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La “sostituzione etnica” necessaria per l’Italia? quella dei massoni!

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Il 25 Aprile 2023
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di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Prima il documento di Economia e Finanza (Def) [1] – approvato recentemente da questo governo e subito dopo a ruota le dichiarazioni del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, seppur in contrasto fra loro, hanno catapultato nel dibattito pubblico e nella vita degli italiani quella che il main stream – da sempre estremo difensore del progetto di integrazione europea, identifica come la teoria del complotto del piano Kalergi.

Tale teoria, definita complottista, attribuita soprattutto ad ambienti di estrema destra (nazionalisti, sovranisti e separatisti), è fondata sulla credenza dell’esistenza di un piano (chiamato piano Kalergi), d’incentivazione dell’immigrazione africana e asiatica verso l’Europa al fine di rimpiazzarne le popolazioni.

Il filosofo austriaco Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi  (1894-1972) da cui prende nome il piano – fondatore nel 1922 dell’Unione Paneuropea – aveva espresso fin dalla fine della prima guerra mondiale, a ferite del conflitto ancora aperte, e a seguire nella sua opera Pan-Europa Un grande progetto per l’Europa unita, la necessità di un’integrazione continentale al fine di favorire la pacifica convivenza dei popoli. In effetti, nel suo Praktischer Idealismus (1925), Kalergi distingueva tra «uomo rustico», figlio dell’endogamia forte di volontà ma debole di spirito, e «uomo urbano», frutto della mescolanza razziale (Blutmischung), povero di carattere ma ricco di spirito, preferendo quest’ultimo in quanto più propenso al mantenimento della pace e, quindi, auspicandone una sua diffusione su scala mondiale e non strettamente europea.

Insomma, visto che il Conte Kalergi, non era certamente restio a progetti di mescolanze di razze, oltre ad essere uno degli ideatori dell’Europa attuale…. beh, credo non si faccia molta fatica a comprendere le ragioni di coloro che, seppur apostrofati come complottisti, oggi di fronte ai catastrofici risulti raggiunti dal progetto europeo, continuino a credere che il piano Kalergi sia reale e tutt’ora in essere.

Del resto che l’attuale governo punti per gli anni avvenire ad un incremento del 33% dei flussi migratori, in conseguenza della decrescita demografica, per rincorrere la follia di una riduzione di 30 punti percentuali del rapporto tra il nostro debito pubblico ed il Pil, è scritto chiaramente nel Def, che il premier Meloni ed il ministro delle Finanze Giorgetti hanno appena firmato. [1-ibidem]

Gli stessi discorsi riportati al mondo intero, che giungono dalle stanze segrete di Davos, non fanno poi mistero nella realtà, di voler indirizzare il pianeta verso unioni di nazioni sempre più grandi, verso monete sempre più uniche e la creazione di un cittadino non più nazionale ma del mondo, miscelando le varie etnie.

Insomma tutte cose che certamente sgonfiano sempre più il complottismo verso una realtà che pare sempre più cruda e reale, dando credito alla teoria del complotto, la quale appunto sosterrebbe che tale fenomeno migratorio fosse da lungo tempo programmato, voluto e incentivato da una non meglio specificata élite al fine di giungere a un’unica razza meticcia euro-asiatico-africana, un «gregge multietnico senza qualità e senza coscienza» che sostituisca le popolazioni residenti nel continente e che sia più «facilmente manipolabile» dalle citate élite. A detta di chi denuncia tale presunto piano, camuffato sotto la promozione dell’integrazione europea, sarebbe quindi in corso un tentativo di «genocidio programmato» avente come scopo e conseguenza finale «l’annullamento dell’individuo».

Se a questo aggiungiamo anche i paventati effetti nefasti di quello che è stato un vero e proprio esperimento vaccinale di massa, mai messo in atto nella storia del mondo, il cerchio del ragionamento potrebbe anche chiudersi e l’ago della bilancia propendere nettamente verso le ragioni dei cd complottisti.

 “Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro”, ha detto il ministro Lollobrigida. Piuttosto, ha aggiunto, è necessario “costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia, sostenendo le giovani coppie a trovare l’occupazione” [2]

Apriti cielo, la formula usata dal cognato di Giorgia Meloni, “sostituzione etnica”, ha scatenato tutta la “banda” dei nostri politici con il giornalismo servile al seguito, che hanno visto in questo apparente scivolone del ministro, l’ennesima occasione per fare campagna elettorale abbindolando i loro elettori.

Lollobrigida, credendo di averla pestata grossa, è corso subito ai ripari, preferendo passare da ignorante anziché da razzista: “Fino a ieri, non conoscevo cosa fosse la teoria della sostituzione etnica”.

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Di sicuro non sapeva cosa fosse, altrimenti non sarebbe corso a smentire gli intenti del suo stesso governo chiaramente espressi nel Def, riguardo all’estrema necessità di rimpiazzare l’apparente calo demografico in corso nel nostro paese con un massiccio afflusso di forza lavoro dai paesi africani, ovverosia gente forzata da secoli alla schiavitù, pronta a trasferirla agli italiani. Ma questo non ci deve sorprendere, poiché certi documenti, da tempo nel nostro paese non li scrivono e neppure li pensano i nostri politici ma vengono direttamente impartiti loro dal nostro “deep state”.

