Il Tramonto dell’Uscita dall’Euro e l’inizio di una Moneta Parallela (e la BCE come “bad bank”)

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Ieri il capo gruppo alla Camera della Lega, Giorgetti, a una domanda esplicita di Antonio Polito (in questo video di Radio Radicale, dal minuto 57) vicedirettore del Corriere della Sera, sulla posizione della Lega sull’uscita dell’Italia dall’euro, ha detto che la proposta della Lega non è uscire dall’Euro, ma rinegoziare i trattati.

[Polito] voi pensate che l’Italia debba uscire dalla moneta unica?”

.[Giorgetti]“Noi pensiamo che i Trattati debbano essere rivisti perché la datazione dei Trattati spesso li rende inattuali. Anche le stesse regole di Maastricht sono state disegnate e scritte in una realtà quella degli inizi degli anni 90 che non è più credibile e realistica.Faccio peraltro notare che le politiche di maggior successo oggi in Europa sono quelle della Banca Centrale Europea che agisce notoriamente al margine di quel che gli consentono i Trattati. Tutti quanti chiudiamo gli occhi e consentiamo a Draghi di fare delle cose che teoricamente un’interpretazione in senso stretto dei Trattati non gli consentirebbe di fare.Questo è la conferma che i Trattati quando sono stati scritti avevano in mente degli scenari che non sono più quelli attuali. Quindi la nostra proposta, la nostra proposta politica è quella di rinegoziare i Trattati, di ritrattare i trattati, compresi anche quello evidentemente di Maastricht, alla luce delle situazioni attuali.Ci rendiamo perfettamente conto anche noi che la proposta dell’uscita dall’euro è una proposta -diciamo così- shock.Semplicemente ritengo che sia lo strumento per fare capire quella che noi invece riteniamo essere una proposta realistica ….”

Questo ragionamento è assolutamente corretto.

Anche nel 2012-2013, quando ancora non c’era il QE di Draghi che ha creato 2mila miliardi, il ritorno secco alla Lira non era la soluzione più realiistica e tanto meno ora che la BCE ha espanso il suo bilancio fino al 39% del PIL dell’Eurozona (4,200 miliardi che ha ora la BCE sono il 39% del PIL eurozoona).

Come nota giustamente Giorgetti, il cuore del problema sono le migliaia di miliardi che le Banche Centrali hanno creato, elettronicamente, negli ultimi anni, operando ai margini e in pratica scavalcando abilmente i vincoli dei “trattati” (UE) al finanziamento pubblico. E’ raro che un politico italiano inizi un suo discorso sull’economia parlando dei soldi che stampa la Banca Centrale, un argomento scabroso che di solito rimane fuori dalla conversazioni educate. Bravo Giorgetti. In aggiunta, andrebbe notato che anche Bankitalia ha espanso il suo bilancio (stampato elettronicamente miliardi di euro) e di 190 miliardi di euro circa negli ultimi due anni. Per cui potresti dire, se sommi quanto ha Bankitalia con quanto ha la BCE e prendi la quota italiana sul totale BCE (il 17%), che ci sono 1,500 miliardi di euro che sono stati creati solo per l’Italia.

Qui vedi anche graficamente questa montagna di denaro che è stato creato dal 2012, che tuttora viene creato al ritmo di 60 miliardi al mese e che viene impiegato non solo per rifinanziare a tasso di -0,5% le Banche e a comprare titoli di stato che rendono quasi zero o meno di zero, ma persino per finanziare le multinazionali. Di questi miliardi 104 infatti finora sono andati, direttamente e indirettamente, a comprare debito emesso da Enel,Siemens,ABB, Bayer,EDF… .e persino ABV che è la multinazionale brasiliana della birra.

