Nel 2020 ancora più risarcimenti per l’Olocausto: il regalo che continua

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Philip Giraldi
ahtribune.com

Attualmente, alla fine del 2019, sono trascorsi più di settantaquattro anni dal termine della Seconda Guerra Mondiale. La “più grande generazione” americana, quella che aveva veramente combattuto la guerra e sopportato i disagi del fronte interno, sta morendo e il ricordo del conflitto è sempre più un vissuto di seconda mano, se ancora esiste. Si potrebbe pensare che la guerra sia stata relegata nei libri di storia, ma ciò significherebbe ignorarne un aspetto che sembra non svanire mai. Questo sarebbe il cosiddetto Olocausto, che ha generato tutta una serie di musei finanziati dai contribuenti, che è regolarmente presente nei media e che fa anche parte dell’istruzione pubblica obbligatoria in un numero sempre crescente di stati e distretti scolastici.

Che la narrativa esistente sull’Olocausto sopravviva nonostante la sua irrilevanza e le sue evidenti contraddizioni è un riflesso del potere ebraico negli Stati Uniti. Negli anni ’70, quando avevano preso il via le regolari rievocazioni dell’Olocausto, gli Ebrei avevano iniziato ad esercitare una notevole influenza nella vita economica, culturale, intellettuale e politica americana. Gli Ebrei hanno avuto un ruolo centrale nella finanza americana durante gli anni ’80 e sono stati tra i principali beneficiari delle fusioni e delle riorganizzazioni societarie di quel decennio. Oggi, sebbene a malapena il 2% della popolazione americana sia ebreo, quasi la metà dei suoi miliardari sono ebrei. Gli amministratori delegati delle tre principali reti televisive e dei quattro maggiori studi cinematografici sono ebrei, così come i proprietari della più grande catena mediatica della nazione e del suo quotidiano più influente, il New York Times. Nello stesso periodo, si sono sviluppati anche il ruolo e l’influenza degli Ebrei nella politica americana, con gli Ebrei marcatamente sovrarappresentati nel Partito Democratico e nel Congresso.

L’ascesa al potere da parte degli Ebrei americani è coincisa con la progressione di Israele in Medio Oriente. La protezione di Israele e il privilegio ebraico sono diventate le due facce della stessa medaglia, portando alla creazione della narrativa sull’Olocausto, che il professor Norman Finkelstein ha giustamente descritto come l’industria dell’Olocausto. E la promozione della santità della storia dell’Olocausto ha permesso la dannazione degli scettici come negazionisti dell’Olocausto, aumentando allo stesso tempo la possibilità di accusare di antisemitismo tutti coloro che osano criticare Israele o la stessa tribù ebraica.

Una delle caratteristiche manifestazioni del potere ebraico, sia negli Stati Uniti che in Europa, è stata la creazione di meccanismi per rispondere ai bisogni percepiti dei “sopravvissuti all’Olocausto.” Si potrebbe argomentare abbastanza ragionevolmente che, in realtà, non possono esserci molti veri sopravvissuti dopo 74 anni, ma il termine ha dimostrato di essere estremamente elastico. È arrivato ad includere non solo le vittime effettive, quelle che sarebbero state deportate nei campi di lavoro o di concentramento, ma anche qualsiasi Ebreo residente in un ghetto, sopravvissuto agli anni dal 1939 al 1945 in Europa o persino in Asia. Con l’ulteriore inclusione dei loro figli, anche se nati dopo la guerra.

Stuart E. Eizenstat, ex rappresentante speciale del presidente e Segretario di Stato sulle questioni dell’era dell’Olocausto. US National Archives/Flickr

Di conseguenza, i cosiddetti sopravvissuti all’Olocausto sono ormai alla seconda generazione e hanno diritto a prestazioni aggiuntive per quanto riguarda la previdenza sociale e l’assistenza sanitaria statale negli Stati Uniti, nonché ad un flusso costante di riparazioni dalla Germania e da altri paesi europei, tra cui la Francia, dove quarantanove persone che erano sopravvissute all’Olocausto stanno ricevendo circa 400.000 dollari a testa, aiutate dall’esperto sulle questioni dell’Olocausto del Dipartimento di Stato, Stuart Eizenstat. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha anche un programma di risarcimento per le deportazioni dell’Olocausto che è sempre gestito da Ebrei come Eizenstat.

