first economic adivisor" di Draghi, il prof. Giavazzi, rischia di farci trovare i rubinetti (del gas) chiusi

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Di Megas Alexandros (Fabio Bonciani), ComeDonChisciotte.org

Dall’avvento della pandemia fino a tutto quello che Vladimir Putin sta facendo in questi giorni (nello specifico riguardo alle verità in tema di materia economico-monetaria, che stanno venendo sempre più allo scoperto), noi MMTers di lungo corso, siamo seduti sul divano con popcorn in mano e ci stiamo godendo uno spettacolo imperdibile.

Se non ci fossero di mezzo le nostre vite e quelle dei nostri figli, sarebbe anche divertente, riderci sopra a crepapelle e dire: “noi ve lo avevamo detto”.

Purtroppo, per la drammaticità di quello che tutti noi da tempo stiamo vivendo, non ci è consentito farlo.

Ogni giorno che passa cade un pezzo del domino di tutte quelle folli ed insensate idee economico-monetarie, sulle quali i “poteri profondi” hanno costruito l’accettazione passiva da parte delle gente ignara, di questa tragedia socio-economica – con annessa distruzione, di tutte le istituzioni democratiche nel mondo occidentale.

Pochi giorni fa, come tutti ricordate, appena iniziata l’operazione militare russa in Ucraina, il mondo occidentale si è subito precipitato ad imporre le solite sanzioni.

La sanzione più invasiva, come vi ho già evidenziato nel mio articolo di pochi giorni fa (Putin: l’era della globalizzazione è finita) – è stata quella di espellere/bloccare la Russia dal sistema dei pagamenti internazionali (SWIFT). Questo ha comportato immediatamente il blocco delle riserve in valuta che la Russia intesa come Stato (e di conseguenza anche quelle del suo settore privato), detiene in valuta estera, presso gli istituti centrali degli altri paesi.

Questo, intanto, fin da subito fa cadere il mito del trasferimento dei capitali all’estero o meglio ancora della tanto temuta “fuga di capitali”. Questo concetto errato, porta anche, molti apprendisti in materia economica, ad indicare come soluzione al problema-euro per il nostro paese, tesi astruse quali la segregazione e/o il blocco dei capitali.

Togliamo immediatamente ogni dubbio: i dollari (intesi come “bit” e rappresentanti le riserve in valuta di un paese), stanno nei conti presso la FED, come gli euro stanno nei conti presso la BCE e gli yuan stanno nei conti presso la Banca Centrale Cinese.  Questo vale anche per il rublo e tutte le altre valute.

Le banche centrali dei paesi titolari delle riserve in valuta estera hanno solo un estratto-conto, esattamente come avviene nei rapporti di conto corrente che noi intratteniamo con le nostre banche. In effetti, se ci pensate, i numeri che noi abbiamo sui nostri estratti-conto non sono mica presso la nostra abitazione, sono nei computer della banca di cui siamo clienti.

L’esempio pratico di tutto questo, lo vediamo quando, nostro malgrado, siamo soggetti passivi di un pignoramento decretato dal Tribunale, dove la nostra banca è l’unica in grado di bloccare i nostri risparmi e non renderceli disponibili. Tecnicamente, corrisponde in pieno a quello che hanno fatto alla Russia con le sanzioni.

Ma torniamo al blocco delle riserve valutarie russe.

Immediatamente, al blocco nel sistema swift, la conseguenza è stata che la Russia (intesa come Governo, Tesoro e Banca Centrale) ed il suo settore privato, si sono ritrovati a non poter più disporre delle proprie riserve, di cui sono legittimamente intestatari. Da qui, siamo arrivati alla devastante ma più che realistica esternazione, con la quale, il presidente russo, durante il suo discorso di pochi giorni fa, di fatto, ha decretato la fine dell’era della globalizzazione:

 

“Ora tutti sanno, che le riserve finanziarie possono essere semplicemente rubate” [1]

 

Effettivamente come dargli torto – in poche parole, è come se la tua banca ti chiamasse e ti dicesse che il tuo conto è bloccato e non puoi più disporre dei tuoi risparmi, perché tu hai avuto un litigio per strada.

Da quel momento si sono verificate varie conseguenze, che però, alle risultanze dei fatti, hanno avuto l’effetto di ribaltare quasi completamente quello che sarebbe dovuto essere il risultato delle sanzioni stesse, nella testa dei soliti “fenomeni” del mondo occidentale, che in qualità di ideatori ed impositori, le hanno rese effettive.

Insomma, stiamo assistendo all’apoteosi della tracotanza dei poteri occidentali che da tempo ormai troppo lungo, si sentono i padroni del mondo intero, stante l’asservimento totale di cui si circondano e che li ha portati addirittura a credere realistico il poter progettare e realizzare, ai danni dell’umanità, quel diabolico piano, che noi conosciamo come il Grande Reset.

L’espulsione della Russia dal sistema swift, secondo questi soggetti, avrebbe dovuto mettere in ginocchio Putin ed il suo popolo, i quali, secondo i loro piani, sarebbero dovuti correre in lacrime a chiedere, pietà al mondo occidentale e prestiti al Fondo monetario. Naturalmente in cambio di cessioni di asset e sovranità. Insomma il solito film a replica continua.

