L’Iran abbatte un drone strategico americano – E’ pronto alla guerra – “Massima pressione” su Trump (Aggiornamento al fondo)

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Nelle prime ore di oggi, la difesa aerea iraniana ha abbattuto un drone da ricognizione ad alte prestazioni degli Stati Uniti:

DUBAI (Reuters) – Le Guardie Rivoluzionarie d’élite Iraniane hanno abbattuto un drone “spia” degli Stati Uniti nella provincia meridionale di Hormozgan, nel Golfo Persico, riportava oggi il notiziario web delle Guardie, Sepah News.

L’agenzia di stampa statale IRNA ha pubblicato lo stesso rapporto, identificando il drone come un RQ-4 Global Hawk.

“E’ stato abbattuto appena entrato nello spazio aereo iraniano, vicino al distretto di Kouhmobarak, nel sud,” ha aggiunto il sito web delle Guardie.

Una dichiarazione successiva dell’IRGC ha descritto l’incidente:

L’UAV americano era decollato da una base americana nel sud del Golfo Persico alle 00:14 di oggi e, contrariamente alla normativa aviatoria, aveva spento tutti i suoi apparati di riconoscimento e si era diretto dallo stretto di Hormuz a Chabahar in totale segretezza.

L’aereo senza pilota, mentre tornava nell’ovest della regione, verso lo stretto di Hormuz, aveva violato l’integrità territoriale della Repubblica Islamica dell’Iran e aveva iniziato a raccogliere informazioni e a spiare.

Alle 4:55, quando l’UAV aggressore è entrato nel territorio del nostro paese, è stato preso di mira dall’aeronautica dell’IRGC ed è stato abbattuto.

Gli Stati Uniti affermano che il drone era un Triton MQ-4C, la variante della Marina del tipo Global Hawk, specializzato in pattugliamento marittimo ad ampio raggio [Broad Area Maritime Surveillance] (BAMS). Secondo la versione fornita dagli Stati Uniti, il drone si sarebbe trovato nello spazio aereo internazionale al momento dell’abbattimento da parte della Guardie Rivoluzionarie Iraniane.

(È interessante notare che nessun MQ-4C avrebbe dovuto trovarsi in Medio Oriente e che la sua dislocazione avrebbe dovuto rimanere segreta. Aggiornamento: questo drone specifico sembra essere arrivato in Qatar solo cinque giorni fa. Ulteriori dettagli vengono discussi qui.)

Un drone del tipo Global Hawk

 

L’incidente è un’altra prova che la campagna di “massima pressione” di Trump contro l’Iran ora si è rivoltata contro di lui.

Secondo quanto riferito, Trump avrebbe detto al suo staff di smetterla di parlare di guerra all’Iran:

Due alti funzionari ed altre tre persone con conoscenza diretta della strategia dell’amministrazione nella regione hanno riferito a The Daily Beast che il presidente ha chiesto ai funzionari di abbassare i toni della loro infuocata retorica sull’Iran …

Trump non vuole aprire un conflitto militare con l’Iran. Sta già conducendo una brutale guerra economica contro l’Iran e il paese sta rispondendo. Trump vuole negoziati con l’Iran senza però liberarlo dalle sanzioni. L’Iran respinge una proposta del genere.

Non importa più che cosa vuole Trump. L’Iran, a questo punto, ha il controllo dell’escalation. Può causare una miriade di incidenti che costringerebbero Trump a reagire. [Trump] potrebbe passare alla guerra calda, e quindi rischiare le sue possibilità di rielezione, oppure ridurre le sanzioni che danneggiano il popolo iraniano. Se non farà neanche questo, seguiranno ancora punture di spillo, che, col tempo, diventeranno sempre più dolorose.

Abas Aslani @AbasAslani – 7:29 UTC · 20 Jun 2019

#Iran’s #IRGC commander Salami: abbattere il drone statunitense è stato un messaggio forte e chiaro, p.e. che reagiremo con forza contro ogni attacco al paese. I confini sono la nostra linea rossa. Non siamo in guerra con nessun paese, ma siamo pronti per la guerra. Il messaggio dell’incidente di oggi è stato chiaro.