Almeno, una volta che l’aveva detta giusta Lollobrigida poteva tacere, avrebbe evitato di passare da ignorante due volte!

Infatti, solo poche ore dopo le sue uscite, il quotidiano del suo partito edito dalla Fondazione Alleanza Nazionale, con sede nella stessa via di Fratelli d’Italia, se ne esce con un articolo in cui si riporta un documento di 177 pagine, firmato nientedimeno che dall’Onu, in particolare dal Department of Economic and Social Affairs delle Nazioni Unite che dimostra, per tabula, che il piano di sostituzione etnica nel nostro paese – in barba ai complottisti – è già in atto da tempo. [3]

Il documento è uno studio condotto, proprio dalle Nazioni Unite, esattamente 23 anni fa e rilasciato al pubblico il 21 marzo 2000, per esaminare la possibilità di utilizzare la sostituzione etnica per fronteggiare il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione.

E infatti, non a caso, il titolo dello studio, che non lascia spazio a dubbi, è: Replacement Migration: Is it A Solution to Declining and Ageing Populations?. Ovvero: Immigrazione sostitutiva: è una soluzione al declino e all’invecchiamento della popolazione? Si chiedeva l’Onu.

Immigrazione sostitutiva? Suona proprio come sostituzione etnica.

Quello che colpisce di questo studio, riguardo al nostro paese è che la popolazione italiana, che nel 2000 (anno dello studio), era di 57 milioni e 470mila individui, secondo la stima dell’Onu, nel 2050 sarà di 39 milioni e 227mila persone.

Una diminuzione di quasi 20 milioni di persone!

Non so a voi ma la realtà che ci viene prospettata da questo studio a chi vi scrive mette letteralmente i brividi, tanto da spingermi ad una immediatamente riflessione:

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Il grafico sopra ci mostra come alla fine del 1800 la popolazione italiana fosse poco sopra i 20 milioni ed in poco più di 100 anni è pressoché triplicata. Ora secondo lo studio dell’ONU ed in linea con le previsioni del Def, nei prossimi 30 anni dovremmo assistere alla perdita di un terzo della nostra popolazione attuale.

Fermo restando che tale esplosione demografica nell’ultimo secolo è certamente dovuta al miglioramento della qualità di vita ed ai grossi progressi della ricerca scientifica in campo medico – entrambi resi possibili da governi democratici che spendevano una moneta creata dal nulla per acquisire risorse umane nei più svariati campi del lavoro, con particolare attenzione a quello medico-sanitario – la domanda che tutti ora ci dovremmo porre, di fronte a tale prospettiva è: quale metodo i poteri che ci comandano useranno per ottenere una riduzione di tali dimensioni della popolazione italiana?

Se le politiche di austerità progressiva in atto senza una fine – volte a peggiorare le condizioni di vita dei popoli, oltre a costringerli a non fare figli – rappresentano un chiaro metodo per ridurre la popolazione; dobbiamo dire che guardando agli ultimi trenta anni della loro pedissequa applicazione nel nostro paese, il risultato che ci mostra il grafico, non è certo quello sperato da chi le ha messe in atto.

Ed allora, cosa stanno partorendo nelle loro teste i potenti per raggiungere il loro obbiettivo dichiarato, visto che il tempo stringe ed il 2050 si avvicina?

Certo se guardiamo a tutti i casi di morti sospette ed alle menzogne che ci rifilano sugli effetti avversi della vaccinazione per il Covid, non vorremmo svegliarci un giorno e scoprire che tutta la farsa pandemica sia stata messa in atto per tali fini.

Cosa bolle allora nella pentola delle cucine di Davos: forse la terza guerra mondiale?

Ora per favore non date del complottista anche a Megas, che sta semplicemente ragionando su quello che ci raccontano i nostri politici e le istituzioni di fama mondiale come l’ONU. Del resto, la prospettiva che da qui al 2050 la popolazione italiana si ridurrà di 20 milioni, non se l’è mica inventata Megas!

E vi chiedo, vi pare possibile che questo possa avvenire senza l’intervento dell’uomo?

Io, ne dubito fortemente!

Quindi, svegliamoci e se proprio vogliamo essere giustamente razzisti e parlare di “sostituzione etnica”, quella di cui il nostro paese ha urgentemente bisogno è la sostituzione completa di tutti gli individui che compongono questa oligarchia massonica che si è impossessata delle nostre istituzioni e che in modo diabolico sta progettando un futuro di morte per noi stessi ed i nostri figli.

di Megas Alexandros

Fonte: La “sostituzione etnica” necessaria per l’Italia? quella dei massoni! – Megas Alexandros

Note:

[1] Nel DEF del governo si punta tutto sui migranti per ridurre il debito pubblico! – Megas Alexandros

[2] Sostituzione etnica, cos’è la teoria del complotto molto popolare nell’estrema destra | Sky TG24

[3] Sostituzione etnica, ecco lo studio dell’Onu che ne parlava già nel 2000 e che dà ragione a Lollobrigida – Secolo d’Italia (secoloditalia.it)

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