Il main-stream economico ed i media di regime non hanno perso una nanosecondo ad avvertire il mondo dell’imminente fallimento dello stato russo che, a detta loro, stante il blocco delle riserve in dollari, di lì a pochi giorni non sarebbe stato in grado di onorare le cedole di un eurobond in dollari per la mastodontica cifra di 117 milioni.

Anche il crollo del rublo sui mercati è stato presentato come un segnale dell’imminente default, nonostante che il paese continui ad incassare dalla sola Europa per la fornitura del gas la bellezza di 400 milioni di dollari al giorno. [2]

Ma, via via che i giorni passano, del default russo non vi è traccia (beata MMT, moneta sovrana e politica del cambio fluttuante!), nonostante il blocco, la FED ha eseguito puntualmente il mandato di pagamento in dollari delle cedole per conto del Tesoro russo, e, notizia dell’ultim’ora, Vladimir Putin ha deciso che la Russia non accetterà più pagamenti in dollari ed euro per il suo gas consegnato in Europa, ma accetterà solo rubli.

 

 

“Ho deciso di attuare una serie di misure per trasferire il pagamento delle nostre forniture di gas ai Paesi ostili in rubli russi, ha detto il presidente, ordinando che i cambiamenti siano attuati nel più breve tempo possibile. Allo stesso tempo, “voglio sottolineare che la Russia sicuramente continuerà a fornire gas naturale in linea con i volumi e prezzi, meccanismi di prezzo stabiliti nei contratti esistenti”, ha aggiunto Putin.

Se in campo militare i missili veri sono tutti puntati verso l’Ucraina, in campo economico finanziario Putin si sta difendendo (ed aggiungerei anche divertendo), rivoltando contro al mittente tutti i missili delle false teorie economiche su cui si basano le sanzioni imposte al suo paese.

Infatti, non appena Putin ha dichiarato di voler essere pagato in rubli, i più scaltri in Occidente si sono subito resi conto del “pastrocchio” fatto; e di come la decisione del presidente russo avrebbe in pratica avuto l’effetto di aggirare le sanzioni, rafforzare il rublo e dare una spinta all’economia. Se si cambiano dollari o euro in rubli, infatti, logica di mercato vuole che la valuta russa si rafforzi.

Ecco, che la reazione della sempre “lungimirante” (si fa per dire!), politica europea non si è fatta attendere.

Direi che ad analizzarle, certe dichiarazioni, verrebbe da citare la Bibbia e nostro Signore Gesù Cristo: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”.

Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck, ben conscio che il suo paese dipende dal gas russo come un drogato dalla dose giornaliera, subito ha alzato la voce: è una violazione del contratto” – “ora discuteremo con i nostri partner europei su come reagire“.

Ma quelle che più ci toccano da vicino, sono le dichiarazioni a caldo del consigliere economista di Palazzo Chigi, il prof. Francesco Giavazzi – (vi ricordate quello che ha elaborato il fantastico piano di trasferire il debito pubblico fatto durante la pandemia al MES – ovvero far tornare debito quello che oggi, in pancia alla BCE, non lo è più) – che direttamente ad un forum di Bloomberg [3] , impazzito per la notizia, ha dichiarato: “l’Italia dovrebbe respingere la richiesta del presidente russo Vladimir Putin che l’Europa paghi il gas russo in rubli e non in euro”

Ha aggiunto sempre Giavazzi: “il governo non ha preso alcuna decisione sulla richiesta, ma la mia opinione è che pagare in rubli sarebbe un modo per aggirare le sanzioni (per la guerra in Ucraina), e quindi penso continueremo a pagare in euro”

Ora, va bene che questi soggetti sono abituati da anni a spadroneggiare ed averla sempre vinta su tutto e tutti, sempre protetti nel contraddittorio dai loro bodyguard della stampa di regime e nel portafoglio dalle poltrone dove stanno seduti. Ma, con queste dichiarazioni siamo al festival del “ma chi si vuol prendere in giro!”.

Cercherò di essere chiaro: da una parte abbiamo Putin che sta combattendo una guerra (militarmente in Ucraina, ma ideologicamente contro un certo mondo occidentale), oltre ad essere il principale fornitore di gas al mondo e dall’altra parte del tavolo, abbiamo chi pensa di fermarlo, prima bloccandogli (attenzione!!! per Putin rubandoglieli), i suoi soldi e poi dal momento che se ne è accorto e vuole riscuotere nella sua valuta, gli si dice, in pratica: “Il gas ce lo dai gratis”.

Eh sì, cari miei, se io pretendo che tu mi consegni il gas ed ho anche la pretesa di continuare a pagartelo in dollari o euro, mentre allo stesso tempo non ti permetto di utilizzare questi dollari o questi euro, in pratica ti impongo di fornirmelo gratis.

