Pepe Escobar – Strategic Culture Foundation – 29 novembre 2021
L’isteria americana sull'”imminente” invasione russa dell’Ucraina ha fatto esplodere ogni stupidometro geopolitico in vista – e questo è un bel risultato.
Che pasticcio. Sezioni del Deep State americano sono in aperta rivolta contro la conventicola che controlla a distanza il Manichino dei Crash Test, che impersona POTUS. L’asse neocon-neoliberale ha voglia di una guerra – ma non ha idea di come venderla a un’opinione pubblica immensamente divisa.
L’UK-US, che di fatto controlla la truffa delle spie Five Eyes, eccelle solo nella propaganda. Così alla fine tocca all’asse di intelligence CIA/MI6 e alla loro vasta rete di chihuahua dei media accelerare Paura e Disgusto all’infinito.
Il Think Tankland russofobo degli Stati Uniti amerebbe molto una “invasione” russa, di punto in bianco, e non potrebbe fregarsene meno dell’inevitabile sconfitta dell’Ucraina. Il problema è che la Casa Bianca – e il Pentagono – devono “intervenire”, con forza; altrimenti ciò rappresenterà una catastrofica perdita di “credibilità” per l’Impero.
Quindi cosa vogliono queste persone? Vogliono provocare Mosca con tutti i mezzi disponibili per scatenare “l’aggressione russa”, con il risultato di una guerra lampo che sarà un’autostrada per l’inferno per l’Ucraina, ma con zero vittime per la NATO e il Pentagono.
Poi l’Impero del Caos incolperà la Russia, scatenerà uno tsunami di nuove sanzioni, soprattutto finanziarie, e cercherà di chiudere tutti i collegamenti economici tra la Russia e la NATOstan.
La realtà impone che nulla di tutto ciò accadrà.
Tutti gli esponenti della leadership russa, a partire dal presidente Putin, hanno già chiarito, più e più volte, cosa succede se gli ucro-dementi iniziano una guerra lampo sul Donbass: l’Ucraina sarà distrutta senza pietà – e questo vale non solo per la banda etno-fascista di Kiev. L’Ucraina cesserà di esistere come stato.
Il ministro della Difesa Shoigu, da parte sua, ha messo in scena ogni sorta di persuasione non proprio soft, con i bombardieri Tu-22M3 o i bombardieri Tu-160 White Swan.
L’inestimabile Andrei Martyanov ha definitivamente spiegato, più e più volte, che
“la NATO non ha forze non solo per ‘contrastare’ qualsiasi cosa faccia la Russia, ma anche se volesse, non ha i mezzi per combattere una guerra con la Russia“.
Martyanov nota, “non c’è nulla nell’arsenale degli Stati Uniti ora e nel prossimo futuro che possa intercettare obiettivi Mach=9-10+, per non parlare di Mach=20-27. Questo è il problema. Lo stesso metodo analitico si applica a una situazione di “errore 404”. L’unica cosa che gli Stati Uniti (la NATO) possono sperare è di provocare in qualche modo la Russia nell’invasione di questo paese di merda e poi ottenere tutto il SIGINT possibile una volta che il C4ISR della Russia entra in piena modalità di combattimento“.
Traduzione: qualsiasi cosa l’Impero del Caos e la sua filiale della NATO provino nel Donbass, direttamente o indirettamente, l’umiliazione farà sembrare il “ritiro” dell’Afghanistan una cena a Casa Gucci.
Nessuno dovrebbe aspettarsi che gli sprovveduti burattini della NATO – a cominciare dal segretario generale Stoltenberg – capiscano la posta militare in gioco. Dopo tutto, questi sono gli stessi burattini che hanno costruito una situazione che potrebbe alla fine lasciare Mosca con una sola, cruda scelta: essere pronti a combattere una guerra calda su larga scala in Europa – che potrebbe diventare nucleare in un attimo. E sono pronti.
Tutto gira intorno a Minsk
In una realtà parallela, “infilarsi in un 404” – un delizioso riferimento di Martyanov ad un inferno che è poco più di un errore del computer – è una storia completamente diversa. Questo si adatta perfettamente all’ethos delle “opere di gioventù” americane.
Almeno alcuni degli adulti nelle stanze selezionate stanno parlando [tra loro]. Burns della CIA è andato a Mosca per cercare di estorcere qualche assicurazione che, nel caso in cui forze speciali della NATO fossero catturate nel calderone – stile Debaltsevo 2015 – le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, con l’aiuto russo, metteranno in scena qualcosa che consenta loro di fuggire.
Il suo interlocutore, Patrushev, ha detto a Burns – diplomaticamente – di sparire.
Il Capo dello Stato Maggiore, Gen. Valery Gerasimov, ha avuto una telefonata con il Capo dei Capi di Stato Maggiore, Gen. Mark Milley, apparentemente per assicurare, detto in pentagonese, “la riduzione del rischio e la de-conflittualità operativa”. Non sono trapelati dettagli sostanziali.