La perdita del drone Global Hawk è significativa. Questi enormi velivoli, con un’apertura alare maggiore di quella di un Boeing 737, sono considerati risorse strategiche. Sono stati costruiti per sostituire i famigerati aerei spia U-2. Dispongono di sensori top secret e costano oltre 120 milioni di dollari l’uno.

Questa perdita può certamente essere attribuita all’Iran. Ma per incolpare di questo l’Iran, gli Stati Uniti dovranno dimostrare che il loro drone non era penetrato nello spazio aereo iraniano.

I droni statunitensi avevano già violato in precedenza lo spazio aereo sovrano dell’Iran. Nel 2011, l’Iran aveva acquisito un drone RQ-170 partito dall’Afghanistan manipolandone i segnali radio di controllo. Nel 2012 l’Iran aveva abbattuto un altro drone statunitense, un Boeing Scan Eagle, che era penetrato dal Golfo Persico. Molti altri droni statunitensi sono stati abbattuti sul territorio iraniano:

Nel gennaio [2011], l’Iran aveva dichiarato di aver abbattuto due droni convenzionali (non stealth) e, a luglio, l’Iran aveva mostrato agli esperti russi diversi droni statunitensi, tra cui uno che stava sorvegliando l’impianto sotterraneo di arricchimento dell’uranio di Fordo, vicino alla città santa di Qom.

Il Segretario alla Difesa, Leon Panetta, aveva dichiarato a Fox News il 13 dicembre che gli Stati Uniti avrebbero “assolutamente” continuato ad operare droni sull’Iran, alla ricerca di prove di possibili sviluppi sulle armi nucleari. Ma la posta in gioco per una tale sorveglianza si è fatta più alta, ora che l’Iran può, apparentemente, interferire con l’operato dei droni statunitensi.

I gatti persiani sono ben addestrati alle misure anti-drone.

Come reagirà Trump a questo incidente? Il Presidente John Bolton chiederà un’azione militare contro l’Iran come ritorsione per l’abbattimento. Sicuramente farà anche pressioni per inviare più truppe in Medio Oriente.

Trump può ancora minimizzare l’incidente, come ha fatto recentemente con l’attacco alle petroliere, che aveva definito “di entità molto limitata” [very minor]. Ma i falchi della guerra nei media, nel Congresso e in Iran, eserciteranno ancora più pressioni su di lui. Seguiranno sicuramente altri incidenti.

Trump ha una via d’uscita. Potrebbe emanare deroghe alle sanzioni, per consentire a Cina, Giappone, Corea del Sud, India e ad altri di importare nuovamente il petrolio iraniano. Eliminerebbe il “massimo” da questa sua ormai fallita campagna di “massima pressione” e potrebbe essere un modo per fare un passo avanti verso i negoziati.

Aggiornamento 2:00 PM

Il Pentagono ha appena tenuto una veloce conferenza stampa. Via telefono, il generale Joseph T. Guastella del Comando Centrale degli Stati Uniti ha fatto una dichiarazione molto breve. Non erano consentite domande.

Ha detto che il drone si trovava nello spazio aereo internazionale ad alta quota e “a 34 chilometri dal punto più vicino della costa iraniana” quando era stato abbattuto.

Questo è un trucco, o, se preferite, una questione di trigonometria.

Alta quota significa che il drone volava ad un’altezza di circa 60.000 piedi, o 20 chilometri. Se avesse volato direttamente al di sopra del litorale iraniano, sarebbe stato “a 20 chilometri dal punto più vicino della costa iraniana.”

I 34 chilometri sono la lunghezza dell’ipotenusa AC del triangolo rettangolo. L’altezza è l’opposto AB. Quello che dobbiamo trovare è la lunghezza del lato BC adiacente.

? = radice quadrata di (34 x 34 – 20 x 20) = 27,5 chilometri

Le zone marittime nazionali e le zone aeree nazionali sono misurate in miglia nautiche: 27 km/1.852 = 14,85 miglia nautiche.

La lunghezza del lato BC adiacente, vale a dire la distanza ‘legale’ del drone dalla costa iraniana, era di 14,85 miglia. Questo almeno secondo il portavoce del CentCom.

La zona marittima nazionale dell’Iran, che è la stessa del limite dello spazio aereo nazionale, si estende fino a 12 miglia nautiche dalla costa. La marina americana afferma che il suo drone era solo un pochino più lontano.

Questa mappa è stata mostrata durante il briefing del Pentagono.

Ora confrontala con questa mappa che mostra i confini marittimi dell’Iran, dell’Oman e degli Emirati Arabi Uniti nello Stretto di Hormuz.

Non c’è spazio aereo internazionale nella parte settentrionale più angusta dello stretto di Hormuz. C’è solo lo spazio aereo nazionale dell’Iran e dell’Oman. Se quella che mostra la mappa del CentCom è la posizione corretta, il drone, che proveniva da sud, era nel bel mezzo di un vicolo cieco dello spazio aereo internazionale e stava volando dritto verso il fondo del cul de sac.

Il drone era il RQ-4N BAMS-D. La D sta per “development” [sviluppo]. Era il prototipo di proprietà della marina statunitense del nuovo modello MQ-4C Triton del Global Hawk attualmente in uso. Il RQ-4N era unico. Utilizzava il vecchio telaio del Global Hawk ma con nuove apparecchiature elettroniche. È stato usato come banco di prova per quel gigantesco succhia-dati che sarà il Triton. Ma era anche un velivolo difficile da mantenere ed aveva ormai servito al suo scopo. Il primo dei nuovi droni sarà consegnato questa estate. Il RQ-4N era probabilmente sacrificabile.

L’IRGC iraniano dice che il drone aveva spento il suo transponder poco dopo il decollo. Uno sguardo ai normali siti web che seguono il traffico aereo in diretta conferma che il drone non è stato tracciato dai sistemi di aviazione civile che monitorano i segnali dei transponder.

L’aviazione americana, che ogni giorno esegue missioni di ricognizione nei pressi di paesi potenzialmente ostili, mantiene sempre accesi i propri transponder. Il segnale del transponder dimostra l’assenza di intenzioni ostili. Previene interventi accidentali da parte della difesa aerea. Permette anche di dimostrare che si rimane al di fuori di uno spazio aereo nazionale straniero.

Gli Stati Uniti hanno minacciato l’Iran con guerre e cambi di regime per circa 40 anni. Attualmente, c’è una crisi provocata dalla violazione di Trump dell’accordo sul nucleare con l’Iran. Se l’affermazione del CentCom è corretta, il drone della Marina volava estremamente vicino al confine con l’Iran, a pochi secondi dal penetrarvi, con modalità che l’Iran ha avuto motivo di interpretare come ostili. L’Iran ha diffuso un video che, presumibilmente, mostra l’abbattimento.

L’Iran dice che il drone era penetrato nello spazio aereo iraniano. Probabilmente è vero. CentCom non è famoso per dire la verità e l’elenco comprovato delle sortite ostili di droni nello spazio aereo iraniano è piuttosto lungo.

Trump ha appena tenuto una conferenza stampa nello Studio Ovale. E’ sembrato minimizzare (video) l’evento. Ha sottolineato il fatto che il drone fosse senza equipaggio. Ha detto di avere “una grande, grande sensazione” che “qualcuno abbia commesso un errore,” che “un generale iraniano abbia probabilmente commesso un errore.” Questo significa che non accusa il governo dell’Iran dell’abbattimento, ma graduato di basso rango che “potrebbe aver fatto un errore.”

Questa affermazione gli dà modo di evitare una grossa rappresaglia.

Qualcuno ha commesso un errore? E allora.

 

Moon of Alabama

Fonte: moonofalabama.org
Link: https://www.moonofalabama.org/2019/06/iran-shoots-down-strategic-us-drone-is-ready-for-war-puts-maximum-pressure-on-trump-.html#more
20.06.2019
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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