I programmi di risarcimento sono generalmente strutturati in modo tale che i pagamenti siano limitati agli Ebrei, anche se ci sono stati altri milioni di non Ebrei vittime dei campi e delle carceri tedesche. Recentemente si è persino affermato che l’esperienza traumatica dell’Olocausto avrebbe potuto causare danni genetici, il che significa che la necessità di affrontare il problema estorcendo denaro dai governi della Germania e di altri paesi si estenderà, presumibilmente, nel prossimo futuro.

In caso di dubbio su dove trovare i soldi, è necessario solo entrare in contatto con un professionista sionista zelota come Eizenstat o con una delle società commerciali che operano nel campo delle riparazioni dell’Olocausto. L‘International Center for Holocaust Reparations è una di queste, una società registrata in Israele con uffici a Gerusalemme, Berlino e Pompano Beach, in Florida. È stata fondata dall’israeliano Zachi Porath e l’attuale assetto societario è a suo nome, come Zachi Porath Ltd.

Il sito web dell’organizzazione afferma che lo scopo della società è quello di “Perseguire i diritti dei sopravvissuti all’Olocausto.” In effetti, è proprio quello che sta facendo, ma è anche un’azienda che guadagna denaro trattenendo una percentuale su ciò che riesce ad ottenere. Il suo sito web riporta quelle che ritiene siano le domande chiave per uno screening di base: “Siete un sopravvissuto all’Olocausto internato in un ghetto?” E “Siete figlio/a di un sopravvissuto all’Olocausto internato in un ghetto?” Per poi arrivare al nocciolo della questione, “Potreste avere diritto ad una grossa somma di denaro! Anche se state già ricevendo un compenso da un proramma risarcimenti o dalle autorità tedesche, inclusa l’assicurazione pensionistica tedesca, potreste avere diritto a pagamenti aggiuntivi.”

Sempre secondo il sito web “La pensione viene pagata anche a coloro che sono stati internati per un breve periodo di tempo in un ghetto (compresi i ghetti in Polonia, Romania, Černivci , Shanghai, Sofia, Salonicco, Transnistria, Amsterdam, Lituania, Lettonia e Bielorussia e molti altri). Le possibilità sono una compensazione retroattiva una tantum, oltre ad un pagamento mensile da parte della previdenza sociale tedesca … Se siete un erede di un sopravvissuto al ghetto e il sopravvissuto o il coniuge erano vivi al 27 giugno 2002, potreste avere diritto ad un pagamento una tantum … Vi aiuteremo a presentare le richieste di risarcimento per l’intera somma che giustamente meritate … Dopo che avrete ricevuto il risarcimento, addebiteremo una commissione retroattiva del 15% sull’importo ricevuto.”

Il sito web informa che anche i sopravvissuti di seconda generazione i cui genitori erano stati internati in un ghetto, ovunque ed anche per un breve periodo, “possono avere diritto ad un pagamento compensatorio una tantum … Abbiamo aiutato i sopravvissuti dell’Olocausto in tutto il mondo a far valere i loro diritti e molti sopravvissuti ad ottenere, con successo, i loro legittimi compensi.”

Alcuni potrebbero avere dei dubbi riguardo all’affermazione che la sofferenza ebraica durante la guerra sia stata in qualche modo unica, visto che erano morti molti più Russi che Ebrei. Ma la differenza sta tutta nella percezione, dovuta all’efficace commercializzazione di una narrativa privilegiata da parte di un gruppo potente e ricco, che ha un facile accesso ai media, all’industria dell’intrattenimento e ai decisori politici. E non si dovrebbe neanche sottovalutare il duro lavoro che è stato fatto per rendere eterne le riparazioni dell’Olocausto. Ci vuole molta ingegnosità per escogitare meccanismi che separino in perpetuo i contribuenti tedeschi, francesi e americani dai loro soldi per conto di numerose persone, concentrate apparentemente in Israele e in Florida, che potrebbero non aver sofferto affatto durante la Seconda Guerra Mondiale.

Philip Giraldi

Fonte: ahtribune.com
Link: https://ahtribune.com/us/israelgate/3765-holocaust-reparations-for-2020.html
29.12.2019

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