Resta da vedere come questa “de-conflittualità” avverrà in pratica, quando il ministro della Difesa Shoigu ha rivelato che i bombardieri statunitensi con capacità nucleare si sono esercitati, nelle loro sortite attraverso l’Europa orientale, “nella loro capacità di usare armi nucleari contro la Russia”. Shoigu ne ha discusso in dettaglio con il ministro della Difesa cinese Wei Fenghe: dopo tutto gli americani faranno certamente la stessa bravata contro la Cina.
La causa principale di tutto questo dramma è evidente: Kiev semplicemente si rifiuta di rispettare l’accordo di Minsk del febbraio 2015.
In poche parole, l’accordo stabiliva che Kiev avrebbe dovuto concedere l’autonomia al Donbass attraverso un emendamento costituzionale, chiamato “status speciale”, garantire un’amnistia generale e iniziare un dialogo con le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.
Nel corso degli anni, Kiev ha rispettato esattamente zero impegni – mentre la proverbiale macchina mediatica del NATOstan ha incessantemente martellato l’opinione globale con notizie false, facendo girare la voce che la Russia stava violando [l’accordo di] Minsk. La Russia non è nemmeno menzionata nell’accordo.
Mosca infatti ha sempre rispettato l’accordo di Minsk – che si traduce nel considerare il Donbass come parte integrante e autonoma dell’Ucraina. Mosca non ha alcun interesse a promuovere un cambio di regime a Kiev.
Questa farsa è arrivata a un punto che – diplomaticamente – non ha precedenti: Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha perso la sua pazienza taoista.
Lavrov è stato costretto, date le circostanze, a pubblicare 28 pagine di corrispondenza tra Mosca da una parte, e Berlino e Parigi dall’altra, relativamente alla preparazione di una riunione di alto livello sull’Ucraina.
Mosca chiedeva infatti l’attuazione di uno dei punti centrali dell’accordo: un dialogo diretto tra Kiev e il Donbass. Berlino e Parigi hanno detto che questo era inaccettabile. Quindi sì: entrambi, a tutti gli effetti, hanno distrutto l’accordo di Minsk. L’opinione pubblica in tutto il NATOstan non ha idea di cosa che ciò sia effettivamente accaduto.
Lavrov non ha usato mezzi termini: “Sono sicuro che capirete la necessità di questo passo non convenzionale, perché si tratta di trasmettere alla comunità mondiale la verità su chi sta rispettando, e come, bblighi di diritto internazionale concordati al più alto livello“.
Non c’è quindi da meravigliarsi che la leadership di Mosca abbia concluso che è un’assoluta perdita di tempo discutere dell’Ucraina con Berlino e Parigi: hanno mentito, imbrogliato – e poi hanno dato la colpa alla Russia. Questa “decisione” a livello UE rispecchia fedelmente la campagna della NATO volta ad alimentare le fiamme dell’imminente “aggressione russa” contro l’Ucraina.
Guerrieri da poltrona, unitevi!
In tutto il NATOstan, la stupidità tipica del Think Tankland degli Stati Uniti regna senza sosta, riunendo innumerevoli accoliti che vomitano i punti di discussione preferiti: “implacabile sovversione russa”, “intimidazione” di Putin in Ucraina, russi come “predatori”, e tutto ora accoppiato con “la guerra della Cina affamata di potere contro i valori occidentali”.
Qualche scribacchino inglese, in modo contorto, è riuscito a riassumere l’impotenza generale – e l’insignificanza – dipingendo l’Europa come una vittima, “un’isola democratica assediata in un mondo anarchico, che una marea crescente di autoritarismo, impunità e violazione delle regole internazionali minaccia di inondare“.
La risposta dei ministri della Difesa della NATOstan è di proporre una Bussola strategica – essenzialmente una truffa anti-Russia-Cina – completa di “forze di spiegamento rapido”. Guidate da chi, dal generale Macron?
Allo stato attuale, il povero NATOstan sta singhiozzando incontrollabilmente, accusando quei teppisti russi – mostri spaventosi, per citare David Bowie – di aver messo in scena un test missilistico anti-satellite e quindi “disprezzando le preoccupazioni europee sulla sicurezza“.
Qualcosa deve essersi perso nella traduzione. Ecco cosa è successo: La Russia ha definitivamente dimostrato di essere in grado di obliterare ogni singolo satellite della NATO e di accecare “tutti i loro missili, aerei e navi, per non parlare delle forze di terra” nel caso in cui la NATO decidesse di materializzare le proprie idee guerrafondaie.
Ovviamente quei sordomuti e ciechi pagliacci guerrieri da poltrona del NATOstan – freschi della loro “performance” afgana – non riceveranno il messaggio. Ma il NATOstan comunque non è mai stato accusato di amare follemente la realtà.
Link: https://www.strategic-culture.org/news/2021/11/29/the-natostan-clown-show/
Scelto e tradotto da Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte