DI LEONID SAVIN
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Il ritratto del nuovo Consigliere per la sicurezza nazionale del Presidente degli Stati Uniti
La settimana scorsa ha avuto luogo un altro rimpasto alla Casa Bianca. È stato licenziato il generale a tre stelle Herbert McMaster, che ha rivestito l’incarico di Consigliere di Donald Trump sulle questioni di sicurezza nazionale, e che in precedenza aveva sostituito Michael Flynn, un altro generale pensionato, accusato di «legami con la Russia». John Bolton, diplomatico con molti anni di anzianità di servizio, ne ha occupato il posto. Assumerà le sue mansioni il 9 aprile.
Voci sulla nuova nomina di Bolton si sono diffuse in precedenza, testimoni oculari lo hanno visto spesso a marzo alla Casa Bianca. La BBC lo definisce “falco dell’era di George W. Bush Jr.” e “neocon imbottito di steroidi”. Figlio di un vigile del fuoco e laureato alla Yale University, ha lavorato nelle amministrazioni presidenziali di Reagan, Bush Sr. e Bush Jr. Conosciuto per le opinioni conservatrici in politica interna e l’aggressività in quella esterna.
Durante il lavoro di Bolton presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, come Vicesegretario per il controllo sulle armi, egli cercava di ottenere la rimozione dal lavoro di due analisti della comunità dell’intelligence che non erano d’accordo con lui nelle valutazioni in merito all’esistenza di armi di distruzione di massa in Iraq e ha persino cospirato contro il suo capo, Colin Powell. Si crede che sia stato Bolton a convincere il Presidente Bush della necessità di bombardare e successivamente occupare l’Iraq. Bush lo ha ricompensato nominandolo, nel 2005, nell’incarico di Ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, sebbene oltre un centinaio di diplomatici americani abbiano firmato una petizione contro questa nomina.
Bolton ha l’abitudine di esprimere giudizi relativamente all’ONU. Nel febbraio 1994, ha affermato: «L’Organizzazione delle Nazioni Unite non esiste. C’è una comunità internazionale che a volte si può porre a capo dell’unica vera potenza rimasta al mondo, e questa sono gli Stati Uniti, allorché, se questo corrisponde ai nostri interessi, possiamo pure far passare avanti gli altri». Egli ha espresso il suo completo disprezzo per il diritto internazionale anche in altre occasioni. Negli anni ’90 ha ripetutamente fatto propaganda per l’uscita degli Stati Uniti dall’ONU, e nel dicembre 2017 ha esortato a smettere di pagare contributi a questa organizzazione.
Bolton è efficiente in quanto competente. Nel 2013, ha creato il Super PAC (Political Action Committee) e raccolto oltre 11 milioni di dollari per sostenere i candidati repubblicani. Il Center for Public Integrity ha rivelato che il Comitato di Bolton ha pagato Cambridge Analytica, implicata nello scandalo nell’accesso illegale ai dati degli utenti di Facebook, oltre un milione di Dollari per l’analisi dei dati degli elettori e per la pubblicità mirata. Tuttavia, nessuno negli Stati Uniti ha iniziato a indagare sulle interferenze nel processo elettorale dell’organizzazione privata di John Bolton.
Nel marzo 2015, Bolton ha pubblicato un articolo sul New York Times con il titolo provocatorio «To Stop Iran’sBomb, Bomb Iran». Riferendosi ad alcuni dati di intelligence, ha scritto in questo articolo che Teheran continua a sviluppare armamento nucleare, e ciò può portare a una reazione da parte dell’Arabia Saudita, Egitto e Turchia – anche loro vorranno acquisire tale armamento. Ma Bolton ha dichiarato che l’armamento nucleare che Israele possiede non conduce alla corsa alla dotazione nucleare: si dice, Israele ha un arsenale nucleare esclusivamente per deterrenza. Da qui sono scaturite le proposte di Bolton di colpire l’intera infrastruttura nucleare dell’Iran – a Natanz, Fordo, Arak, Isfahan. Allo stesso tempo, gli attacchi, intrapresi assieme a Israele, ha scritto Bolton, bisogna che siano combinati con il sostegno di Washington all’opposizione iraniana, al fine di realizzare un regime change a Teheran.
Bolton ha espresso la stessa opinione sulla necessità di un «attacco preventivo» (l’ossimoro che ha preso forma tra i neocon) contro la Corea del Nord. Il suo articolo in merito è stato pubblicato alla fine di febbraio 2018. E nel 2011 ha sostenuto il bombardamento della Libia e ha esortato ad assassinare Muammar Gheddafi.
A giudicare dai commenti regolari di Bolton sull’emittente Fox News, il suo ardore bellicoso non è diminuito nel corso degli anni (va per i 70 anni). Il famoso economista e commentatore politico Paul Craig Roberts, in una recente pubblicazione ha definito Bolton «il peggior “falco” della guerra a Washington, poiché è ostile non solo nel rapporto con l’Iran, o con la Corea del Nord o con la Russia, ma è ostile a tutti loro».
Bolton è un collaboratore scientifico presso l’American Enterprise Institute (AEI), centro di analisi collegato al Partito Repubblicano; avendo la formazione di avvocato, non ha titoli accademici nel campo delle relazioni internazionali, ma esercita con sicurezza e ininterrottamente pressioni politiche sugli interessi del complesso militare-industriale USA e sugli interessi di Israele.
Il britannico The Guardian, facendo riferimento alla corrispondente della CNN alla Casa Bianca Caitlyn Collins, scrive che «Bolton ha promesso a Trump di non iniziare guerre»; il giornale, tuttavia, si riserva in merito al fatto che ci sarà una certa influenza su Trump, specialmente sulle questioni relative all’Iran, dove le loro opinioni coincidono nel complesso. E il recente licenziamento del Segretario di Stato Rex Tillerson e del generale Herbert McMaster, sostenitori del mantenimento dell’accordo sul nucleare con l’Iran, coincide con questa valutazione.
Leonid Savin
Fonte: www.fondsk.ru
Link: https://www.fondsk.ru/news/2018/03/24/dzhon-bolton-neokon-jastreb-vojny-45836.html
24.03.2018
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88