Insomma, se da una parte, come ogni giorno ci dicono, abbiamo un dittatore, certamente dall’altra, come minimo, siamo in presenza di  colonialisti del primo tipo, addirittura direi, aspiranti mafiosi o futuri dittatori a seconda se godranno o meno dell’investitura popolare.

Torniamo sulla terra e lasciamo il tempo a Giavazzi di sviluppare una strategia, diciamo un po’ più pensata per non dire intelligente, mentre a Bruxelles tutto il mondo occidentale è riunito, per vedere il da farsi.

Certo, per intuire quale sarà la prossima mossa che Zio Vladimir farà di fronte alla pretesa, da parte dell’occidente, di avere il suo gas pagandolo in dollari od in euro (ovvero senza pagarlo), non bisogna certamente appartenere alla categoria dei geni o dei sensitivi; tantomeno ricorrere alle fantasie tanto care ai giornalai, di un fantomatico attacco nucleare.

 

“Semplicemente chiuderà i rubinetti”

 

………..che per i drogati europei di gas russo, la conseguente crisi d’astinenza (metaforicamente parlando), rischia veramente di essere più devastante di un attacco nucleare.

 

Prepariamoci amici. aziende chiuse, pasti freddi, candele e speriamo che il caldo arrivi presto, altrimenti, anche docce gelate.


PS: ho appena finito di scrivere l’articolo, che arrivano direttamente dal meeting di Bruxelles le dichiarazioni del nostro primo ministro Super Mario Draghi in merito alla pretesa riscossione in rubli delle forniture di gas da parte della Russia: “fondamentalmente è una violazione contrattuale, questo è bene capirlo – quindi i contratti sono considerati violati, se questa clausola viene applicata dalla Russia”

Non ci resta che ridere per non piangere, di fronte ad una guerra ed a quello che tutti si affannano ad identificare come un dittatore sanguinario che fa morti a destra e sinistra – per provare a fermarlo, ecco a voi tutto quello che le brillanti menti pensatrici del mondo occidentale sono state in grado di partorire: prima, progettano di rubargli le riserve in valuta e poi di fronte alla sua legittima contromossa, tutto quello che riescono a fare: opporgli una violazione di una clausola contrattuale, come si fa con un fornitore qualsiasi.

Insomma, se a Bruxelles avessimo mandato un avvocato ed un ragioniere di provincia, non penso avessero potuto fare peggio.

Sì, questo è quanto uscito fuori dal meeting di Bruxelles, insieme anche ad alcune altre non decisioni. Hanno perfino, scomodato Biden e l’equipaggio dell’Air Forze One, per farlo approdare nella città belga e rilasciare le seguenti dichiarazioni, che hanno tutto il sapore della conferma che lui in USA non comanda e che la NATO senza gli USA, è come il cavaliere senza il cavallo: “La Nato sarebbe pronta a intervenire nel conflitto in Ucraina solo ed esclusivamente in caso di eventuale attacco chimico da parte della Russia, e comunque dopo aver valutato con grande attenzione l’entità e la natura di tale supposta offensiva. Se poi l’Ucraina, per porre fine al conflitto, decidesse di cedere parte dei suoi territori alla Russia nessuno interferirebbe con questa scelta autonoma” (4).

Insomma Biden, con le sue affermazioni finali, ci fa anche intuire come potrebbe terminare questa operazione militare in Ucraina, oppure come lui, si accontenterebbe che finisse.

Allora, se ancora qualcuno non lo avesse capito, rubare le riserve ad uno Stato sovrano che utilizza la moneta che emette, fa lo stesso danno che rubare alcuni peli ad uno scimpanzé. Putin richiede il pagamento in rubli, solo e soltanto per fare in modo che la sua valuta si riapprezzi sul mercato e per proteggere il suo settore privato (che è il vero danneggiato dalle sanzioni). Insomma, se riscuote in rubli, il conto corrente di Gazprom in Russia cresce, mentre se riscuote in dollari, questi rimangono bloccati presso la FED. Questo ha fatto sobbalzare i sanzionatori, perché del resto, ovvero dei numeri che corrono avanti-indietro tra banche centrali, a nessuno interessa più di tanto.

E qui torno alla conclusione del mio articolo che ho già espresso sopra: Putin continuerà ad offrire il suo gas al mondo occidentale senza essere pagato, perché tremendamente impaurito dalle conseguenze delle violazioni contrattuali che Super Mario ha minacciato con fermezza, oppure chiuderà i rubinetti lasciandoci alla disperazione, in trepida attesa che Giavazzi (ironia della sorte, assomiglia molto a Fantozzi!), possa ancora dare qualcosa del suo meglio.

Di Megas Alexandros (Fabio Bonciani), ComeDonChisciotte.org

NOTE

[1] Discorso di Vladimir Putin del 16 marzo 2022 | HIMMEL associazione (profeti.net)

[2] Guerra in Ucraina, Putin vuole solo rubli per il gas russo: le reazioni e cosa cambia | Sky TG24

[3] Reject Putin demand to pay gas in rubles – Giavazzi – English – ANSA.it

[4] = https://www.ilgiornale.it/video/mondo/ucraina-biden-risponderemo-ad-attacchi-chimici-russi-2020642.html

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