Di questi 1,500 miliardi circa che le Banche Centrale (BCE e Bankitalia) hanno a bilancio per l’Italia, le imprese e le famiglie italiane hanno visto però solo dei riflessi indiretti: il ribasso dei tassi (ad es sui mutui), ii) una svalutazione dell’euro, iii) l’effetto ricchezza per chi detiene titoli e azioni (che si sono apprezzati). Volendo fare un esempio pratico del punto iii), chi avesse comprato BTP a 10 anni cinque anni fa oggi aveva guadagnato tra cedole e soprattutto apprezzamento circa un 50% oggi. Se avevi un milione di euro e cinque anni fa lo investivi invece in un impresa oggi sei fortunato se puoi ancora contare su un valore simile. Se compravi titoli di stato, senza rischio e senza fatica alcuna, avevi oggi un milione e mezzo di euro.. Lasciar soffocare di tasse le imprese e le famiglie, lesinare i soldi per la ricostruzione dal terremoto e arricchire chi detiene ricchezza finanziaria liquida (senza produrre niente) è una ricetta sudamericana. In Asia dirigono il denaro verso deficit pubblici con cui tengono basse le tasse e spendono per infrastrutture.

Detto questo, la politica della BCE ha avuto successo lo stesso rispetto allo stato di coma in cui versava nel 2012 l’economia dell’eurozona. Svalutare il cambio, ridurre i tassi di mercato e far aumentare la ricchezza finanziaria (ma anche il debito), ha funzionato nel riportar su l’economia europea. Non ha ridotto veramente la disoccupazione e non ha fatto recuperare neanche metà di quello che si è perso come aziende, investimenti, produzione (e nascite) in Italia, ma tiene a galla ora l’economia europea e la maggioranza della gente si accontenta ora di questo.

Giorgetti fa quindi benissimo a centrare il suo discorso su questo, sull’enorme creazione di denaro da parte delle Banche Centrali e il fatto che è stato qualcosa che non era previsto da nessun trattato e anzi (come lamentano spesso i tedeschi) va contro lo spiriito dei dannati trattati che proibiscono il finanziamento con creazione di moneta del debito pubblico. Ad esempio la BCE non compra obbligazioni o cartolarizzazioni di crediti di Banche europee, ma compra obbligazioni persino da conglomerati della birra brasiliani, con presenza in europa. E alcune di queste emissioni non sono AA, ma di qualità medio bassa. ” (qui lo nota oggi anche l’editor di economia di “Die Welt”)

 

Questo è in contrasto coi “Trattati”, ma dato che non era esplicitamente vietato, Commissione UE, BCE e governi si sono tacitamente accordati alla fine per farlo passare perchè l’alternativa era la disintegrazione dell’Euro. Devi quindi insistere sul fatto che: a) i trattati UE sono stati re-interpretati e aggirati b) si è creata (stampata elettronicamente) moneta come e più di prima dell’Euro.

Devi spostare la discussione su quello che è il cuore del problema, il potere di creare denaro, da parte di chi e a favore di chi. Il tasso di cambio tra la valuta dell’Italia e quella della Germania è una questione rilevante, ma secondaria rispetto al creare migliaia di miliardi e distribuirli. Creare 1,000, 2,000, poi 3,000 miliardi di euro e usarli a propria discrezione da parte dei banchieri centrali è il problema vero dell’eurozona (e in realtà anche in USA e nel resto del mondo sviluppato)..

Facciamo un esempio attuale. La BCE potrebbe, utilizzando meno dell’1% del denaro che ha creato, ad esempio comprare al loro valore attuale nei bilanci delle banche i crediti marci di MPS e le due Banche Venete e poi tenerseli per anni, fino a quando non li rivenda magari guadagnandoci pure (come è successo con analoghi acquisti di debito di banche in USA e UK dal 2008). Questa non è un idea bizzarra, ma è il modo normale con cui inglesi e americani hanno risolto la crisi bancaria, che era dieci volte maggiore presso di loro che non da noi, tra il 2008 e il 2010. E grazie a questa politica di usare in pratica la Banca Centrale come “Bad Bank” dei crediti incagliati delle loro banche hanno evitato poi la recessione continua che ha affllitto l’Italia dal 2009. Non ci dovrebbe poi essere bisogno di ricordare che questo è il sistema con cui in Cina e Giapppne risolvono le loro crisi bancarie.

In questo modo, utilizzando il potere che è stato conferito alla Banca Centrale di creare denaro, risolveresti il problema delle banche italiane di oggi, senza trascinare in una tortuosa e lenta agonia per anni le banche in crisi, le quali a sua volta poi trascinano con loro le imprese a cui hanno dato affidamenti e affossano così l’economia come è successo in Italia. Bisogna però prima togliere il velo che offusca agli occhi del pubblico quello che succede. In pratica la BCE agisce già come “bad bank”, ma preferisce comprare obbligazioni di multinazionali anche americane piuttosto che, usando 20 dei 3,000 miliardi di euro che ha creato complessivamente, liberare le banche italiane dei crediti che le incagliano.

(Va ribadito che se Bankitalia e la BCE comprano i crediti incagliati al valore che le banche oggi stimano nei loro bilanci queste ovviamente hanno delle perdite e vanno ricapitalizzate, ma intanto hai risolto metà del problema perchè hai trovato la “Bad Bank”, che è appunto la BCE)

Giorgetti per la Lega quindi fa bene a parlare di rinegoziare i trattati sulla base del fatto che la BCE e Bankitalia hanno creato una massa enorma di denaro che NON era prevista da alcun trattato e che anzi è stata creata scavalcandoli abilmente. Quello che manca però al discorso è una proposta pratica autonoma che l’italia possa usare anche come strumento di pressione, perchè l’esperienza del governo ultimo di centro-destra mostra che la BCE può giocare degli scherzi ai governi che si ribellino. Usare come dice Giorgetti il ritorno alla Lira come arma di pressione è velleitario, perchè non ha innanzitutto il consenso nel paese, tutti i sondaggi indicano che un 60% degli italiani preferisce evitare il ritorno alla Lira e in tutti questi le % non sono mai arrivate al 50%. Cioè se vuoi avere un arma di pressione non può essere qualcosa di vago che agiti, ma in cui poi non credi fino in fondo neanche tu e su cui soprattutto la maggioranza del paese non ti segue.

La strategia più pratica sarebbe creare 100 miliardi di Crediti Fiscali utilizzando un approccio simile a quello della BCE, cioè facendo qualcosa ai margini dei Trattati, che non è previsto e che forse contraddice lo spirito dei Trattati UE, ma che non è neanche in contrasto dal punto di vista legale e formale. Che è precisamente quello che hanno fatto alla BCE quando hanno comprato oltre 2mila mliardi di debito pubblico (per non parlare anche dei ridicoli acquisti di debito di multinazionali)

Dopo la sconfitta della LePen e ora appunto questa presa di posizione nella Lega (nonchè l’abbandono del referendum sull’euro del M5S) hai il “tramonto dell’uscita dall’Euro” (secca, con ritorno immediato alla Lira e conversione forzosa). L’Italia ha bisogno però di qualcosa di concreto e praticabile e non solo di osservazioni critiche all’operato della BCE e di parlare di revisione dei trattati, che è qualcosa che fanno ormai quasi i tutti i politici. Quello che dice Giorgetti è corretto, ma non è assolutamente sufficiente perchè come tutti sappiamo la Germania non ti da retta se ti limiti solamente a fare dichiarazioni e prese di posizione.

Occorre invece un piano pratico per creare denaro all’interno dell’economia italiana, qualcosa che si possa adottare in modo autonomo da parte dell’Italia, se necessario, senza chiedere permesso alla UE. Questa proposta si giustifica dal punto di vista economico come equivalente e parallelo a quello che hanno fatto le Banche Centrali. La differenza è che i 4,200 miliardi del bilancio della BCE (che nel 2008 era di 1,200 miliardi) e i 720 miliardi del bilancio di Bankitalia (che 2 anni fa erano 190 miliardi di meno) vengono usati solo per le banche, gli investitori finanziari e le multinazionali. Occorre che una frazione di questo denaro che viene creato vada a ridurre le tasse alle imprese e ai lavoratori. Il modo più semplice sarebbe, in teoria, come dice Giorgetti rinegoziare i famigerati “trattati” ammettendo che la Banca Centrale ha monetizzato 2mila miliardi di debito pubblico e quindi un deficit pubblico più ampio non è un problema. Visto che però tutti sappiamo che in pratica non ci sarà il consenso della Germania, bisogna avere pronto un proprio piano equivalente, in cui lo Stato italiano emette per suo conto Crediti Fiscali che funzionano come una moneta parallela solo in Italia.

 

Giovanni Zibordi

Fonte: http://cobraf.com

Link: http://cobraf.com/forum/forum/italia-268/topic/partiti-e-politici-in-economia-20786/?post=1054850#1054850

23.06.2017

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